Concetti Chiave
- L'ebbrezza alcolica inizialmente provoca cambiamenti d'umore, come espansività ed euforia, seguiti da riduzione della coordinazione motoria e acutezza sensoriale.
- La tolleranza all'alcol può svilupparsi attraverso meccanismi biologici adattativi e un'accelerata metabolizzazione dell'etanolo.
- Il consumo di miscele di alcolici potrebbe amplificare gli effetti, rallentando il metabolismo a causa di sostanze che competono con i processi metabolici dell'alcol.
- Moderate quantità di alcol durante i pasti possono stimolare le secrezioni gastriche, migliorando la digestione.
- L'abuso di alcol è associato a rischi per il sistema cardiovascolare e a potenziali legami con tumori del fegato e del tubo digerente, attraverso processi come lo stress ossidativo e l'interferenza con il DNA.
Indice
Effetti iniziali dell'alcol
Prima di affrontare il discorso inerente gli effetti delle bevande alcoliche si ricorda che queste vengono offerte e consumate in volumi inversamente proporzionali al contenuto alcolico, mediamente un quantità di 8/12g. L'ebbrezza alcolica in una fase iniziale si manifesta con un cambiamento dell'umore che diviene espansivo, euforico, in qualche caso aggressivo. Con l'aumentare dell'alcol nel sangue compaiono oscillazioni incontrollate dell'umore ed esplosioni emotive, graduale riduzione dell'acutezza visiva, diminuzione dell'olfatto e del senso del gusto, aumento della soglia del dolore, diminuzione della coordinazione motoria. Tuttavia in alcuni casi si può assistere a una comparsa di tolleranza dovuta sia a un meccanismo adattativo biologico che a una più elevata velocità di metabolizzare l'etanolo. Un'altra informazione che spesso viene fornita riguarda l'assunzione di mix di alcolici; il fatto che più bevande alcoliche assunte contemporaneamente determino maggiori effetti potrebbe essere vero anche se ad oggi non ci sono prove a riguardo. Questo fenomeni può essere spiegato per via del fatto che in alcune bevande potrebbero essere presenti delle sostanze capaci di impegnare i medesimi processi metabolici dell'alcol andandone a rallentare lo smaltimento.
Conseguenze nutrizionali e metaboliche
A livello nutrizionale, nei bevitori moderati, l'E proveniente dalle bevande alcoliche va a sostituire quella degli alimenti e per questo non sono rari casi di individui sottopeso. Per i bevitori gravi si verificano invece casi di sovrappeso in quanto le Kcal provenienti dalle bevande alcoliche che sovrastano il fabbisogno vengono trasformate in grasso.
L'alcol può anche provocare un'alterazione dell'equilibrio acido base, favorendo la comparsa di un'acidosi metabolica. L'accumulo di corpi chetonici e acido lattico determina quindi situazioni di chetonemia e chetonuria. Si ricorda comunque che dosi moderate, se assunte durante i pasti, stimolano anche le secrezioni gastriche e la liberazione di gastrina, favorendo così i processi digestivi.
Impatto cardiovascolare e rischi oncologici
A livello dell'apparato cardiovascolare si verifica principalmente l'aumento di VLDL a scapito di HDL.
Inoltre l'abuso è stato messo in relazione anche a tumori legati a fegato e tubo digerente anche se la relazione non è ancora del tutto chiara. Deve interferire però con il DNA di modo che si verifichi: aumento dello stress ossidativo, alterazione della soppressione immunitaria, disattivazione degli oncosoppressori e stimolazione di formazione di nuovi vasi che possono andare a nutrire le neoplasie.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli effetti iniziali dell'ebbrezza alcolica?
- Come l'alcol influisce sul peso corporeo?
- Quali sono le implicazioni dell'abuso di alcol sul sistema cardiovascolare?
L'ebbrezza alcolica inizialmente si manifesta con un cambiamento dell'umore che diventa espansivo, euforico e, in alcuni casi, aggressivo.
Nei bevitori moderati, l'energia proveniente dall'alcol sostituisce quella degli alimenti, portando a casi di sottopeso. Nei bevitori gravi, le calorie in eccesso si trasformano in grasso, causando sovrappeso.
L'abuso di alcol provoca principalmente un aumento delle VLDL a scapito delle HDL, influenzando negativamente il sistema cardiovascolare.