Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 59
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 1 Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 59.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Rapporti generativi di dono e fiducia nelle relazioni familiari  Pag. 56
1 su 59
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAPITOLO III

La dimensione del limite e del rischio nella fiducia: educare al

senso del limite come apertura alla fiducia

1. La fiducia come elemento costitutivamente umano

L’essenzialità della fiducia

1.1

La fiducia percorre la vita delle persone, fonda molte relazioni sociali, abita le

pieghe più profonde della nostra intimità, difficilmente potrebbe essere sostituita

degnamente in ciò che compiamo, riflettiamo, scegliamo. È nella fiducia in se stessi,

negli altri e nella realtà in cui siamo immersi, che si strutturano le nostre scelte e

che la nostra identità trova compimento.

La fiducia è un prius, un originario, una matrice antropologica, se non addirittura un

fondamento, ma anche un prodotto, un esercizio, qualcosa che cresce e si consolida

con la pratica sociale. […] La fiducia come collante insostituibile, ma anche potenziale

fattore di debolezza: ciò da cui non si riesce a prescindere, ma allo stesso tempo ciò

59

verso cui si resta esitanti; qualcosa di cui si ha paura pur non potendone fare a meno.

Ogni tipo di legame oscilla tra le due polarità opposte: da una parte fiducia e

confidenza, dall’altra sfiducia, sospetto, incertezza. La mancanza di fiducia

creerebbe uno stato di sospensione costante, che conduce a porre tutto in

discussione; la fiducia preferisce non apparire, come se, esposta in superficie,

diventasse più fragile, infatti è più facile cogliere la sua fondamentale importanza

c’è più.

quando essa viene a mancare o non

Si tratta di un bene relazionale intangibile, invisibile ma non evanescente, capace

di incrementare il bene dei singoli e il bene comune, non può essere ridotta a cosa

o essere considerata una grandezza misurabile o quantificabile, perché è

incalcolabile, non riproducibile in laboratorio.

All’origine

59 A , Fidarsi. del legame sociale, p.7.

LICI 39

La fiducia è un presupposto implicito e tuttavia imprescindibile dei rapporti umani,

Si tratta di un’apertura di credito nei confronti del reale e di un atto di responsabilità

rispetto all’orizzonte della possibilità. La fiducia intreccia infatti il “qui e ora” con il

“domani”; la concretezza che si tocca del reale e la portata immaginaria di ciò che non

c’è ancora; la singolarità specifica della relazione, grazie alla quale esiste, e il suo valore

60

ineliminabile per la maturazione di ogni relazione.

La fiducia reciproca è il fondamento della cooperazione sociale, le interazioni

umane, almeno le più importanti e quelle che fanno da sostegno a tutte le altre, non

riuscirebbero a realizzarsi se la fiducia non circolasse e se si dovesse agire sempre

all’interno di un rapporto strumentale, perderebbe senso la promessa, l’idea stessa

di patto. Bisogna superare la semplicistica opposizione tra il proprio interesse e

l’interesse altrui, tra l’egoismo e l’altruismo. Riccardo Fanciullacci sostiene infatti

che riconoscere la bontà della fiducia «non è semplicemente l’obbedienza ad un

astratto dovere di solidarietà o simili, ma non è neppure, all’opposto, un semplice

mezzo per soddisfare il proprio interesse ancora pensato come distinto

dall’interesse comune o dall’interesse per il bene comune» È nell’interesse di

61

.

ciascuno che circoli fiducia, essa è intimamente intrecciata alla nostra natura e la

sua cura non deriva da un astratto dover essere ma è parte delle condizioni generali

del vivere in comune.

Più si riconosce il valore della fiducia, più si percepisce il rischio di deterioramento

del tessuto relazionale umano qualora essa dovesse dissolversi. La tragicità della

fiducia sta nella sua duplice verità: non è possibile non fidarsi, la fiducia è

essenziale, stare al mondo senza di essa sembra rendere invivibili le nostre

esistenze; ma contemporaneamente la fiducia comporta rischi e paure, forse anche

del suo annullamento. Il tragico della fiducia conduce necessariamente al

riconoscimento della fragilità umana che non va letta come condanna o con ottica

60 A P , Generare fiducia, 2014, p.9.

LICI IEROSARA

Il circolo della fiducia e la struttura dell’affidarsi,

61 F , p.282.

ANCIULLACCI 40

nichilista, né va considerata come bene in sé, ma deve essere motivo di impegno e

apertura, terreno sul quale coltivare beni più grandi.

1.2 Fragilità e reciprocità della fiducia

Vi è un dato immediato che ciascuno di noi rinviene dentro di sé: la presenza di

una tensione, una spinta ad “ex-sistere” cioè ad andare fuori; esistere, per l’uomo,

significa tendere verso una nuova sistemazione della realtà, esistere come “non

permanere”, dove il carattere diveniente e dinamico della vita dell’uomo, che non

rimane immobile, ma si proietta continuamente verso ciò che ancora non è, verso

la possibilità aperta, diventa il carattere primario dell’esistenza umana.

