Corra96
Habilis
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Concetti Chiave

  • I batteri lattici sono Gram+, asporigeni, privi di movimento e fermentano gli zuccheri in acido lattico, classificandosi in omolattici ed eterolattici.
  • La fermentazione malolattica trasforma l'acido malico in acido lattico, riducendo l'acidità e migliorando la morbidezza dei vini rossi.
  • Questa fermentazione è vantaggiosa per vini di regioni fredde e rossi, ma meno desiderabile per vini bianchi di regioni calde.
  • I batteri lattici principali coinvolti includono Leuconostoc, eterofementanti, e Lactobacillus, omofermentanti, con Leuconostoc oenos predominante nella fermentazione malolattica.
  • La fermentazione malolattica richiede un pH intorno a 4, temperature di circa 20°C, ed è sensibile alle solfitazioni e al tenore alcolico.

I batteri lattici

I batteri lattici sono Gram+, asporigeni, privi di movimento e aerobi facoltativi. Fermentano gli zuccheri in acido lattico (omolattici se producono solo acido lattico o eterolattici se oltre ad acido lattico producono anche altri composti come l’acido acetico).
L’attività dei batteri lattici può essere positiva o negativa:
 Positiva, come per la fermentazione malolattica;
 Negativa, quando i batteri lattici provocano malattie come il filante, l’agrodolce, il girato e l’amaro.
La fermentazione malolattica è un fenomeno che avviene naturalmente nelle ultime fasi della fermentazione alcolica. Consiste nella trasformazione dell’acido malico in acido lattico, secondo la seguente reazione:
COOH-CH2-COOH-COOH  CH3-CHOH-COOH + CO2
La fermentazione malolattica è di origine enzimatica, catalizzata dagli enzimi prodotti dai batteri lattici, e richiede energia anziché produrla, quindi non può essere considerata una vera e propria fermentazione.
Gli zuccheri residui dalla fermentazione alcolica sono pienamente utilizzabili dai batteri lattici. La diminuzione dell’acidità consiste nel fatto che l’acido lattico è monocarbosilico, quindi è più debole rispetto all’acido malico, che è bicarbossilico.
La fermentazione malolattica è un fenomeno positivo per:
Vini prodotti in regioni fredde, con un alto contenuto in acido lattico, che deve essere abbassato;
Vini rossi, che devono essere poco acidi e morbidi.
È invece un fenomeno negativo per:
Vini bianchi, prodotti nelle regioni più calde, dove si preferisce mantenere una certa acidità.
I batteri lattici lattici che si ritrovano sulle uve sono appartenenti ai generi:
Leuconostoc, eterofementanti, quindi oltre ad acido lattico producono acido acetico, acido succinico, glicerina, acetoino, diacetile e diversi esteri. Alcune di queste sostanze sono positive, altre negative come un’eccesiva produzione di acido acetico o acetoino;
Lactobacillus, omofermentanti.
Con il proseguire della fermentazione l’unico batterio che rimane presente è il Leuconostoc oenos, che è considerata la specie principale a cui si deve la fermentazione malolattica spontanea.
Il pH ideale per la fermentazione malolattica è intorno a 4, comunque non deve scendere sotto a 3,1. La temperatura ottimale è di circa 20°C. I batteri lattici sono molto sensibili alle solfitazioni, e il tenore di alcool non deve superare il 10-12%.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dei batteri lattici?
  2. I batteri lattici sono Gram+, asporigeni, privi di movimento e aerobi facoltativi, capaci di fermentare gli zuccheri in acido lattico.

  3. In quali casi la fermentazione malolattica è considerata positiva?
  4. La fermentazione malolattica è positiva per i vini prodotti in regioni fredde con alto contenuto di acido lattico e per i vini rossi che devono essere poco acidi e morbidi.

  5. Qual è il ruolo del Leuconostoc oenos nella fermentazione malolattica?
  6. Il Leuconostoc oenos è il batterio principale responsabile della fermentazione malolattica spontanea, rimanendo presente durante il processo.

Domande e risposte