Lisia - Contro Eratostene
[greek]πολλάκις οὖν ἐθαύμασα τῆς τόλμης τῶν λεγόντων ὑπὲρ αὐτοῦ, πλὴν ὄταν ἐνθυμηθῶ ὄτι τῶν αὐτῶν ἐστιν αὐτούς τε πάντα τὰ κακὰ ἐργάζεσθαι καὶ τοὺς τοιούτους ἐπαινεῖν.[/greek]XLI
Spesso dunque mi sono stupito per la temerarietà di quelli che lo difendono, tranne quando io rifletta che è proprio di questi compiere ogni infamia e lodare i loro simili.
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XLII[/greek]
Infatti non ora per la prima volta si opponeva alla vostra democrazia, ma anche al tempo dei Quattrocento, propostosi di stabilire l'oligarchia nell'esercito, fuggì dall'Ellesponto dopo aver abbandonato la nave mentre era trierarca, insieme a Iatrocle e ad altri, dei quali non è necessario che io dica i nomi. Tornato di nuovo (ad Atene) operò contro i fautori della democrazia. E vi darò i testimoni di questi fatti. (Testimoni)
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Tralascerò dunque la sua vita nel frattempo, ma dopo che avvenne la battaglia navale (di Egospotami) e la rovina per la città, mentre c'era ancora la democrazia, di qui avviarono il rivolgimento politico, furono istituiti cinque efori dai cosiddetti associati (nelle eterie) come convocatori dei cittadini, ma in realtà come capi dei congiurati e intenti ad agire contro il popolo; tra questi c'erano Eratostene e Crizia.
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Questi misero un responsabile a capo di ogni tribù, e ordinavano per che cosa si dovesse votare e chi dovesse governare, e se avessero voluto fare qualcos'altro ne sarebbero stati padroni; così eravate insidiati non solo dai nemici ma anche da questi (che erano) vostri concittadini, perché non decideste niente di buono e vi trovaste bisognosi di molte cose.
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Questo sapevano bene: che diversamente non sarebbero stati in grado di ridurvi in loro potere, ma lo avrebbero potuto (solo) nel caso che voi foste in difficoltà; e calcolavano che voi, impazienti di liberarvi dei mali presenti, non vi sareste curati dei mali futuri.
Infatti non ora per la prima volta si opponeva alla vostra democrazia, ma anche al tempo dei Quattrocento, propostosi di stabilire l'oligarchia nell'esercito, fuggì dall'Ellesponto dopo aver abbandonato la nave mentre era trierarca, insieme a Iatrocle e ad altri, dei quali non è necessario che io dica i nomi. Tornato di nuovo (ad Atene) operò contro i fautori della democrazia. E vi darò i testimoni di questi fatti. (Testimoni)
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XLIII
[greek]τὸν μὲν τοίνυν μεταξὺ βίον αὐτοῦ παρήσω: ἐπειδὴ δὲ ἡ ναυμαχία καὶ ἡ συμφορὰ τῇ πόλει ἐγένετο, δημοκρατίας ἔτι οὔσης, ὄθεν τῆς στάσεως ἦρξαν, πέντε ἄνδρες ἔφοροι κατέστησαν ὑπὸ τῶν καλουμένων ἑταίρων, συναγωγεῖς μὲν τῶν πολιτῶν ἄρχοντες δὲ τῶν συνωμοτῶν, ἐναντία δὲ τῷ ὑμετέρῳ πλήθει πράττοντες: ὧν Ἐρατοσθένης καὶ Κριτίας ἦσαν.[/greek]Tralascerò dunque la sua vita nel frattempo, ma dopo che avvenne la battaglia navale (di Egospotami) e la rovina per la città, mentre c'era ancora la democrazia, di qui avviarono il rivolgimento politico, furono istituiti cinque efori dai cosiddetti associati (nelle eterie) come convocatori dei cittadini, ma in realtà come capi dei congiurati e intenti ad agire contro il popolo; tra questi c'erano Eratostene e Crizia.
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XLIV
[greek]οὗτοι δὲ φυλάρχους τε ἐπὶ τὰς φυλὰς κατέστησαν, καὶ ὄ τι δέοι χειροτονεῖσθαι καὶ οὕστινας χρείη2 ἄρχειν παρήγγελλον, καὶ εἴ τι ἄλλο πράττειν βούλοιντο, κύριοι ἦσαν: οὕτως οὐχ ὑπὸ τῶν πολεμίων μόνον ἀλλὰ καὶ ὑπὸ τούτων πολιτῶν ὄ;ντων ἐπεβουλεύεσθε ὄπως μήτ' ἀγαθὸν μηδὲν ψηφιεῖσθε πολλῶν τε ἐνδεεῖς ἔσεσθε.[/greek]Questi misero un responsabile a capo di ogni tribù, e ordinavano per che cosa si dovesse votare e chi dovesse governare, e se avessero voluto fare qualcos'altro ne sarebbero stati padroni; così eravate insidiati non solo dai nemici ma anche da questi (che erano) vostri concittadini, perché non decideste niente di buono e vi trovaste bisognosi di molte cose.
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XLV
[greek]τοῦτο γὰρ καλῶς ἠπίσταντο, ὄτι ἄλλως μὲν οὐχ οἷοί τε ἔσονται περιγενέσθαι, κακῶς δὲ πραττόντων δυνήσονται: καὶ ὑμᾶς ἡγοῦντο τῶν παρόντων κακῶν ἐπιθυμοῦντας ἀπαλλαγῆναι περὶ τῶν μελλόντων οὐκ ἐνθυμήσεσθαι.[/greek]Questo sapevano bene: che diversamente non sarebbero stati in grado di ridurvi in loro potere, ma lo avrebbero potuto (solo) nel caso che voi foste in difficoltà; e calcolavano che voi, impazienti di liberarvi dei mali presenti, non vi sareste curati dei mali futuri.