Concetti Chiave
- Il mal del piede è una malattia fungina complessa che colpisce principalmente il frumento, causando marciumi sugli internodi e maculature scure sulle radici.
- La sintomatologia include ingiallimento della parte aerea e sviluppo stentato delle piante, con conseguente diminuzione della produzione.
- Condizioni umide e piovose, semine fitte e ristagni idrici favoriscono l'insorgenza del mal del piede, che è endemico a temperature tra 12-20°C.
- La lotta contro il mal del piede è prevalentemente preventiva e agronomica, con tecniche colturali per evitare ristagni d'acqua e semine dense.
- Il carbone del mais colpisce principalmente le spighe e l'infiorescenza maschile, formando masse tumorali che contengono spore resistenti e persistenti.
Si manifesta con marciumi sugli internodi alla base del culmo, ma può colpire anche le radici che manifestano maculature scure, sulle quali si differenzia una tipica crosta nerastra.
La parte aerea ingiallisce e la pianta si sviluppa in modo stentato con diminuzione della produzione; in particolare le cariossidi formate raggrinziscono.
In caso di grave infezione la pianta disseca completamente.
La sintomatologia si può evidenziare anche a fine primavera come conseguenza di prolungati ristoppi, di andamenti stagionali particolarmente sfavorevoli (umidi e piovosi).
Il mal del piede è favorito da semine fitte, da ristagni idrici e da uno stato di indebolimento delle piante.
Si tratta di una malattia endemica favorita da un clima umido e piovoso con temperature sui 12-20°C.
La lotta contro il mal del piede è essenzialmente di tipo preventivo agronomico; si avvale di tecniche colturali adeguate e di alcune precauzioni di tipo chimico.
La lotta chimica viene effettuata solo in particolari situazioni.
La lotta agronomica consiste nell'applicazione di una buona tecnica colturale che tende a:
- evitare il ristagno dell'acqua, quindi servono buone sistemazioni idraulico-agrarie e un'accurata preparazione del letto di semina;
- evitare semine troppo fitte;
- adottare rotazioni che non prevedano il ristoppo;
- scegliere varietà mediamente resistenti.
La lotta chimica diretta si effettua trattando le piante in fase di accrescimento alla comparsa dei primi sintomi, con Ciproconazolo, la lotta diretta, essendo molto costosa e non risolutiva viene praticata molto raramente.
Si manifesta su tutte le parti epigee della pianta, in modo particolare colpisce le spighe e l'infiorescenza maschile.
I sintomi si evidenziano con masse tumorali, prima bianche e carnose, dopo diventano violacee e quindi nere, i tumori sono ricoperti da una pellicola sottile che rompendosi lascia uscire una polvere nera, costituita dalle clamidospore del patogeno.
Sono spore resistenti e persistenti (anche a 5 anni), rimangono infatti vitali anche dopo essere state ingerite dagli animali e possono cosi essere diffuse con il letame.
La lotta contro il Carbone del mais è di tipo agronomico, si avvale di precauzioni di tipo chimico.
La lotta agronomica consiste nel:
- scelta di ibridi di mais resistenti alla malattia
- rotazioni lunghe in caso di forti infestazioni negli anni precedenti
- raccolta precoce dei tumori e loro distribuzione
- arature profonde per interrare i residui infetti.
Domande da interrogazione
- Quali sono i sintomi principali del mal del piede nei cereali?
- Quali condizioni favoriscono lo sviluppo del mal del piede?
- Come si manifesta il carbone del mais e quali sono i suoi sintomi?
- Quali strategie agronomiche sono consigliate per combattere il carbone del mais?
Il mal del piede si manifesta con marciumi sugli internodi alla base del culmo, maculature scure sulle radici e una crosta nerastra. La parte aerea ingiallisce, la pianta si sviluppa stentatamente e le cariossidi si raggrinziscono.
Il mal del piede è favorito da semine fitte, ristagni idrici, indebolimento delle piante e un clima umido e piovoso con temperature tra 12-20°C.
Il carbone del mais si manifesta con masse tumorali bianche e carnose che diventano violacee e poi nere, ricoperte da una pellicola sottile che rilascia una polvere nera di clamidospore.
Le strategie agronomiche includono la scelta di ibridi resistenti, rotazioni lunghe, raccolta precoce dei tumori e arature profonde per interrare i residui infetti.