Kanakin
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Versione originale in latino


Aesopus domino solus cum esset familia,
parare cenam iussus est maturius.
Ignem ergo quaerens aliquot lustravit domus,
tandemque invenit ubi lacernam accenderet,
tum circumeunti fuerat quod iter longius
effecit brevius: namque recta per forum
coepit redire. Et quidam e turba garrulus:
«Aesope, medio sole quid tu lumine?»
«Hominem» inquit «quaero.» Et abiit festinans domum.
Hoc si molestus ille ad animum rettulit,
sensit profecto se hominem non visum seni,
intempestive qui occupato.

Traduzione all'italiano


A Esopo, che da solo costituiva la servitù del suo padrone,
fu richiesto di preparare la cena al più presto.
Bussò quindi, di casa in casa, cercando del fuoco
e infine trovò come alimentare la sua lucerna;
s’avviò, poi, abbreviando la strada, allungata mentre
s’era recato di qua e di là e tagliò direttamente
per il foro. Ma un chiacchierone tra la folla: «Esopo,
in pieno giorno con quel lume?». Rispose: «Cerco
l’uomo» e tagliò con fretta verso casa.
Se quel seccatore ha soppesato il senso di ciò, ha capito
certamente di non essere sembrato un uomo al vecchio e di
avere scherzato in modo inopportuno con chi era occupato.

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