Concetti Chiave
- Il trifoglio bianco è una pianta leguminosa utilizzata principalmente come foraggio per animali da latte grazie al suo contenuto proteico.
- Morfologicamente, presenta un apparato radicale fittonante che evolve in avventizio, con steli striscianti che emettono foglie e radici a ogni nodo.
- Preferisce ambienti freschi e umidi, con la capacità di adattarsi a diversi tipi di terreno, anche se predilige quelli sciolti e irrigui.
- La semina avviene tipicamente a marzo, richiedendo un buon apporto di acqua per evitare cali di produzione, soprattutto in terreni soggetti a dilavamento.
- Il foraggio di trifoglio bianco è di alta qualità se composto da foglie, piccioli e fiori, e può essere utilizzato fresco, affienato o insilato con tecniche adeguate.
Esistono varie specie di trifoglio, ma quasi tutte sono utilizzate come foraggio, adatto agli animali da latte, essendo la pianta composta anche da una certa quantità di proteine: concorrono a formare buoni pascoli e prati stabili, e alcuni di essi prestano ad essere coltivati nei prati avvicendati.
Morfologia
L’apparato radicale è fittonante, e scompare dopo il secondo anno sostituito da un apparato avventizio fascicolato superficiale.
Gli steli sono striscianti, ed emettono ad ogni nodo foglie e radici.
Le foglie sono trifogliate, portate da un picciolo lungo 5-10 cm nei tipi da pascolo, 40-60 cm nei tipi da sfalcio.
L’infiorescenza del trifoglio è un capolino costituito da numerosi fiori di colore bianco rosato che imbrunisce a maturazione.
Il frutto è un legume contenente 3-4 semi molto piccoli, cuoriformi, i colore che può variare dal giallo al rossastro.
Esigenze Ambientali
Il trifoglio bianco preferisce ambienti freschi con una buona disponibilità idrica, le temperature molto alte sono tollerate solo se l’umidità nei primi strati di terreno è buona.
E’ una specie che richiede molta luce, perciò le consociazioni con le graminacee possono compromettere la sopravvivenza.
Il pH è tra 6 e 6,5, ma si adatta anche a terreni più acidi.
Il trifoglio bianco si adatta bene alla coltura su terreni sciolti e irrigui della pianura lombarda e piemontese e nei prati-pascoli di montagna.
In buone condizioni ambientali il trifoglio è perenne, è capace di moltiplicarsi per via vegetativa.
Tecnica Colturale
La semina viene fatta entro il mese di marzo, la semina autunnale è praticata nel caso di consociazioni con le graminacee.
Il trifoglio bianco è generalmente coltivato in terreni sciolti, poveri di potassio e soggetti a perdite per dilavamento.
E’ fondamentale l’apporto irriguo altrimenti viene molto penalizzata la produzione.
Nelle zone di coltivazione dov’è abbondante la disponibilità d’acqua l’irrigazione avviene per scorrimento.
Raccolta e Utilizzazione
Il foraggio è di alta qualità solo quando è composto solamente da foglie, piccioli e fiori.
Il foraggio può essere utilizzato fresco appena sfalciato, affienato o insilato.
A causa dell’acquosità del foraggio, la fienagione è prolungata con possibili perdite quantitative e qualitative.
L’insilamento deve essere eseguito dopo l’appassimento del foraggio in campo, con l’ausilio di conservanti e acidificanti.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche morfologiche del trifoglio bianco?
- Quali sono le esigenze ambientali del trifoglio bianco?
- Come viene coltivato e utilizzato il trifoglio bianco?
Il trifoglio bianco ha un apparato radicale fittonante che scompare dopo il secondo anno, sostituito da un apparato avventizio fascicolato superficiale. Gli steli sono striscianti e le foglie sono trifogliate, portate da un picciolo di lunghezza variabile. L'infiorescenza è un capolino con fiori bianco rosati, e il frutto è un legume con piccoli semi cuoriformi.
Il trifoglio bianco preferisce ambienti freschi con buona disponibilità idrica e molta luce. Tollera temperature alte solo con umidità adeguata nel terreno. Si adatta a terreni con pH tra 6 e 6,5, ma anche a terreni più acidi, ed è adatto a terreni sciolti e irrigui della pianura lombarda e piemontese.
La semina del trifoglio bianco avviene entro marzo, o in autunno se consociato con graminacee. Richiede terreni sciolti e irrigazione adeguata. Il foraggio è di alta qualità se composto da foglie, piccioli e fiori, e può essere utilizzato fresco, affienato o insilato, con attenzione alla fienagione e all'insilamento per evitare perdite.