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Concetti Chiave

  • L'estimo si occupa di stimare il valore monetario di un bene in contesti principalmente privatistici come compravendite e successioni.
  • Il valore di mercato è un valore storico, derivante da compravendite precedenti, e differisce dal valore di stima che è una previsione.
  • Le differenze tra valore di mercato e valore di stima possono derivare da condizioni specifiche di venditori o acquirenti e da fenomeni non considerati.
  • I criteri di stima includono il valore di mercato, il costo, il capitale del reddito, la trasformazione e la surrogazione.
  • Il valore di un bene è attribuito in base a criteri come spesa sostenuta, reddito generato o utilità sul mercato.

Indice

  1. Estimo
  2. Valore di mercato

Estimo

L’estimo è la disciplina che si occupa di “stimare” il valore monetario di un bene.
Campi di applicazione dell’estimo
• Prevalentemente privatistici:
• Compravendite
• Successioni ereditarie
• Liquidazioni per fallimento
• Garanzie bancarie
• Stime danni
• Privati
• Ambientali

Valore di mercato

• E’ il valore che storicamente si è avuto in una compravendita già avvenuta
• Valore di stima
• Rappresenta una previsione del valore di mercato
• Differenze fra valore di mercato e valore di stima
• Esistono e possono dipendere da:
• Particolari condizioni del venditore
• Particolari condizioni dell’acquirente
• Fenomeni contingenti non considerati nella stima
• Informazioni errate o incomplete
Il criterio di stima (detto anche aspetto economico)
• Il valore di un bene può essere stimato sulla base di diversi criteri:
• “un bene ha un valore perché il mercato glielo attribuisce”: criterio del valore di mercato.
• “un bene vale perché per realizzarlo si è dovuto sostenere una spesa”: criterio del valore di costo.
• “un bene vale perché mi consente di ottenere un reddito”: criterio del valore capitale del reddito.
• “un bene vale perché può essere trasformato in qualcosa di utile”: criterio del valore di trasformazione.
• “il valore del bene deriva dal fatto che sul mercato esistono beni che hanno la stessa utilità”: criterio del valore di surrogazione

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