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2.1 IL PROBLEMA DEL RAPPORTO RELIGIONE-MEDICINA
L'art. 32 Cost. e il diritto alla salute
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite
agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario
se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso
61
violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."
Il diritto alla salute, viene inserito nella Parte I, Titolo II della
Costituzione, all'interno dei "diritti e doveri dei cittadini", nei
"rapporti etico-sociali". Il costituente aveva l'obiettivo di
rappresentarlo come fondamentale diritto dell'individuo, ma anche un
interesse primario per la collettività.
62
Esso viene qualificato come "inviolabile" in quanto è presupposto
61 Costituzione della Repubblica italiana
62 Diritti inviolabili sono espressi nella Costituzione italiana all'Art. 2 e non possono
essere oggetto di revisione costituzionale proprio per il loro contenuto essenziale. Alcuni
diritti dell'uomo, infatti, esistono a prescindere dagli ordinamenti giuridici e sono
riconosciuti dalla Costituzione, nonché dalla Repubblica. Si tratta di diritti dell'Uomo, e
40
necessario per il godimento di tutti gli altri diritti costituzionali e
l'eventuale lesione impone il risarcimento del danno a prescindere
dall’attitudine dello stesso a produrre conseguenze sulla capacità di
63 64
produrre reddito del danneggiato (danno biologico ) . Questo diritto
si realizza nel diritto all'integrità fisica e psichica, sia dal punto di
vista di trattamenti medici di prevenzione e cura, sia dal punto di vista
della tutela dell'ambiente di vita e di lavoro.
L'art. 32 Cost. è la fonte da cui, poi, si sono costituite le diverse leggi
65
in materia sanitaria. Per esempio, la L. 23 Dicembre 1978 n 833 ,
disciplina il sistema sanitario e lo articola sia sulla base di strutture
pubbliche che private, le quali, quest'ultime, possono comunque essere
sostenute economicamente dallo Stato.
non del Cittadino, poiché la natura di questi diritti va oltre la dimensione politica della
cittadinanza: un individuo, pur non essendo cittadino, ha diritto alla protezione. I diritti
inviolabili e inderogabili sono garantiti anche dai trattati europei (e dalla Carta europea
dei diritti dell'uomo), quindi non solo nella propria nazione di nascita.
63 Menomazione permanente e/o temporanea dell'integrità psicofisica della persona,
comprensiva degli aspetti personali, dinamico-relazionali, passibili di accertamento e di
valutazione medico legale e indipendente da ogni riferimento alla capacità di produrre
reddito .
64 A cura di F. Del Giudice, la Costituzione esplicata, la Carta fondamentale della
repubblica spiegata articolo per articolo, I codici esplicati, Edizioni giuridiche SIMONE,
Gruppo editoriale Esse libri-Simone, VII edizione 2008, Giugliano (Napoli) pg 81
65 "Istituzione del servizio sanitario nazionale" GU n. 360 del 28-12-1978 - Suppl. Ordinario 41
66
Nell'Unione europea, invece, viene articolato all'art. 35 della Carta
67
dei diritti fondamentali come diritto alla prevenzione ed alle cure, ed
68
anche all'art. 3 , che disciplina una serie di principi in materia, tra i
quali, ad esempio, quello del rispetto del consenso informato.
Dalla disciplina dei concetti in questione vengono rilevati due sensi
del significato di salute, uno negativo e uno positivo.
In senso negativo si manifesta l'assenza di malattia, in senso positivo
mentale. Quest’ultimo concetto
lo stato di completo benessere fisico e
è da considerarsi "il traguardo raggiunto dagli ordinamenti statali
moderni, a impegnare lo Stato verso il raggiungimento del benessere
dei propri cittadini, tramite interventi più che altro ispirati ad una
66 "Ogni persona ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure
mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e
nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di
protezione della salute umana."
67 a Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (CDFUE), in Italia anche nota
come Carta di Nizza, è stata solennemente proclamata una prima volta il 7 dicembre
2000 a Nizza e una seconda volta, in una versione adattata, il 12 dicembre 2007 a
Strasburgo da Parlamento, Consiglio e Commissione. Con l'entrata in vigore del "Trattato
di Lisbona", la Carta di Nizza ha il medesimo valore giuridico dei trattati, ai sensi dell'art.
6 del Trattato sull'Unione europea, e si pone dunque come pienamente vincolante per le
istituzioni europee e gli Stati membri e, allo stesso livello di trattati e protocolli ad essi
allegati, come vertice dell'ordinamento dell'Unione europea. Essa risponde alla necessità,
emersa durante il Consiglio europeo di Colonia (3 e 4 giugno 1999), di definire un gruppo
di diritti e di libertà di eccezionale rilevanza e di fede che fossero garantiti a tutti i
cittadini dell'Unione.
