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-SFXX.Y.Z, SF XX
zione di sicurezza, indica il dispositivo di sicurezza e descrive l’effetto sulle uscite
Y Z
2 Pagina 56 della tesi di Giacomo Comunian. 32
dell’attivazione della funzione. La nomenclatura presentata in questa fase sarà utilizzata
nell’interfaccia di SOFTEMA.
4.2.1.1 -SF10.1.1: Arresto di emergenza
Il pulsante di emergenza è dotato di 2 contatti in parallelo che agiscono su due
Sb0
ingressi distinti del PLC. In figura 4.2 è riportata l’associazione tra la nomenclatura dei
contatti e l’indirizzo hardware del PLC.
Figura 4.2: Collegamento del pulsante di emergenza al PLC
Quando uno dei due contatti o assume uno stato logico basso, il motore
Sb0 1 Sb0 2
della pompa deve essere fermato. E’ possibile che uno dei conduttori delle linee di in-
gresso subisca un guasto a causa della disconnessione fisica o di una dispersione verso
terra di uno dei conduttori. In tal caso, sui due ingressi e sono presenti 2 stati di-
I8 I9
versi. Questa situazione deve essere segnalata la condizione di guasto e il motore deve
essere fermato.
4.2.1.2 -SF20.1.1: Arresto per intervento della barriera di sicurezza al piano terra
La barriera fotoelettrica al piano terra è identificata con la nomenclatura E’ dotata
BFT1.
di due uscite, e per segnalare l’assenza di oggetti nel fascio infrarosso,
BFT1 1 BFT1 2,
associate a due ingressi del PLC secondo lo schema riportato in figura 4.3.
Anche in questo caso il PLC deve ricevere lo stesso stato logico su entrambi gli in-
gressi; in caso contrario, si verifica una condizione di guasto. La barriera indica lo stato
sicuro mediante uno stato logico alto su entrambe le uscite. Se tale condizione non è
verifica, il motore deve essere fermato. 33
Figura 4.3: Collegamento della barriera di sicurezza piano terra al PLC
4.2.1.3 -SF20.2.1: Arresto per intervento della barriera di sicurezza al primo piano
Per la barriera di sicurezza al primo piano, indicata con valgono le stesse conside-
BFT2,
razioni fatte al paragrafo precedente. Lo schema riportato in figura 4.4 illustra l’associa-
e e gli ingressi, e del
zione tra le uscite della barriera ricevente, 1 BFT2 2, I15 IM16,
BFT2
PLC. Figura 4.4: Collegamento della barriera di sicurezza primo piano al PLC
4.2.1.4 -SF30.1.1: Arresto per intervento dei finecorsa al piano terra
Al piano terra sono disposti due finecorsa, e collegati a due differenti ingressi,
FC3 FC4,
e del PLC secondo lo schema riportato in figura 4.5.
I6 I7, 34
Figura 4.5: Collegamento dei finecorsa piano terra al PLC
I finecorsa devono trasmettere lo stesso stato logico agli ingressi del PLC salvo
condizione di guasto. Quando sono attivati, impediscono al motore della pompa di far
proseguire la discesa dell’ascensore.
4.2.1.5 -SF30.2.1: Arresto per intervento dei finecorsa al primo piano
Al primo piano sono disposti altri due finecorsa, e collegati a due ingressi del
FC1 FC2,
PLC, e del PLC secondo lo schema riportato nella figura 4.6.
I4 I5, Figura 4.6: Collegamento dei finecorsa primo piano al PLC
I finecorsa nel normale funzionamento devono inviare lo stesso stato logico agli in-
gressi del PLC. Quando sono azionati, il motore della pompa non può far continuare la
salita dell’ascensore.
