Versione originale in latino
Flagrantibus iam militum animis velut faces addiderat Maevius Pudens, e proximis Tigellini. Is mobilissimum quemque ingenio aut pecuniae indigum et in novas cupiditates praecipitem adliciendo eo paulatim progressus est ut per speciem convivii, quotiens Galba apud Othonem epularetur, cohorti excubias agenti viritim centenos nummos divideret; quam velut publicam largitionem Otho secretioribus apud singulos praemiis intendebat, adeo animosus corruptor ut Cocceio Proculo speculatori, de parte finium cum vicino ambigenti, universum vicini agrum sua pecunia emptum dono dederit, per socordiam praefecti, quem nota pariter et occulta fallebant.
Traduzione all'italiano
Diede esca al fuoco degli animi già accesi dei soldati Mevio Pudente, uno degli intimi di Tigellino. Circuendo i più disponibili per inclinazione naturale o i più bisognosi di denaro, pronti perciò a buttarsi in qualsiasi avventura, Pudente era via via arrivato al punto da distribuire, a titolo di mancia, ogni qual volta Galba andava a cena da Otone, cento sesterzi a ciascuno dei componenti della coorte di scorta; Otone poi dava maggiore consistenza a questo pressoché ufficiale donativo con aggiunte di denaro, sottobanco, a questo o a quello; corruttore così sfrenato che, quando una sua guardia del corpo, Cocceio Proculo, si trovò in lite col vicino per una delimitazione di confini, acquistò di tasca propria l'intero campo del vicino e gliene fece dono. Tutto questo, grazie alla incapacità di intervenire del prefetto del pretorio, sotto il cui naso passavano insieme fatti notori e segrete manovre.