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Descrive un movimento che guida un cambiamento di mentalità negli operatori del real estate
e nei suoi consumatori per quanto riguarda l’innovazione guidata dalla tecnologia nella
strutturazione dei dati, nelle transazioni e nella progettazione di edifici e città».
Da questa definizione si comprende come il PropTech non si limiti ad essere una semplice
applicazione della tecnologia agli immobili, ma rappresenta un cambiamento di
paradigma nell’approcciarsi alle tecnologie preesistenti. Nonostante stia rivoluzionando
radicalmente il settore immobiliare si tratta di un fenomeno che si sta evolvendo in modo
graduale poiché impatta su consolidati schemi mentali intergenerazionali. L’evoluzione
tecnologica trova terreno fertile nella crescente cultura dell’innovazione che sta
permeando anche il settore edilizio e si concretizza in un’offerta di servizi sempre più
interattivi e integrati.
Per Deloitte (O’Brien, 2020) il termine PropTech comprende tutte le soluzioni digitali
che stanno trasformando le diverse aree del real estate. Questi progressi spaziano dalla
digitalizzazione delle compravendite immobiliari all’evoluzione dell’analisi dei rischi e
dei modelli predittivi finanziari, fino all’ottimizzazione patrimoniale e alle dinamiche di
finanziamento dei progetti di sviluppo.
La definizione dell’IPN del Politecnico di Milano del 2022 prende in considerazione le
start-up e scale-up, le società immobiliari e le aziende consolidate che realizzano servizi
innovativi e soluzioni data driven attraverso tecnologie digitali avanzate intervenendo
verticalmente o trasversalmente nei diversi segmenti della catena di valore in ambito
immobiliare. In questa nuova definizione sono inclusi anche gli ambiti di progetto e
costruzione (ConTech) abbracciando così l’intera filiera immobiliare. L’analisi si
concentra su tutte le realtà del mercato immobiliare che hanno concretamente intrapreso
un percorso di digital transformation finalizzato a raggiungere una nuovo setting
organizzativo e operativo basato su un business data driven. Questo obiettivo implica
necessariamente la ricerca di nuove competenze e la creazione di nuove business unit e
partnership strategiche con altre realtà PropTech. 7
1.2 Tassonomia: ambiti e applicazioni del PropTech
La tassonomia di ambiti e applicazioni del PropTech è in continua evoluzione. Baum
(2017) afferma che le radici del PropTech risiedono in tre pilastri indipendenti: Real
Estate FinTech, Smart Real Estate e Sharing Economy.
Real Estate FinTech: è l’insieme delle tecnologie finanziarie adottate dal settore
immobiliare. Il FinTech è l’uso della tecnologia e di modelli di business
«
innovativi nei servizi finanziari» (Stein et al., 2015). Applicato al real estate si
riferisce a piattaforme tecnologiche che facilitano l’investimento immobiliare e la
compravendita di proprietà. Queste piattaforme possono gestire una vasta gamma
di attività: negoziazioni di immobili fisici o azioni, fondi, debiti e partecipazioni.
Possono fornire informazioni ai potenziali acquirenti e venditori oppure possono
facilitare direttamente le transazioni di compravendita o di locazione. FinTech e
PropTech entrano in contatto anche attraverso le piattaforme di crowdfunding
immobiliare in cui i progetti immobiliari possono essere finanziati attraverso le
transazioni digitali. Infatti, il Real Estate Crowdfunding è una forma innovativa
di raccolta fondi che consente agli investitori di partecipare ai progetti immobiliari
anche con piccole somme di denaro in cambio di una remunerazione del capitale.
Questo permette di ampliare l’accessibilità agli investimenti portando a una
democratizzazione degli investimenti immobiliari.
Smart Real Estate: è l’insieme delle piattaforme e dei sistemi digitali avanzati
che facilitano la gestione, il funzionamento e il controllo del patrimonio
immobiliare. Questo pilastro si concentra sull’integrazione di nuove tecnologie
all’interno degli edifici al fine di renderli “intelligenti” (smart building); un
classico esempio è la domotica per l’automazione del controllo delle luci, dei
serramenti, del riscaldamento e del raffreddamento. Vengono anche impiegati
dispositivi IoT per raccogliere dati sull’utilizzo degli spazi e sfruttarli
nell’ottimizzazione dell’efficienza energetica, nel miglioramento della sicurezza
e nella creazione di ambienti più confortevoli per gli occupanti. Gestire l’utilizzo
8 di energia, monitorare le prestazioni e intervenire preventivamente in caso di
malfunzionamento sono aspetti che la pandemia da Covid-19 e i lockdown hanno
evidenziato come fondamentali (Bertelè et al., 2020). In ogni smart building si
distinguono 4 elementi tecnologici chiave:
1. Device and Solution: gli impianti per la produzione di energia e le
tecnologie per l’efficienza energetica, fondamentali per garantire il
comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti. Alcuni esempi includono
gli impianti fotovoltaici, i sistemi di accumulo, le chiusure a vetrate e le
caldaie a condensazione.