4.2.2 Informazioni aggiuntive
4.2.2.1 Lista dei guasti
Si possono individurare i primi scenari di guasto basati sull’hardware scelto. La norma
UNI EN ISO 13849-2, all’appendice D [1], consiglia di considerare i seguenti guasti di
natura elettrica ed elettromeccanica:
1. Cortocircuito tra contatti adiacenti isolati;
35
2. Contatto impedito all’apertura/chiusura;
3. Il teleruttore non si attiva/disattiva;
4. Apertura di ciascuna connessione;
5. Guasti in ciascuna parte della funzione, inclusi guasti software;
La norma prevede di escludere il guasto (1). L’unico dispositivo dotato di contatti adia-
centi isolati è il fungo di emergenza. In caso di cortocircuito, il componente mantiene
la sua funzionalità, poiché è in grado di mantenere e modificare il suo stato logico. La
ridondanza integrata della funzione di sicurezza consente di escludere tale scenario di
guasto.
4.2.2.2 Regole di codifica
Dalla tabella F.2 dell’allegato F [22], norma EN IEC 62061:2022, si ricavano alcune in-
dicazioni riguardanti la codifica. Il nome delle variabili deve permette una distinzione
immediata tra quelle relative alla sicurezza e quelle non correlate alla sicurezza. Inol-
tre dovrebbero essere autoesplicativi, ad esempio contenendo il nome o l’identificati-
vo del dispositivo in considerazione. Ogni dichiarazione deve essere corredata da un
commento.
E’ molto importante che le uscite siano assegnate una sola volta nel programma.
Inoltre, ogni riga di codice o ogni rete deve essere accompagnata da un commento
specifico.
4.2.3 Aggiornamento tabelle SOFTEMA
4.2.3.1 A1 - Specifica delle funzioni di sicurezza
Con le informazioni ottenute al paragrafo 4.2.1 si può compilare la tabella A1 - Specifica
delle funzioni di sicurezza. La tabella è dotata di dodici colonne da compilare. Ogni riga
corrisponde ad una specifica funzione di sicurezza.
Nella colonna si deve indicare il nome univoco della funzione di sicurezza. La
SFK
colonna verrà compilata da SOFTEMA stesso. Le colonne e
Beschreibung Schutz BMK
indicano rispettivamente la descrizione del componente di sicurezza e il suo identifica-
tivo. Nella colonna si deve indicare quale componente è utilizzato per riconoscere
Q1
l’attivazione della funzione di sicurezza; nella colonna si deve selezionare l’effetto che
B1
la funzione di sicurezza ha sull’attuatore. Successivamente si deve indicare il della
PLr
funzione e il tempo di reazione. Nelle colonne e di deve indicare
Prioritat Betriebsart
rispettivamente la priorità della funzione e la modalità di funzionamento.
Si consiglia di assegnare la priorità 1 e la modalità di funzionamento B0 esclusiva-
mente alle funzioni di arresto di emergenza. Per le altre funzioni di sicurezza si consiglia
36
la modalità di funzionamento B1. Il tempo di reazione scelto per l’applicazione è pari a
3
100ms .
Dopo aver compilato le colonne si consiglia di eseguire un controllo formale per rileva-
re eventuali errori di compilazione o informazioni mancanti agendo sul controllo Formale
in alto a destra . Se il controllo va a buon fine, è necessario cliccare sul pulsante
Checks per compilare la colonna e confermare le funzioni di
Alle SF generieren Beschreibung
sicurezza selezionate.
In figura 4.7 si può visionare la compilazione specifica per il caso studio.
Figura 4.7: Compilazione della tabella A1 in SOFTEMA
La colonna consente di attivare o disattivare la funzione all’interno del progetto,
Aktiv
mentre la colonna permette di bloccare le modifiche delle righe. Infine, la colonna
Sperre
è dedicata alla fase di validazione e verifica.
