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R
In cui
N = perdita di potenza, W
R
M = momento d’attrito totale nel cuscinetto, N mm
n = velocità di rotazione, giri/min
la perdita di potenza nel cuscinetto 22216 EK espressa in Watt risulta
-4
N = 1.05 x 10 2707 x 1250 = 355 W
R 74
8. NUOVA TEORIA DELLA DURATA SKF
8.1 Nuova formula SKF della durata
In determinate applicazioni, la durata nominale o di base degli attuali
cuscinetti di elevata qualità può scostarsi anche significativamente dalla
reale durata di esercizio. La durata di esercizio in alcune applicazioni è
infatti influenzata da numerosi fattori, inclusi lubrificazione grado di
contaminazione, disallineamento, installazione adeguata e condizioni
ambientali.
Pertanto la norma ISO 281:1990/Amd 2:2000 contiene una formula della
durata di base. Tale formula introduce un fattore correttivo che tiene
conto delle condizioni di lubrificazione e contaminazione dei cuscinetti e
del limite di fatica del materiale. La norma ISO 281:1990/Amd 2:2000
introduce anche clausole per i costruttori di cuscinetti affinché
raccomandino un metodo adeguato per calcolare il fattore correttivo della
durata di un cuscinetto sulla base delle condizioni di funzionamento. Il
adotta il concetto di carico
fattore correttivo della durata di SKF a SKF
analogo a quello utilizzato per calcolare altri
limite di fatica P
u
componenti delle macchine. I valori del carico limite di fatica sono
utilizza
riportati nelle tabelle dei prodotti. Inoltre, il fattore correttivo a SKF h
le condizioni del lubrificante (rapporto di viscosità k) e un fattore per
c
il livello di contaminazione che riflettono le condizioni operative
dell’applicazione.
La formula della durata SKF è conforme alla ISO 281:1990/Amd 2:2000
p
æ ö
C
= ç ÷
L a a
nm SKF
1 è ø
P
Se la velocità è costante, la durata può essere espressa in ore di
funzionamento, secondo la formula
1000000
=
L L
nmh nm
60 n
In cui
L 1)
= durata SKF (affidabilità 100-n %), milioni di giri
nm
L 1)
= durata SKF (affidabilità 100-n %), ore di funzionamento
nmh
a = fattore correttivo della durata relativo all’affidabilità (vedi tabella 1)
1 75
a = fattore correttivo della durata SKF
SKF
C = coefficiente di carico dinamico, N
P = carico dinamico equivalente sul cuscinetto, N
n = velocità di rotazione, giri/min
p = esponente della formula della durata
p= 3 per cuscinetti a sfere
P= 10/3 per cuscinetti a rulli
· Fattore correttivo a
SKF
Come citato, questo fattore rappresenta la relazione tra il rapporto del
carico limite di fatica (P /P), le condizioni della lubrificazione (rapporto
u ). I valori
di viscosità k) e il livello di contaminazione del cuscinetto (h c
del fattore a possono essere ottenuti da quattro diagrammi (da pag 54 a
SKF
pag 57 nuovo catalogo generale SKF), a seconda del tipo di cuscinetto, in
h (P /P) per i cuscinetti SKF standard e SKF Explorer e per
funzione di c u
differenti valori del rapporto di viscosità k.
h
· per la contaminazione
Fattore c
Questo fattore è stato introdotto per prendere in considerazione il grado di
contaminazione del lubrificante nel calcolo della durata dei cuscinetti.
L’influenza della contaminazione sulla fatica dipende da vari parametri,
quali le dimensioni dei cuscinetti, lo spessore relativo della pellicola
lubrificante, la grandezza, la distribuzione e il tipo delle particelle solide
contaminanti, se morbide o dure ecc. Tali parametri influiscono sulla
durata in modo piuttosto complesso e molti di essi sono difficili da
h che
quantificare. E’ quindi impossibile attribuire valori precisi a c
abbiano validità universale. Si possono comunque dare alcuni valori
indicativi (pag 62 catalogo generale SKF). h
Per una lubrificazione a grasso, si può determinare il fattore anche se
c
la contaminazione può essere difficile da misurare e viene quindi definita
più semplicemente in modo qualitativo. A pag 67 catalogo generale SKF,
h per una
i diagrammi 10 e 11 forniscono valori tipici del fattore c
lubrificazione a grasso, in condizioni di lavoro di estrema pulizia e di
pulizia normale.
Con i dati dell’applicazione in possesso:
· Livello di pulizia normale
· Rapporto di viscosità k = 2.82
· = 110 mm
Diametro medio cuscinetto d m 76
Risulta (dalla tabella 11 pag 67 nuovo catalogo generale SKF) un fattore
h =
di contaminazione 0.75
c
Per determinare il valore del fattore a è necessario calcolare il prodotto
SKF
P
h u
c P
Valore che si ritrova sull’asse delle ascisse del diagramma 2 (pag. 55 del
nuovo catalogo SKF) necessario per la determinazione del fattore a SKF
In cui
P = carico limite di fatica, N
u per ciascun cuscinetto sono indicati nelle tabelle dei
I valori di P
u risulta pari a
cataloghi. Per il cuscinetto SKF 22216 EK il valore di P
u
29000 N (pag. 718 del nuovo catalogo SKF). 77
Per cui risulta: P 29000
h = =
u 0 . 96
0 .
75
c P 22540 78
79
La maggior parte dei cuscinetti orientabili a rulli, sono stati realizzati ad
oggi nella versione Explorer (e divenuti quindi lo standard SKF) ed
inseriti nel nuovo catalogo generale SKF.
