Concetti Chiave
- La soia è una pianta originaria dell'Asia centro-orientale e appartiene alla famiglia delle Leguminosae, con specie coltivate come la Glycine max.
- Caratterizzata da un apparato radicale fittonante, la soia vive in simbiosi con batteri azotofissatori, contribuendo alla fertilità del terreno.
- Le varietà di soia presentano caratteristiche diverse, come fusti indeterminati o determinati, e fiori di colore bianco o viola.
- La soia richiede condizioni ambientali specifiche per crescere, preferisce terreni argillosi e necessita di irrigazione in caso di scarse piogge.
- Possiede diverse varietà per usi industriali, foraggio e alimentazione umana, ed è soggetta a malattie fungine e parassiti che richiedono specifici trattamenti.
Soia
Origine: è originaria dell'Asia centro-orientale; in Italia ce n'è poca perché non è molto produttiva
Classificazione botanica: appartiene alla famiglia delle Leguminosae e al genere Glycine con corredo cromosomico 2n=40
1) Glycine soja, specie selvatica che cresce spontanea in Cina, Taiwan, Giappone e Corea
2) Glycine max (la coltiviamo noi), specie coltivata derivata dalla prima
3) Glycine gracilis, specie intermedia tra le due precedenti
Descrizione morfologica: è una pianta erbacea annuale, macroterma, a germinazione epigeica (porta fuori tutti i suoi apparati), coperta da peli bruni, a portamento eretto o cespuglioso (ma sempre eretto).
Apparato radicale: la sua radice è fittonante ed è in simbiosi con i batteri azotofissatori che gli forniscono N; in fase di introduzione della coltura si può fare l'inoculazione:
1) il batterio può essere allevato in laboratorio e poi venduto in una busta; bisogna inumidire la sementi con acqua + melasso latte per diventare appiccicoso, si mischia con la betoniera con la polvere di batteri.
2) concia con i microgranulati: se il seme è conciato, si può uccidere il batterio con il principio attivo; in questo caso si usa il granulato, perché quando il seme farà la radichetta il batterio si attaccherà
Fusto: ci sono due tipi di fusto:
1) di origine giapponese, che presentano un accrescimento di tipo indeterminato, alto circa 150cm, con una sequenza di 20-22 nodi ed internodi senza infiorescenza
2) di origine cinese, che presentano un accrescimento di tipo determinato (ad un certo punto si fermano) e terminano con un'infiorescenza apicale; composto da 8-14 nodi.
Il fusto è ricoperto da peli e le varietà coltivate in Italia sono per la maggior parte a sviluppo indeterminato, un'altezza tra 80 e 130 cm e resistenti agli stress idrici.
Foglie: le prime due sono le cotiledoni.
Oltre a queste, le altre possono avere due diverse morfologie:1) unifogliata, che riguarda le prime due foglie opposte, inserite nel primo nodo
2) trifogliata, con foglie alterne e distiche, verdi fino alla maturazione.
Infiorescenza: i fiori sono di colore bianco o viola o un misto tra i due; in gruppi di 2-5 formano i racemi collocati alle ascelle delle foglie nelle specie indeterminate, e il racemo apicale nelle forme determinate
Frutto: sono in numero da 2 a 40 per pianta, sono baccelli pelosi, appiattiti, penduli, dritti e contenenti da 1 a 5 semi (simili a quelli del pisello) tondeggianti od ovali, appiattiti, di colore giallo, bruno, verognolo o nero, con ilo allungato, scuro ed evidente. E' una coltura proteoleaginosa: l'olio e le proteine sono contenute in massima parte nei cotiledoni.
Fase vegetativa: l'imbibizione e l'emissione di radichetta e piumetta avvengono rapidamente (bisogna fare attenzione ai piccioni -> si può conciare il seme con repellenti); raggiunta la lunghezza di 2-3cm della plantula, inizia a comparire la prima ramificazione radicale; dopo lo stadio cotiledonare compaiono i nodi con le rispettive foglie
Fase riproduttiva: il periodo di fioritura della soia, nei tipi indeterminati, dura da 3 a 5 settimane, mentre è più ridotto nei tipi determinati perché la pianta smette di crescere; la fecondazione è autogama; le massime dimensioni del baccello sono raggiunte in 30-40 giorni dall'antesi e la durata complessiva del ciclo produttivo può variare da 75 a 200 giorni.
Esigenze ambientali, pedologiche e nutritive: era una pianta originariamente brevidiurna, oggi, soprattutto nelle varietà precoci, presentano la fotoindifferenza. E' una specie macroterma, più esigente rispetto al mais; per la germinazione è necessaria una t° minima di 12°C
-germinazione 25°C
-accrescimento vegetativo 22-25°C
-fioritura 24-26°C
-maturazione 23-24°C
Non ha particolari esigenze per i terreni, si adatta bene a terreni argillosi, organici, a condizioni di bassa fertilità e tollera terreni con pH bassi fino a 5,5; soffre su terreni troppo umidi o troppo sciolti (carenza di acqua).