Gli animali nascono dotati di tutto quello che occorre per stare nel loro

il destino dell’uomo è invece quello di costruirsi perché

determinato ambiente,

l’uomo nasce come essere carente, non dotato precostitutivamente e quindi aperto

a nuove acquisizioni e a nuovi interventi sul suo mondo di vita.

sempre con gli altri. L’uomo

Questo divenire non si attua mai isolatamente, ma

conta sulla relazione con gli altri, sul sostegno degli altri; è proiettato in un futuro

che si fa a cominciare da lui con il concorso degli altri. Taylor suggerisce che l’uomo

costruzione identitaria dell’io e del

è strutturalmente relazionale e che il percorso di

noi sia un processo sociale, culturale e morale; le relazioni primarie e quelle

comunitarie fondano la formazione dell’Io, che non avviene nonostante gli altri, ma

solo all’interno di […] “reti di

con e tra gli altri. Afferma infatti che «un io esiste

interlocuzione”. […] La definizione completa dell’identità di una persona, quindi, di

solito comprende non solo la sua posizione sulle questioni morali o spirituali, ma

62

anche in riferimento ad una comunità» .

L’altro è il “diverso da me” e nell’incontro con l’altro c’è il riconoscimento

dell’umano che è in noi e negli altri; la distruzione dell’altro è anche la distruzione

della propria umanità. La diversità dell’altro non va vissuta come ostacolo, minaccia,

Radici dell’io. La costruzione dell’identità moderna,

62 Charles T , Milano, Feltrinelli, 1993, in

AYLOR

Andrea P , Dispensa per lo studente: per una pedagogia di comunità: partecipazione,

OZZOBON

cittadinanza, democrazia, Corso di laurea in Educatore Sociale, IUSVE, Venezia, 2014/2015, p.4.

41

perché questa prospettiva porta necessariamente a temere l’altro,

pericolo, disagio,

essa va invece vissuta come opportunità, arricchimento e risorsa.

Da questa premessa deriva che anche la fiducia pone l’uomo di fronte

all’interrogativo di poter o meno prescindere da ciò che è altro da sé poiché la

scoperta di non poter vivere in modo autentico in una prospettiva narcisistica, porta

al riconoscimento della fiducia.

La fiducia chiede a questo Io di non chiudersi in se stesso e quindi, inevitabilmente, di

“differenza”, riconoscendo in tale dinamica di apertura qualcosa di

fidarsi della

realmente insuperabile, nella misura in cui essa è pienamente umana e

imprescindibilmente presente nelle radici di ogni nostra azione e relazione. Fidarsi

rompe l’ambizione dell’autonomia, la sottopone alla sfida della “differenza”

63

.

Fidarsi ci rende consapevoli del fatto che non possiamo bastare a noi stessi, che

non apparteniamo a noi stessi del tutto e quindi costituisce un atto di affidamento

all’altro, in un processo di riconoscimento e accoglienza reciproca.

La finitezza dell’uomo ne mette in luce anche la sua fragilità, ma questa diventa

il presupposto fondamentale perché si possa instaurare un rapporto di fiducia: se

l’uomo è costitutivamente caratterizzato dal limite, allora significa che può e deve

trovare compimento nell’incontro con l’Altro. L’insufficienza e l’incompiutezza che ci

appartengono, costituiscono l’opportunità per riscattarsi e fare dono di sé all’Altro

nel rapporto di fiducia che non elimina la nostra vulnerabilità, ma la rende feconda

in un incontro.

La stessa fiducia è fragile, aggettivo che indica qualcosa che può essere distrutto

e allo stesso tempo che è pregiato e va quindi custodito, protetto e curato; l’atto del

fidarsi è fragile perché implica il rischio del tradimento, ma esprime il suo valore

inestimabile perché attesta che la nostra vita si alimenta di una rete di legami,

superando la pretesa dell’autonomia. La fiducia di cui non possiamo fare a meno, il

limite di ciò che non possiamo fare senza il rapporto con gli altri sono il presupposto

per il compimento dell’uomo come tale: «La preziosità dell’umano, il proprium

All’origine

63 A , Fidarsi. del legame sociale, p.56.

LICI 42

dell’uomo, si accompagna alla sua fragilità e, forse, è una diretta conseguenza di

64

essa».

La relazionalità propria della fiducia implica un secondo aspetto, la «reciprocità

originariamente costitutiva della persona, che però nella sua natura più radicale è

Io e l’Altro non vanno considerati come

65

sempre reciprocità senza simmetria».

elementi separati ma all’interno di un rapporto di apertura reciproca, caratterizzato

allo stesso tempo da affinità e asimmetria che non eliminano, ma al contrario

favoriscono una reciprocità generativa e non conflittuale.

come un «movimento del sé verso l’altro, che

Ricoeur definisce la sollecitudine

chiamata del sé da parte di un altro, […] l’istanza etica più profonda

risponde alla

sia quella della reciprocità, che costituisce l’altro in quanto mio simile e me stesso

come il simile dell’altro». 66 Sollecitudine significa condurre la relazione verso una

parità, è il riconoscimento dell’altro come essere umano al pari di sé,

condizione di

perché senza reciprocità l’alterità sarebbe esteriorità assoluta o oggetto di

assimilazi

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
59 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher smarsura4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Pozzobon Andrea.