Versione originale in latino
Igitur omni civitate ad excipiendum principem spectandumque regem effusa, Thrasea occursu prohibitus non demisit animum, sed codicillos ad Neronem composuit, requirens obiecta et expurgaturum adseverans, si notitiam criminum et copiam diluendi habuisset. Eos codicillos Nero properanter accepit, spe exterritum Thraseam scripsisse, per quae claritudinem principis extolleret suamque famam dehonestaret. Quod ubi non evenit vultumque et spiritus et libertatem insontis ultro extimuit, vocari patres iubet.
Traduzione all'italiano
Orbene, mentre tutto il popolo si riversava ad accogliere il principe e a vedere il re, Trasea ricevette il divieto di andare incontro a Nerone. Non si perdette d'animo ma stese una petizione, rivolta a Nerone, chiedendo di conoscere gli addebiti e affermando la sua disponibilità a difendersi, se gli fossero notificati i capi di accusa e concessa la possibilità di confutarli. Nerone ricevette tutto trepidante quella petizione, sperando che Trasea l'avesse scritta in preda al terrore, onde ne uscisse rafforzata la figura del principe e svilita la fama di Trasea. Ma poiché ciò non avvenne, fu lui a temere lo sguardo e i sentimenti di libertà di un innocente, e impartisce l'ordine di convocare il senato.