Il cuscinetto adottato in questo studio (SKF 22216 EK) risulta anch’esso
realizzato nella versione Explorer, pertanto nel diagramma 2 (pag. 55 del
nuovo catalogo SKF) si farà riferimento alla scala “Cuscinetti SKF
.
Explorer” per la determinazione del fattore a SKF 80
>
Dal diagramma risulta un valore del fattore a 50 (il valore non è
SKF
compreso nella scala). Occorre a questo punto fare una precisazione: i
diagrammi sono stati impostati per valori tipici e fattori di sicurezza del
tipo normalmente associato con i limiti di fatica relativi ad altri
componenti meccanici. Considerando la semplificazione dei risultati
ottenuti con la formula della durata SKF non ha senso usare valori di a SKF
superiori a 50, anche se le condizioni di funzionamento sono note con
precisione. = 50
Per cui sarà adottato il valore di a SKF
La nuova durata del cuscinetto alla luce della nuova teoria della vita SKF
risulta: 10
p
æ ö æ ö
C 207000 3
= = × × =
ç ÷ ç ÷ 81100 ,
5
L a a 1 50
nm SKF
1 è ø è ø
P 22540
Milioni di giri
La stessa durata espressa in ore di funzionamento risulta:
1000000
= =
L L 1 .
081 . 340 ore
nmh nm
60 n 81
8.2 Cuscinetti SKF Explorer
SKF Explorer è una nuova classe di cuscinetti volventi ad elevate
prestazioni, cioè cuscinetti obliqui a sfere, cuscinetti a rulli cilindrici ecc.
che assicurano un miglioramento sostanziale dei parametri operativi
rilevanti per il tipo di cuscinetto e le sue applicazioni tipiche. Questo
nuovo livello di prestazioni eccellenti rappresenta un mix tra il know-how
di applicazione SKF e la sua esperienza nei settori di tribologia, sviluppo
dei materiali, ottimizzazione della progettazione e produzione. Grazie a
tecniche analitiche e di modellazione d’avanguardia supportate da prove
tecniche, gli ingegneri della SKF hanno potuto dimostrare che i cuscinetti
Explorer SKF sono effettivamente in grado di ottimizzare
considerevolmente i parametri operativi. In base al tipo di cuscinetto ed
all’applicazione, questi parametri comprendono rumorosità, vibrazioni,
durata operativa, stabilità dimensionale, capacità di sopportare carichi
dinamici e produzione di calore (momento d’attrito). Poiché questi
parametri non sono idoneamente integrati nei calcoli di durata
standardizzati, la durata dei cuscinetti Explorer SKF viene calcolata
utilizzando fattori modificati, che tengono conto dei parametri operativi
chiave. I cuscinetti Explorer SKF sono intercambiabili con i cuscinetti
SKF standard dello stesso tipo e misura. Questi cuscinetti sono riportati
nelle tabelle dei prodotti corrispondenti e sono evidenziati con un
asterisco (*) davanti all’appellativo. 82
9. DANNEGGIAMENTI DEI CUSCINETTI E LORO CAUSE
9.1 Tracce di lavoro e relativa interpretazione
Quando un cuscinetto ruota sotto carico, le superfici di contatto dei corpi
volventi e delle piste tendono a diventare leggermente opache. Questo
non è un indizio di usura nel senso usuale della parola e non ha
importanza ai fini della durata. La superficie opaca sulla superficie
dell’anello interno e di quello esterno rappresenta quella che si definisce
traccia di lavoro; tale traccia varia di aspetto a seconda delle condizioni di
rotazione e di carico, condizioni che si possono valutare esamindola su un
cuscinetto smontato. E’ quindi utile saper distinguere tra le tracce di
lavoro normali e quelle anormali per potersi rendere conto se il cuscinetto
ha funzionato correttamente o meno.
Nella maggioranza dei casi il danneggiamento di un cuscinetto ha origine
nell’ambito delle tracce di lavoro e quindi, una volta imparato a
conoscere le particolarità di queste ultime si ha a disposizione un mezzo
efficace di diagnosi. Come esempio viene illustrata nella figura 1 la
traccia di lavoro normale di un cuscinetto radiale a sfere in condizione di
carico radiale di direzione costante, anello interno rotante – anello esterno
fermo.
Anello interno: traccia di lavoro di larghezza costante, centrata rispetto
alla pista ed estesa lungo tutta la circonferenza di questa.
Anello esterno: traccia di lavoro più larga nella zona sotto il carico e via
via più ristretta sotto le estremità. Con accoppiamenti e gioco normali, la
traccia si estende su un arco leggermente inferiore alla semicirconferenza
della pista. Nella
figura 2
viene
illustrata la traccia di lavoro anormale di un cuscinetto radiale a sfere in
condizione di carico radiale di direzione costante + squilibrio. Anello
interno rotante – anello esterno che si muove lentamente
nell’alloggiamento. 83
Anello interno ed esterno: traccia di lavoro di larghezza uniforme,
estesa su tutta la circonferenza delle piste di entrambi gli anelli.
9.2 Tipi di danneggiamento di un cuscinetto
In un cuscinetto ogni causa di cedimento dà luogo a un danneggiamento
caratteristico, noto come danneggiamento primario; questo a sua volta
provoca un danneggiamento, detto secondario, costituito da sfaldature e
da fessure. Anche il danneggiamento primario può esigere che si debba
scartare un cuscinetto a causa del sopraggiungere di un eccessivo gioco
interno, di vibrazion