Pillaus
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Versione originale in latino


Sed nihil aeque quam timidus ac diffidens fuit. Primis imperii diebus quanquam, ut diximus, iactator civilitatis, neque convivia inire ausus est nisi ut speculatores cum lanceis circumstarent militesque vice ministrorum fungerentur, neque aegrum quemquam visitavit nisi explorato prius cubiculo culcitisque et stragulis praetemptatis et excussis. Reliquo autem tempore salutatoribus scrutatores semper apposuit, et quidem omnibus et acerbissimos. Sero enim ac vix remisit, ne feminae praetextatique pueri et puellae contrectarentur et ne cuius comiti aut librario calamariae et graphiariae thecae adimerentur.
Motu civili cum eum Camillus, non dubitans etiam citra bellum posse terreri, contumeliosa et minaci et contumaci epistula cedere imperio iuberet vitamque otiosam in privata re agere, dubitavit adhibitis principibus viris an optemperaret.

Traduzione all'italiano


Ma fu soprattutto pauroso e diffidente. I primi giorni del suo principato, benché ostentasse, come abbiamo detto, la semplicità di un cittadino, non osò assistere a banchetti senza essere circondato da guardie armate di lance e servito da soldati, e non andò a visitare nessun malato, se prima non aveva fatto ispezionare la sua camera da letto, e perquisire i suoi cuscini e le sue coperte. Per tutto il restante periodo del suo principato fece sempre frugare coloro che venivano a salutarlo,. e in modo assai scrupoloso, senza escludere nessuno. Solo più tardi, e a malapena, esentò dalla perquisizione le donne, i fanciulli vestiti di pretesta e le fanciulle e la smise di far togliere agli schiavi o agli scrivani che accompagnavano i suoi visitatori gli astucci per le penne e per gli stili. Quando Camillo, fomentando torbidi civili e persuaso che si poteva spaventarlo anche senza far ricorso alla guerra, gli ingiunse, con una lettera ingiuriosa e piena di minacce, di lasciare l'Impero e di dedicarsi alle agiatezze della vita privata, riunì i principali personaggi dello Stato per sapere se doveva obbedire.

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