68 Diritto all'integrità della persona. Nell’ambito della
"Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.
medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: il consenso libero e
informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge, il divieto
delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle
persone, il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di
lucro, il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani." 42
69
logica di prevenzione dei mali, piuttosto che ad una cura di essi."
Il diritto alla salute oltre ad essere omnis, è soprattutto multiforme, per
via delle pluralità di situazioni soggettive da esso garantite.
Per la nostra analisi, però, il comma più importante è il secondo in
quanto sancisce la libera autodeterminazione del malato in merito al
trattamento sanitario, che non può quindi essere imposto se non nei
casi espressamente previsti dalla legge come il TSO.
Invero, la Costituzione determina il diritto di rifiutare le terapie, e
negli anni sono venuti a crearsi nuovi istituti giuridici come il
70
testamento biologico, con la legge 219/2017 , che ne ha disciplinato
le caratteristiche ed i presupposti di liceità, e il
consenso informato, che rappresenta un vero e proprio presupposto di
liceità del trattamento.
2.2. Il concetto di vita e tutela della salute nella religione cristiana.
Accanto al ruolo svolto dal diritto naturale, per poter al meglio
l’opinione
inquadrare della Chiesa cattolica per quanto riguarda il
concetto di eutanasia e di testamento biologico occorre prendere in
considerazione il concetto di vita nella religione cristiana.
69 https://www.brocardi.it/costituzione/parte-i/titolo-ii/art32.html
70 Vedi Cap. 2 par. 2.4.2 43
Nella dottrina cristiana la vita umana è considerata un dono di Dio,
"ogni uomo è unico e irripetibile e la sua vita ha un valore
immensamente grande. Nessuno ha potere sulla vita degli altri e
71
ognuno gode di diritti che devono essere garantiti."
Per la religione cristiana la vita è, sì, il frutto dell'unione fisica di due
esseri umani di diverso sesso, ma completata ed unita dall'intervento
divino. Pertanto, il ruolo dei genitori è visto come quello di
“i coniugi, come genitori,
cooperazione con Dio nella procreazione:
sono collaboratori di Dio Creatore nel concepimento e nella
generazione di un nuovo essere umano ... nella paternità e maternità
umane, Dio stesso è presente in modo diverso da come avviene in ogni
altra generazione “sulla terra”. Infatti soltanto da Dio può provenire
quell’“immagine e somiglianza” che è propria dell’essere umano,
così come è avvenuto nella creazione. La generazione è la
72
continuazione della creazione . Il Papa Giovanni Paolo II, continua
“Con la creazione dell’uomo e
con questa idea, dichiarando ancora:
della donna a sua immagine e somiglianza, Dio corona e porta a
perfezione l’opera delle sue mani: Egli li chiama ad una speciale
71 Lezioni di Religione, La religione a Scuola, a. 2009-2019
http://www.lezionidireligione.it/joomla3/index.php?option=com_content&view=article&i
d=236:1-la-vita-e-dono&catid=64&Itemid=197
72 Paolo II, Lettera alle famiglie, 2.2.94, n. 9.
Papa Giovanni 44
partecipazione del suo amore ed insieme del suo potere di Creatore e
di Padre, mediante la loro libera e responsabile cooperazione a
trasmettere il dono della vita umana” 73 .
Poiché è Dio a generare la vita, questa è sacra ed appartiene a Lui, il
quale, quindi, è l'unico a disporne. Per questo la vita viene considerata
bene indisponibile da parte dell'uomo.
Tra le varie affermazioni in merito, viene fuori anche quella data dalla
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Istr. Donum vitae,
"la vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio,
22.2.87, n. 5, per cui
comporta “l’azione creatrice di Dio” e rimane per sempre in una
relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il
Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna
circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente
un essere umano innocente".
Si continua con questa considerazione, ancora Giovanni Paolo II:"
Come già di fronte alle cose, ancor più di fronte alla vita, l’uomo non
–
è padrone assoluto e arbitro insindacabile, ma e in questo sta la sua
– è “ministro del disegno di Dio”. La vita
impareggiabile grandezza
viene affidata all’uomo come un tesoro da non disperdere, come un
Papa Giovanni Paolo II, Esortaz. ap. Familiaris consortio, 22.11.81, n. 28.
73 45
talento da trafficare. Di essa l’uomo deve rendere conto al suo
74
Signore (cf. Mt. 25,14-30; Lc 19,12-27)" .
In tutte queste citazioni viene sempre precisato che la vita è un dono
che Dio offre all'uomo, concesso in funzione di missione da parte
dell'uomo. Pertanto, è da mettere in chiaro che non è possibile parlare
di "diritto alla vita", in quanto il diritto arriva solo posteriormente
all'azione di Dio, il quale, appunto, non dona con lo scopo, poi, di
poterne disporre da parte dell'uomo come si vuole.
Da questo presupposto, quindi, l'