E' sensibile a carenze e eccessi idrici (soprattutto fase di emergenza e stadio iniziale di riempimento del seme); è resistente alla siccità ma non può essere coltivata senza irrigazione laddove le piogge non sono state abbondanti
Varietà: per le varietà iscritte al Registro Nazionale Italiano ci sono 3 gruppi varietali:
1) per uso industriale, per la produzione di olio per spremitura (con pannello di estrazione) o esano;
2) per foraggio, a volte si fa l'erbaio di soia
3) alimentazione umana, in Italia è piuttosto secondario
Le varietà vengono divise in base alla precocità in 13 gruppi contrassegnati (da 000 a 00, I, II fino alla classe X) Nel Nord Italia per 1° raccolto si usa 1 o 2, per il 2° raccolto si usa 0 o 1
Selezione: si seleziona per cercare resistenza alle malattie e allettamento come nel frumento; poi per resistenza alla sgranatura che però è già buona e per ottenere un ridotto contenuto di fattori antinutrizionali ( il seme integrale crudo di soia infatti contiene dei fattori antinutritivi inibitori della tripsina -> si digerisce male la soia e fa digerire male anche il resto della razione alimentare) Quindi deve essere tostata -> trattamento termico che distrugge questi fattori ( la tostatura può essere ottenuta indirettamente nel ciclo produttivo ad esempio con la fioccatura
Avvicendamento: può essere usata come coltura principale che sostituisce il mais come coltura primaverile-estiva, in più migliora la fertilità lasciando N nel terreno oppure può essere una coltura intercalare di 2°raccolto -> situazione più facile nelle nostre aziende. E' una coltura miglioratrice, lascia 30-40Kg di N; la successione a se stessa è da evitare poiché lascia problemi parassitari
Preparazione terreno: lavorazione superficiale con un'aratura, con attrezzi che fanno tutto con un'unica passata. Si può fare minima lavorazione o lavorazione su sodo con seminatrice apposta.
Semina: si fa quando il terreno ha una t° di almeno 12 °C con seminatrice pneumatica di precisione con 40-45 cm di distanza tra le file; densità di semina: molto fitta, cambia a seconda di varietà precoci o tardive ma è fra 30 e 50 piante/m₃; profondità di semina: 3 cm
Concimazione: se i terreni sono molto poveri, molto vicini alla fase di emergenza, ancora senza noduli si possono dare 20-30 kg di N; P è importante, posso dare 60-70 kg in presemina o 50kg localizzati alla semina; K 80 kg in pre-semina.
Flora avventizia: stessa del mais, ma è più facile controllarla
Avversità e controllo: malattie fungine tra cui:
- il marciume da sclerotinia è un fungo che crea alla base del fusto un marciume bianco
- il marciume del colletto, causato da Phytophora megasperma
-peronospora e antracnosi per le malattie fogliari
Per i parassiti animali a volta compaiono problemi di ragnetto rosso (-> foglie giallo-bronzate, perché le cellule vengono svuotate dallo stiletto del ragno; se l'infestazione è forte si combatte con acaricidi specifici; poi c'è la cimice verde, punge e non fa più sviluppare seme, frutto e legume; infine ci sono dei lepidotteri defogliatori e per gli ultimi due si possono usare insetticidi
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della soia e come viene classificata botanicamente?
- Quali sono le caratteristiche morfologiche della pianta di soia?
- Quali sono le esigenze ambientali e pedologiche della soia?
- Come avviene la fase riproduttiva della soia e quanto dura il ciclo produttivo?
- Quali sono le principali avversità e come si controllano nella coltivazione della soia?
La soia è originaria dell'Asia centro-orientale e appartiene alla famiglia delle Leguminosae, genere Glycine, con corredo cromosomico 2n=40. Le specie principali sono Glycine soja, Glycine max e Glycine gracilis.
La soia è una pianta erbacea annuale, macroterma, con germinazione epigeica, coperta da peli bruni e con portamento eretto o cespuglioso. Ha un apparato radicale fittonante in simbiosi con batteri azotofissatori.
La soia è una specie macroterma che richiede temperature minime di 12°C per la germinazione e si adatta a terreni argillosi e organici. È sensibile a carenze e eccessi idrici e tollera pH bassi fino a 5,5.
La fioritura della soia nei tipi indeterminati dura da 3 a 5 settimane, mentre nei tipi determinati è più breve. La fecondazione è autogama e il ciclo produttivo varia da 75 a 200 giorni.
Le avversità includono malattie fungine come il marciume da sclerotinia e il marciume del colletto, oltre a parassiti come il ragnetto rosso e la cimice verde. Si controllano con acaricidi e insetticidi specifici.