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Concetti Chiave

  • Il "Dialogo di un folletto e di uno gnomo" di Leopardi esplora la scomparsa dell'umanità, vista come irrilevante dalla natura, che prosegue indifferente.
  • Il dialogo critica l'antropocentrismo umano, ridicolizzando la convinzione che l'universo sia stato creato per l'uomo.
  • Leopardi esprime il suo pessimismo storico, mostrando come l'uomo, inizialmente felice, si allontani dalla natura attraverso la ragione, portando alla propria rovina.
  • I due personaggi, un folletto e uno gnomo, rappresentano idee anti-antropocentriche e condividono pregiudizi e conclusioni simili agli uomini.
  • L'operetta ha un linguaggio colloquiale e ironico, con un'ambientazione surreale e priva di dettagli, tipica delle Operette Morali di Leopardi.

Il “Dialogo di un folletto e di uno gnomo” è una delle Operette Morali di Giacomo Leopardi scritta nel 1824, ovvero prima del “Dialogo della Natura e di un Islandese”.

Rispettando le caratteristiche tipiche delle Operette Morali, il dialogo non presenta una cornice introduttiva ed inizia quindi, senza alcuna presentazione, con l’incontro dei due interlocutori: il folletto, uno spirito dell’aria, e lo gnomo, che vive nelle cavità della Terra. I due personaggi si trovano in un mondo reso deserto e silenzioso dalla tragica scomparsa della specie umana, distrutta dalle continue guerre tra gli uomini e dai numerosi altri modi che essi hanno sfruttato per “far contro alla propria natura”. L’universo sembra rimanere impassibile di fronte a questo drammatico evento; il folletto e lo gnomo, dopo aver indagato e discusso le cause di questa scomparsa, sorridono ironicamente assieme al Leopardi sulla sciocca presunzione che gli uomini hanno avuto nel credere che il mondo fosse “fatto e mantenuto per lor soli”.

Indice

  1. Pessimismo storico e cosmico
  2. Critica all'antropocentrismo
  3. Caratteristiche delle Operette Morali
  4. Confronti con altre opere

Pessimismo storico e cosmico

Il pensiero del Leopardi, in questo dialogo, è quello del pessimismo storico: inizialmente, l’uomo nasce felice circondato dalla natura, dalla quale poi si distacca gradualmente attraverso la ragione, andando incontro al proprio destino doloroso (o in questo caso, alla propria estinzione). E’ presente anche un accenno al pessimismo cosmico, che caratterizza nettamente l’operetta successiva (“Dialogo della Natura e di un Islandese”), poiché la natura sembra essere indifferente alla scomparsa del genere umano. Il folletto parla del Sole, delle stelle, dei fiumi e dei mari che continueranno a condurre la propria esistenza non curandosi della tragico avvenuto.

Critica all'antropocentrismo

Il tema principale è quello della scomparsa del genere umano, evento successivamente considerato come irrilevante e degno d’ironia. Tutto ciò di cui gli uomini si son sentiti orgogliosi inventori e che avevano ritenuto di grande importanza (come i giornali o i calendari) sono, in realtà, cose inutili, la cui mancanza non comporterà alcun cambiamento nella natura. Il secondo tema presente è quello della critica all’antropocentrismo: l’uomo ha sempre creduto che l’universo fosse fatto apposta per lui. Questa convinzione dell’essere umano lo aveva portato a ritenere, per esempio, che il cielo stellato fosse stato fatto tale per illuminare la notte di tutti quanti gli uomini.

Leopardi si rivede nel personaggio del folletto, poiché cerca di smentire l’antropocentrismo inizialmente sostenuto dallo gnomo e lo convince dell’effettiva morte del genere umano. Il folletto, inoltre, si rivela più informato dello gnomo; nella parte finale del dialogo emerge che tutti e due hanno gli stessi pregiudizi degli uomini e sono giunti alle stesse conclusioni, esponendo entrambi le idee anti antropocentriche del poeta.

Caratteristiche delle Operette Morali

Tipico delle Operette Morali è il carattere surreale dei luoghi dove si svolgono i dialoghi: il Leopardi non ci fornisce alcuna descrizione dell’ambiente proprio per dare un senso di generalità al discorso. In questo caso i due personaggi si trovano in una natura stranamente spopolata e silenziosa, che continua il suo corso impassibile.

Il linguaggio dell’operetta è colloquiale, con battute brevi, ritmo trattenuto e lessico ricco di termini quotidiani che rivelano l’informalità dei rapporti fra i due. Sono presenti, inoltre, molti momenti ironici all’interno del dialogo che mettono in evidenza la ridicola presunzione dell’uomo nei confronti della natura.

Confronti con altre opere

L’operetta può essere accostata a vari dialoghi, come ad esempio “Dialogo di Tristano e di un amico”, per la presenza della polemica verso la cultura romantica, che riteneva che l’uomo vivesse in una condizione privilegiata. Il testo può essere ulteriormente paragonato a “Dialogo della Natura e di un Islandese” o a “Canto Notturno di un Pastore errante dell’Asia” per il semplice fatto che in tutte e tre le opere è presente il tema dell’indifferenza della natura di fronte al dolore dell’essere umano.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del "Dialogo di un folletto e di uno gnomo"?
  2. Il tema principale è la scomparsa del genere umano, considerata irrilevante e degna d'ironia, con una critica all'antropocentrismo umano.

  3. Come viene rappresentata la natura nel dialogo di Leopardi?
  4. La natura è rappresentata come indifferente alla scomparsa dell'umanità, continuando il suo corso senza preoccuparsi degli eventi umani.

  5. Qual è il ruolo del folletto nel dialogo?
  6. Il folletto rappresenta il pensiero anti-antropocentrico di Leopardi, smentendo le convinzioni dello gnomo e dimostrando la morte del genere umano.

  7. In che modo il dialogo critica l'antropocentrismo?
  8. Critica l'antropocentrismo mostrando come le invenzioni umane siano inutili e come l'universo non sia stato creato per l'uomo.

  9. Quali altre opere di Leopardi condividono temi simili con questo dialogo?
  10. Opere come "Dialogo della Natura e di un Islandese" e "Canto Notturno di un Pastore errante dell’Asia" condividono il tema dell'indifferenza della natura verso il dolore umano.

Domande e risposte

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