2. Automation Technologies: la sensoristica e gli attuatori connessi agli
impianti per raccogliere ed eseguire comandi elaborati dalle piattaforme
di controllo e gestione. Ad esempio, le applicazioni di real time energy
monitoring che sono capaci di registrare il consumo energetico in tempo
reale, di fornire informazioni e di segnalare eventuali anomalie nel
funzionamento energetico.
3. Piattaforme di controllo e gestione: i sistemi di software per la raccolta,
l’elaborazione e l’analisi dei dati acquisiti dalla sensoristica.
4. Connectivity: i protocolli che permettono la comunicazione tra sensori,
attuatori e piattaforma di controllo e gestione.
In passato le soluzioni tecnologiche erano spesso progettate in modo isolato senza
considerare l’interazione o la compatibilità con altre tecnologie. Queste sono
conosciute come “a silos”: soluzioni verticali, non integrate e non interoperabili
gestite da singole piattaforme che operano in modo indipendente dal resto
dell’ambiente o dell’edificio. Ciascuna piattaforma aveva le proprie applicazioni
e tecnologie ma non poteva interagire facilmente con altre piattaforme presenti
nell’edificio. L’evoluzione delle soluzioni tecnologiche ha portato alla necessità
di sistemi integrati, modulari e interoperabili. Le piattaforme moderne devono
9
essere progettate in modo da poter comunicare e collaborare con altre piattaforme
consentendo la fornitura di un numero crescente di servizi.
In generale c’è una scarsa consapevolezza dei reali vantaggi che questi servizi
possono offrire agli utenti in termini di risparmio energetico, sicurezza, salute e
benessere (Torchiani, 2023). I benefici possono essere suddivisi in due categorie:
hard benefits e soft benefits. Gli hard benefits (benefici tangibili) sono in qualche
modo misurabili e includono ad esempio il risparmio energetico, l’ottimizzazione
della produttività, la manutenzione predittiva e l’aumento del valore complessivo
dell’immobile. I soft benefits (benefici intangibili) si riferiscono al miglioramento
delle condizioni socio-ambientali degli occupanti: sostenibilità ambientale,
sicurezza, comfort, gestione remota ed interoperabilità. In particolare,
quest’ultima è la capacità delle diverse tecnologie di comunicare e cooperare tra
loro in modo efficace ed è essenziale per il corretto funzionamento dei servizi.
Oltre al singolo edificio intelligente la città che implementa l’interconnessione e
lo scambio di dati tra le varie strutture assume la connotazione di smart city. La
città intelligente non si limita quindi alla mera adozione delle tecnologie digitali
per ottimizzare le risorse e ridurre le emissioni ma integra anche soluzioni più
avanzate per il trasporto urbano, la fornitura idrica, la gestione dei rifiuti e
modalità più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici (Maci, 2023). È una
città che adotta attivamente le innovazioni, che abbraccia la rivoluzione digitale e
che si impegna ad essere sostenibile puntando all’autosufficienza energetica e al
miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti. Questo approccio non solo
favorisce la crescita economica locale ma diventa anche un importante
catalizzatore per l’economia nazionale.
Sharing Economy: è l’insieme delle tecnologie che facilitano la condivisione di
beni e servizi tra individui privati (Oxford Dictionary). Il PropTech ha favorito
l’adozione di questo fenomeno nel settore immobiliare attraverso piattaforme
digitali che consentono di condividere o utilizzare congiuntamente le proprietà
immobiliari (co-working e co-living). I proprietari possono condividere spazi che
10 abitualmente non utilizzano come, ad esempio, terreni, fabbricati, uffici, negozi,
abitazioni e anche parcheggi. Airbnb è uno dei player mondiale della sharing
economy applicata al settore immobiliare poiché, tramite la sua piattaforma,
facilita l’incontro tra domanda e offerta proponendo alloggi di varia natura: da
intere proprietà a stanze condivise in un appartamento. Un altro esempio
significativo è rappresentato da WeWork che offre la possibilità di affittare spazi
da utilizzare come uffici. Questa modalità di affitto permette a imprese di varie
dimensioni, così come a liberi professionisti, di trovare lo spazio più adeguato alle
loro ottimizzando gli investimenti economici anche in base alle mutevoli necessità
dei loro business. Nonostante i costi potenzialmente più elevati rispetto alle
soluzioni tradizionali di affitto la gestione centralizzata dei servizi accessori,
insieme alla modularità e alla flessibilità del servizio, rendono l’opzione di
WeWork estremamente appetibile per un’ampia gamma di utenti.
Figura 1 - Le radici del PropTech: Real Estate FinTech, Smart Real Estate e Shared Economy
(Fonte PropTech 3.0, Baum, 2017) 11
Nel report del 2020 Baum aggiunge due ulteriori elementi al fenomeno del PropTech:
ConTech e LegalTech.
ConTech: è l’insieme delle tecnologie che supportano la pianificazione, la
progettazione e la costruzione degli edifici. Sebbene siano fortemente correlati
questo campo è incluso più nel settore delle costruzioni che in quello immobiliare.
Nello specifico, i due settori si intersecano nella costruzione di smart building. Il
ConTech infatti è definito come il PropTech applicato alla fase iniziale del ciclo
di vita dell’edificio (Panunzi, 2021) ed è per questo considerato una parte
importante del PropTech. Un vero impulso per avviare il processo di
trasformazione digitale nel mondo delle costru