Concetti Chiave
- I sintomi dell'Oidio sulle foglie includono una patina biancastra, ingiallimento, necrosi e caduta delle foglie, con cleistoteci visibili in autunno.
- I germogli e i tralci infetti mostrano crescita ridotta e reticolatura brunastra, con foglie "a bandiera" in caso di infezioni precoci.
- I grappoli colpiti subiscono aborto e caduta dei fiori, necrosi e spaccatura degli acini, facilitando l'ingresso di altri patogeni.
- L'Oidio si sviluppa meglio in condizioni di bassa umidità, elevata ventosità, scarsa illuminazione e alta acidità degli acini.
- I metodi di controllo includono trattamenti preventivi e chimici, con uso di zolfo, IBE, strobilurine e metodi biologici come Ampelomyces quisqualis.
Sintomi su foglia. • Aree più chiare con la formazione di una patina biancastra sulla pagina superiore della foglia, cui segue un'efflorescenza polverulenta. I tessuti colpiti sono decolorati e traslucidi. Imbrunimenti delle nervature e
punteggiature necrotiche
• Il lembo si curva verso l'alto, "a coppa"
• La foglia ingiallisce, necrotizza e cade
In autunno si possono vedere i cleistoteci, prima gialli, poi rossicci e infine bruni.
Sintomi su tralci e germogli. Infezioni precoci sui germogli di 4-5 cm se ci sono stati attacchi nell’anno precedente, con sviluppo contenuto delle foglie (foglie a bandiera).
• Sui tralci si manifesta con reticolatura brunastra
Sintomi sui grappoli. Gli attacchi precoci causano l'aborto e la caduta dei fiori e inibiscono la crescita dei grappolini.
• Infezioni post- fiorali causano necrosi dell'epidermide degli acini, che irrigidendosi non riesce più a crescere a pari passo con la polpa, con conseguente spaccatura degli acini, che rappresenta una via d’ingresso per altri patogeni.
• In caso di attacchi più deboli o tardivi si hanno punteggiature, imbrunimenti e muffa biancastra.
Condizioni di sviluppo.
• Temperatura: il micelio è in movimento a 5-6°C, optimum
termico 25°C
• Umidità relativa: bassa 25-30%
• Assenza di piogge: la pioggia dilava i conidi
• Elevata ventosità: rimuove le goccioline di acqua dalla pianta trasportando i conidi
• Scarsa illuminazione: i raggi UV riducono la vitalità dei conidi
• Elevata acidità dell’acino: grado zuccherino
• Tessuti in forte accrescimento
Metodi di controllo. I metodi di controllo dell'Oidio sono, per quanto riguarda vigneti ancora non infetti, di tipo preventivo, poiché non è possibile eliminare totalmente i focolai d'infezione per gli anni successivi. Nei vigneti già infetti invece si cerca di limitare il più possibile i danni arrecati effettuando numerosi trattamenti chimici sistemici, per i quali vi sono maggiori rischi di selezione di ceppi resistenti.
Le fasi fenologiche più sensibili sono: formazione dei grappolini, inizio fioritura, allegagione, mignolatura, ingrossamento del grappolo, chiusura del grappoli. Dato che, anche per la Peronospora sono necessari molti trattamenti, si cerca di far coincidere il più possibile i trattamenti per i due patogeni, pur considerando che richiedono condizioni predisponenti opposte. In tal modo si riducono al minimo i residui sul prodotto e il costo dei trattamenti stessi.
Metodi di controllo agronomici. Rimuovere le foglie infette dal terreno che contengono il cleistotecio svernante; Valutare bene densità d'impianto, esposizione e forma di allevamento; Sistemazione e legatura dei tralci, Leggere sfogliature intorno ai grappoli; Concimazioni e irrigazioni equilibrate.
Metodi di controllo chimici. Intervenire con prodotti di copertura fino alla pre-fioritura, e dalla prefioritura all'invaiatura con sistemici e di copertura
• Zolfo, sia in polvere che bagnabile, soprattutto in pre-fioritura, da distribuire al mattino o alla sera per evitare fitotossicità
• IBE (inibitori sintesi ergosterolo): triazoli, pirimidine, piridine
• Strobilurine
• Spiroxamina (inibitore enzimi del patogeno)
• Quinoxifen (inibitore germinazione conidi e spore) trattamento preventivo
Metodi di lotta biologici biotecnologici. Zolfo, Ampelomyces quisqualis, fungo parassita dell'Oidio, Bicarbonati di Sodio e Potassio, Acido salicilico (induttore di resistenza nella pianta).
Domande da interrogazione
- Quali sono i sintomi principali dell'Oidio sulle foglie?
- Come si manifestano le infezioni dell'Oidio sui tralci e germogli?
- Quali condizioni favoriscono lo sviluppo dell'Oidio?
- Quali sono i metodi di controllo per l'Oidio nei vigneti?
I sintomi includono aree più chiare con una patina biancastra, efflorescenza polverulenta, decolorazione, necrosi e caduta delle foglie. In autunno, si possono osservare cleistoteci di vari colori.
Le infezioni precoci sui germogli causano uno sviluppo limitato delle foglie, mentre sui tralci si osserva una reticolatura brunastra.
Lo sviluppo è favorito da temperature di 25°C, bassa umidità relativa, assenza di piogge, elevata ventosità, scarsa illuminazione e tessuti in forte accrescimento.
I metodi includono trattamenti chimici sistemici, controllo agronomico come la rimozione delle foglie infette, e metodi biologici come l'uso di zolfo e funghi parassiti.