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Concetti Chiave

  • Gli oli di semi sono ricchi di acidi grassi polinsaturi, specialmente acido linoleico, essenziale per l'organismo.
  • La raffinazione degli oli di semi elimina molti nutrienti naturali, come le vitamine.
  • L'alta concentrazione di acidi grassi insaturi rende gli oli di semi instabili al calore e inclini all'ossidazione.
  • Gli oli di semi hanno un basso punto di fumo, rendendoli meno adatti alla frittura rispetto all'olio di oliva.
  • In Italia, gli oli di semi più diffusi sono quelli di soia, mais e girasole, mentre il girasole è poco adatto alla frittura.

Gli oli di semi

Gli oli di semi sono praticamente dei lipidi puri. La loro composizione in acidi grassi varia molto a seconda del seme da cui provengono, caratteristica comune è però quella di una presenza consistente di acidi grassi polinsaturi, soprattutto di acido linoleico. Sotto il profilo nutrizionale ricordiamo che l’acido linoleico è tra quelli essenziali per l’organismo e un suo apporto equilibrato deve essere garantito con la dieta.
va sottolineato che la raffinazione a cui sono sottoposti gli oli di semi comporta l’eliminazione di molti fattori nutrizionali naturalmente presenti, come la frazione vitaminica.
Inoltre l’alto grado di instaurazione degli acidi grassi determina una maggior instabilità degli oli di semi al calore, rispetto all’olio di oliva e anche una più spiccata tendenza all’ossidazione.
L’elevato contenuto in acidi grassi insaturi degli oli di semi ne abbassa il punto di fumo.
Per tale motivo sono meno adatti dell’olio di oliva a essere utilizzati per preparazioni culinarie che raggiungano elevate temperature (fritture).
Come tutti i grassi vegetali, anche gli oli di semi non contengono colesterolo, anzi, se consumati a crudo, esercitano, per la loro composizione, una certa azione anticolesterolemizzante.
Nel mercato italiano gli oli di semi più commercializzati sono quelli di soia, di mais e di girasole: seguono gli oli per frittura, spesso costituiti da miscele di girasole e palma, e gli oli di semi vari ottenuti da miscele di due o più oli.
Olio di girasole
Il girasole (Helianthus annuus) è una pianta erbacea della famiglia delle Composite, originaria del Messico.
I semi contengono fino al 40-50% di olio, composto quasi interamente di acidi grassi insaturi (85-90%), con un 50% circa di acido linoleico. Per questo motivo non risulta adatto alla frittura.
Per uso alimentare viene usato come olio monoseme, oppure in miscela con altri oli per la preparazione di margarine e oli di semi vari. Viene anche utilizzato per la preparazione di conserve alimentari sott’olio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la caratteristica comune degli oli di semi in termini di composizione di acidi grassi?
  2. Gli oli di semi contengono una presenza consistente di acidi grassi polinsaturi, in particolare l'acido linoleico, essenziale per l'organismo.

  3. Perché gli oli di semi sono meno adatti per le fritture rispetto all'olio di oliva?
  4. Gli oli di semi hanno un punto di fumo più basso a causa dell'elevato contenuto di acidi grassi insaturi, rendendoli meno stabili al calore e più soggetti all'ossidazione.

  5. Quali sono gli oli di semi più commercializzati nel mercato italiano?
  6. Gli oli di semi più commercializzati in Italia sono quelli di soia, mais e girasole, seguiti dagli oli per frittura e dagli oli di semi vari ottenuti da miscele.

Domande e risposte