Versione originale in latino
Consulatus super pristinum quattuor gessit; ex quibus duos primos iunctim, seqventis per intervallum quarto quemque anno, semenstrem novissimum, bimenstris ceteros, tertium autem novo circa principem exemplo in locum demortui suffectus. Ius et consul et extra honorem laboriosissime dixit, etiam suis suorumque diebus sollemnibus, nonnumquam festis quoque antiquitus et religiosis. Nec semper praescripta legum secutus duritiam lenitatemve multarum ex bono et aequo, perinde ut adficeretur, moderatus est; nam et iis, qui apud privatos iudices plus petendo formula excidissent, restituit actiones et in maiore fraude convictos legitimam poenam supergressus ad bestias condemnavit.
Traduzione all'italiano
Oltre al consolato, di cui già abbiamo detto, Claudio ne esercitò altri quattro: i primi due senza intervallo, i seguenti a quattro anni di distanza l'uno dall'altro, l'ultimo per un semestre, gli altri per due mesi e il terzo, cosa insolita per un imperatore, al posto di un console deceduto. Sia quando era console, sia quando non lo era, amministrò la giustizia con il massimo zelo, perfino nelle circostanze solenni per lui e per i suoi familiari, qualche volta anche durante le feste più solenni e i giorni dedicati alla pietà religiosa. Non sempre si attenne alle prescrizioni delle leggi, ma si ispirò alla clemenza e all'equità per attenuarne il rigore o l'indulgenza; così, fece riesaminare la pratica di coloro che, per aver preteso troppo dai giudici ordinari, avevano perduto la causa, e al contrario ad alcuni, colpevoli di crimini più gravi, rincarò la punizione di legge e li condannò ad essere divorati dalle belve.