Versione originale in latino
Perturbat me longa et pertinax valetudo Titi Aristonis, quem singulariter et miror et diligo. Nihil est enim illo gravior sanctior doctior. Quam peritus ille et privati iuris et publici! quantum rerum, quantum exemplorum novit! Nihil est quod discere velis quod ille docere non possit; mihi certe quotiens aliquid novique scire cupio, ille thesaurus est. Itaque et mea et omnium amicorum permagni interest, ut ille convalescat. Mirareris, si hic esses quanta constantia hanc valetudinem teleret, ut doloris patiens sit, ut compos sui. Vir enim tantae fortitudinis est, ut nullo cruciatu frangatur. Itaque, etsi scio sapiens esse doloreti ferre,hanc animi magnitudine vehementer admiros.
Traduzione all'italiano
Mi preoccupa la lunga malattia di Tito Aristone, il quale apprezzo altamente e stimo fortemente. Nessuno è infatti più autorevole, più onesto, più dotto di lui!Quanto è esperto di autorità privata e pubblica!Quante cose, quanti esempi ha trasformato! Niente è ciò che tu voglia imparare, che egli non possa insegnare: almeno per me, ogni volta desidero conoscere qualcosa di sconosciuto e di nuovo, quello è un tesoro. Pertanto, sia per me sia per tutti gli altri amici, importa tantissimo che lui guarisca. Si meraviglia se fosse questo, con quanta costanza tollera questa malattia, come sia paziente al dolore, come padrone di sè. L'uomo infatti è di tanto coraggio, che a nessun dolore è indebolito. Pertanto, sebbene conosco essere del sapiente, sopportare il dolore, ammiro questo per la grandezza d'animo.