Concetti Chiave
- Le querce appartengono al genere "Quercus" e alla famiglia delle "Fagacee", con 200 specie diverse distribuite in Europa, Nord America e Asia occidentale.
- Il cerro, noto come "quercus cerris", ha un fusto che può raggiungere 30 metri e cresce in diverse regioni italiane come Alpi, Appennini e Sicilia.
- Il rovere è la specie più grande, può crescere fino a 50 metri e ha un legno molto resistente, diffuso in Europa e Asia meridionale.
- Il leccio è una pianta longeva, tipica della regione mediterranea, spesso usata per abbellire viali urbani grazie alla sua chioma sempreverde.
- La quercia da sughero è coltivata per la sua corteccia sugherosa, richiede un terreno sabbioso e un clima mite, e viene principalmente prodotta in Sardegna, Toscana e Sicilia.
La quercia
Col nome “quercia” si raggruppa un certo numero di piante che appartengono tutte al genere “Quercus” e alla famiglia delle “Fagacee”. Essa conta 200 specie diverse che vivono tutte in Europa, nell’America settentrionale e nell’Asia occidentale. Le specie più utili e più diffuse sono il cerro, il rovere, il leccio e la quercia da sughero.
Il cerro o “quercus cerris” ha un fusto ben slanciato che può arrivare a 30 metri. La sua chioma è molto aperta e cresce sia sulle Alpi che sugli Appennini o in Sicilia, anche se ad altezze inversamente proporzionali alla latitudine.
Il rovere e il gigante della specie. Può raggiungere un’altezza di 50 metri, il suo tronco ha un aspetto rozzo e una corteccia scura. Il suo legno è molto tenace e molto difficile da fendersi con le seghe normali. Cresce in Europa e in Asia meridionale. In Italia, il rovere cresce fino a 1300 metri sul livello del mare.
Il leccio costituisce la specie più longeva. Il qualche caso può arrivare a 300 anni di vita, ma sono noti lecci millenari. Si tratta di una pianta caratteristica della regione mediterranea. Vive in buona vicinanza con l’olivo, anche se arriva a vivere fino a 1.300 metri. E’ una pianta sempre verde e per la sua abbondante chioma, spesso, viene utilizzato per abbellire i viali delle città.
La quercia da sughero è chiamata così perché il suo tronco è ricoperto da una corteccia sugherosa spessa da 2 a 3 centimetri. Affinché essa possa vegetare bene, è necessario un terreno, fresco, sabbioso, ricco di sostanze organiche e di sali di potassio. Richiede anche una temperatura media di 14°; sotto -5°, la pianta muore. La pianta fornisce un prodotto talmente ricercato che se ne fanno delle vere e proprie piantagioni, chiamate sughereti, alla cui semina si provvede collocando le ghiande in buche profonde 30 centimetri. Una quercia da sughero può vivere fino a 60 anni.
La produzione mondiale di sughero si aggira su circa 3 milioni di quintali all’anno. In Italia, i più grossi produttori sono la Sardegna, la Toscana e la Sicilia.
Domande da interrogazione
- Quali sono le specie di quercia più diffuse e utili?
- Quali sono le caratteristiche del rovere?
- Dove si trovano le principali piantagioni di quercia da sughero in Italia?
Le specie di quercia più diffuse e utili sono il cerro, il rovere, il leccio e la quercia da sughero.
Il rovere è il gigante della specie, può raggiungere un'altezza di 50 metri, ha un tronco rozzo e una corteccia scura, e il suo legno è molto tenace.
In Italia, le principali piantagioni di quercia da sughero si trovano in Sardegna, Toscana e Sicilia.