Concetti Chiave
- Guicciardini sottolinea l'impossibilità dell'uomo di dominare gli eventi, evidenziando la necessità di giudicare caso per caso, in contrasto con Machiavelli.
- Le riflessioni autobiografiche esprimono nostalgia per i tempi passati, con un desiderio di onore e gloria che emerge nonostante il pessimismo.
- La critica alla Chiesa da parte di Guicciardini si concentra sulla corruzione morale delle gerarchie ecclesiastiche e sulla loro autorità politica, non sulla dottrina cattolica.
- Nel pensiero politico di Guicciardini, la fortuna è considerata più influente della virtù individuale nel determinare l'ascesa al potere di un sovrano.
- Guicciardini distingue tra ambizione negativa e positiva, e propone che la dissimulazione sia un mezzo talvolta necessario nelle relazioni politiche-sociali.
Indice
L'impossibilità di dominare gli eventi
L'uomo non può dominare gli eventi, perciò è impossibile dare consigli d'azioni universalmente valide, dettare principi generali e assoluti. Non resta che prender le cose per il loro verso, giudicandole caso per caso, nelle loro infinite sfumature.
È evidente qui il contrasto con Machiavelli.
Nostalgia e riflessioni autobiografiche
C'è nel Guicciardini un senso di nostalgia per gli uomini nobili e puri.
I ricordi furono scritti dopo il ritiri alla vita politica, dopo, cioè, la sua esistenza e tutto il suo lungo prodigarsi gli apparivano nella luce amara dell'insuccesso e della vanità. Alla fine di questo pensiero il prevalente tono pessimistico passa in secondo piano: il desiderio dell'onore e della gloria appare una necessità imprescindibile dell'animo umano. Anche questo è un pensiero autobiografico come quello contenuto nel 15.
Critica alla corruzione ecclesiastica
La critica del Guicciardini non riguarda in alcun modo il contenuto della religione cattolica, ma si appunta sulla corruzione morale delle gerarchie ecclesiastiche assai evidente in quei tempi, da cui prese le mosse la protesta di Martin Lutero. L'autorità della Chiesa che il Guicciardini vorrebbe vedere sminuita è quella politica, che egli avverte in netto contrasto con gli ideali veri del cristianesimo.
Fortuna e virtù nel pensiero politico
Guicciardini afferma, al contrario di Machiavelli, che un sovrano potrebbe salire al trono unicamente grazie alla fortuna a lui favorevole. La fortuna quindi è molto più importante della virtù propria di ogni uomo.
Ambizione e relazioni politiche-sociali
Guicciardini divide l'ambizione in negativa e positiva. Negativa quando, per realizzare i propri progetti chi detiene il potere non si fa scrupolo di calpestare i valori fondamentali dell'uomo (la coscienza, l'onore, l'umanità).
L'uomo nelle relazioni politiche-sociali deve sapersi porre: la dissimulazione e la menzogna possono servire come strumento utile alla realizzazione dei propri scopi.
La famiglia deve saper educare il proprio figlio e dargli una buona morale.
Guicciardini avverte l'estrema complessità del reale e l'impossibilità dell'uomo di dominarlo pienamente, di imprimervi il suggello della propria razionalità; e avverte inoltre l'estrema precarietà del nostro vivere.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Guicciardini sulla capacità dell'uomo di dominare gli eventi?
- Come si esprime Guicciardini riguardo alla corruzione ecclesiastica?
- Qual è l'importanza della fortuna nel pensiero politico di Guicciardini rispetto a Machiavelli?
Guicciardini ritiene che l'uomo non possa dominare gli eventi e che sia impossibile dare consigli d'azioni universalmente validi, suggerendo invece di giudicare caso per caso.
Guicciardini critica la corruzione morale delle gerarchie ecclesiastiche, sottolineando il contrasto tra l'autorità politica della Chiesa e i veri ideali del cristianesimo.
Guicciardini sostiene che la fortuna è più importante della virtù, affermando che un sovrano potrebbe salire al trono grazie alla fortuna favorevole, in contrasto con il pensiero di Machiavelli.