Validerung
4.2.3.2 A2.4 - Lista ingressi e uscite
Per completare la compilazione delle informazioni fin qui ricavate, si deve compilare la
tabella relativa alla lista I/O. Ad ogni ingresso/uscita si deve associare un simbolo univoco
e si deve indicare l’indirizzo hardware. E’ importante definire il tipo della variabile e inse-
rire una descrizione. Si compilano quattro colonne. Nella colonna viene
Beschreibung
riportata la descrizione della variabile, nelle colonne e devono essere
Symbol Adresse
specificati i simboli e gli indirizzi hardware. Nella colonna si deve selezionare il
Datentyp
tipo di dati utilizzato nella programmazione. In figura 4.8 è riportata la compilazione della
tabella.
3 Il PLC esegue un controllo della simultaneità dei canali di ciascuna funzione di sicurezza entro un tempo
di 50ms. Gli ulteriori 50ms considerano eventuali tempi di assestamento degli attuatori.
37
Figura 4.8: Compilazione parziale della tabella A2 in SOFTEMA
La colonna può essere aggiornata solo successivamente alla compilazione
Modul
della tabella B3. Mediante i controlli e si possono escludere gli
Aktiv in C+E Aktiv
ingressi/uscite dalla tabella Causa-Effetto o dall’intero progetto. Si consiglia di disattivare
gli ingressi che non legati alla sicurezza ma che sono cablati con il PLC safety.
4.2.3.3 A3 - Misure applicabili al software
Nella tabella A3 sono riportate 44 misure applicabili al SRASW, estratte dalla norma UNI
EN ISO 13849-1. E’ importante disattivare le misure non pertinenti all’applicazione, sia
per incompatibilità con il sistema che per l’adozione di ulteriori misure seguite. E’ possibi-
le aggiungere ulteriori misure relative ad altre norme di riferimento. Nel caso dei SRASW
programmati in LVL, le misure indicate sono generalmente sufficienti. Tuttavia, sarà ne-
cessario adattare le informazioni specifiche del produttore del sistema di sicurezza. Per
impostazione predefinita, SOFTEMA riporta le informazioni relative alle CPU-Safety di
Siemens.
La tabella raggruppa le varie misure secondo le seguenti categorie:
• Misure generali:
– Nomenclatura delle variabili: ingressi, uscite e variabili interne;
– Commenti;
– Elaborazione del segnale;
– Sviluppo dei propri blocchi funzione;
– Attività dopo le modifiche;
– Documentazione;
– Varie.
• Misure specifiche: 38
– Editor del programma;
– Elaborazione del segnale.
Secondo la norma EN IEC 62061, per i SRASW a complessità limitata è ammessa
l’omissione della regola di programmazione che richiede una nomenclatura differenziata
per variabili correlate e non-correlate alla sicurezza. Per tale motivo si possono disattivare
le righe da a
R1 R6.
Le richieste inerenti ai commenti non possono essere disattivate, poiché sono richie-
ste indipendentemente dall’applicazione.
I teleruttori scelti per l’applicazione non permettono l’implementazione di un ramo di
feedback, pertanto si possono escludere le misure e
R15 R16.
Poiché nel programma non sono stati sviluppati dei blocchi funzione, si possono disat-
tivare le righe da a Inoltre, come riportato nelle ipotesi iniziali, non sono previste
R19 R22.
attività di modifica. Per tale motivo si escludono le misure e
R23 R24.
Alla sezione dell’editor del programma si deve indicare l’editor utilizzato (R32), nel
caso in istanza PNOZmulti Configurator 11.0.4, e si deve selezionare il linguaggio di
programmazione impiegato (R33), in questo caso linguaggio a blocchi funzionali o FBD.
4.2.3.4 A4 - Requisiti normativi
Nella tabella A4 sono riportati 39 requisiti per il SRASW indicando per quale PLr devono
essere applicati. Nel caso in esame, il PLr per tutte le funzioni di sicurezza è Si
d.
possono escludere i requisiti che si applicano esclusivamente PLr e. Nella fattispecie si
può disattivare il requisito in riga A11.
Si possono escluder