Fabrizio Del Dongo
Genius
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il castagno cresce tra 400 e 1000 metri di altitudine, ma può raggiungere i 1700 metri in climi freschi come sull'Etna.
  • Fiorisce a giugno con fiori a stami e pistilli, che dopo l'impollinazione si trasformano in castagne avvolte nel riccio.
  • La riproduzione avviene seminando una castagna, ma l'innesto è necessario per ottenere frutti più grandi e saporiti.
  • Le castagne vengono essiccate nei metati e trasformate in farina; il legno robusto del castagno è usato per produzioni rustiche.
  • Il fogliame del castagno è utilizzato come strame e la sua terra acida è ideale per colture acidofile come ortensie e rododendri.

Il castagno: descrizione ed uso

Il castagno appartiene alla famiglia delle cupulifere di cui fanno parte anche il rovere, la quercia da sughero, il cerro, il leccio, il faggio ed il nocciolo. La sua collocazione è fra 400 e 1000 metri a condizione che il clima non sia troppo caldo. Infatti, per questo motivo, sul’Etna il castagno cresce anche fino a 1700 metri. Esso fiorisce nel mese di giugno ed i suoi frutti maturano da settembre inoltrato a novembre.

Nel castagno esistono due tipi di fiori: i fiori a stami e i fiori a pistilli. I fiori a stami sono formati da piccolissime squame verdi dalle quali sporgono gli stami coperti di polline giallo. Dopo aver ceduto il polline al vento, i fiori seccano e cadono. Fiori a pistilli sono raggruppati tre a tre. Dopo aver ricevuto il polline essi si ingrossano e diventano castagne mentre le linguette verdi che li avvolgono si trasformano in riccio. Per la riproduzione, è sufficiente seminare una castagna da cui germoglia una nuova pianticella che deve essere trapiantata quando ha raggiunto circa 2 metri. Per ottenere frutti grossi e più saporiti, è però necessario ricorrere ad un innesto.
La sua chioma si allarga verso il suolo e con l’ombra rinfresca il suolo permettendo così la crescita del sottobosco ricco di erbe, muschio e funghi. Una volta raccolte, le castagne sono fatte essiccare in appositi essiccatoi, chiamati metati, sottoposte all’azione del fumo. Quindi esse vengono macinate in pietra e trasformate in farina. Oltre per la produzione delle castagne, il castagno viene tagliato per ricavarne il legname: il legno non è di qualità pregiata ma è molto resistente e compatto e quindi adatto per produzioni rustiche. In questo ultimo caso, alla base del tronco spuntano numerosi giovani fusti, chiamati polloni che sono utili per ottenere pali o paletti per recinzioni. Nel caso di castagni da frutto, gli alberi si fanno più radi ed il sottobosco viene spesso rastrellato o adibito a pascolo. Il fogliame raccolto è un ottimo strame per preparare la lettere per il bestiame o per la pacciamatura. Il terriccio che si forma ai piedi o all’interno di un tronco vuoto è di tipo acido e quindi molto adatto per la coltivazione di piante acidofile, soprattutto ortensie, rododendri e azalee.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le condizioni climatiche ideali per la crescita del castagno?
  2. Il castagno cresce bene tra i 400 e i 1000 metri di altitudine, purché il clima non sia troppo caldo. Sull'Etna, può crescere fino a 1700 metri.

  3. Come avviene la riproduzione del castagno e come si ottengono frutti di qualità migliore?
  4. La riproduzione avviene seminando una castagna, da cui germoglia una nuova pianticella. Per ottenere frutti più grossi e saporiti, è necessario ricorrere a un innesto.

  5. Quali sono gli usi principali del legno di castagno?
  6. Il legno di castagno, pur non essendo di qualità pregiata, è molto resistente e compatto, adatto per produzioni rustiche come pali o paletti per recinzioni.

Domande e risposte