INIZIO: Τουτων δε γενομενων, ως εξον ηδη ποιειν αυτοις ο τι βουλοιντο...
FINE:Ξιφιδια υπο μαλης εχοντας παραγενεσθαι, συνελεξαν την βουλην
Dopo che accaddero questi fatti, pensando che gli fosse già possibile fare qualunque cosa volessero, da una parte uccisero molti per ostilità, dall’altra molti per le loro ricchezze. Gli sembrava opportuno, affinchè potessero anche dare delle ricchezze alle guardie, anche che ognuno prendesse ogni meteco e da una parte gli sembrava opportuno che fossero uccisi, dall’altra che le loro ricchezze fossero sequestrate; esortavano anche Teramene a prendere qualunque cosa volesse. Egli rispose: “ Man non mi sembra che sia una cosa buona che coloro che affermano di essere i migliori facciano una cosa più ingiusta dei delatori. Da una parte infatti quelli lasciavano vivere quali dei quali avrebbero sequestrato le ricchezze, noi invece uccidiamo coloro che non hanno commesso nessuna ingiustizia, per prendere le loro ricchezze? Come questi delitti non sono più ingiusti di quelli? “ Quelli, ritenendo che lui fosse d’impiccio a ciò che avrebbero voluto fare, anche in privato, chi con uno, che con un altro, lo accusarono alla presenza dei membri della Boulè credendo che violasse la costituzione. E dopo aver ascoltato dai giovani che gli sembrano essere i più coraggiosi che erano presenti, con dei pugnali sotto le ascelle, radunarono il consiglio.