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Un primo tentativo congiunto da parte degli Stati consumatori di scalfire l'egemonia imposta dagli Stati produttori di petrolio raggruppati sindal 1960 all'interno del fronte OPEC, fu la creazione nel 1974 dell'"International Energy Agency" (IEA), ossia l'"Agenzia internazionale dell'energia" (AIE).

L'IEA, infatti, organizzazione internazionale tutt'ora operativa, nata in seno al più celebre OCSE (anche se funziona come organismo autonomo) e con sede centrale situata a Parigi, venne ideata e creata a seguito del primo shock petrolifero e della derivante crisi energetica che segnò profondamente l'anno precedente, con gli obiettivi appunto di: semplificare e rendere più efficiente il coordinamento delle politiche energetiche degli Stati membri, in modo da poter garantire un costante flusso degli approvvigionamenti energetici, tra i quali, in primis, il petrolio.

Fonte: International Energy Agency (2021).

  1. Di sviluppare sempre più fonti di energia alternative (eccetto l'energia nucleare, competenza di un altro organismo nato insieme all'OCSE, ossia l'"Agenzia per l'energia nucleare") e rinnovabili;
  2. Di garantire la maggiore trasparenza possibile dei dati riguardanti il mercato petrolifero grazie alla fornitura di attente analisi e studi statistici;
  3. Di massimizzare l'efficienza energetica degli Stati membri e di sviluppare tra essi una sempre più attiva cooperazione tecnologica.

Tutto ciò si può evincere dalla lettura delle prime righe dei "shared goals" che gli Stati membri dell'IEA si sono posti di adoperare e rispettare.

Bisogna specificare come tutt'ora l'IEA non sia costituita esclusivamente da Stati importatori di petrolio in quanto, con il passare del tempo, vi hanno aderito anche Stati considerati esportatori netti di greggio e non appartenenti all'OPEC, tra i quali il Canada.

Il Messico e la Norvegia. Questi Stati sono esonerati dal dover detenere e conservare alcuna scorta di petrolio di emergenza. 63 L' "Organization for Economic Co-operation and Development" (OECD), ossia l' "Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico" (OCSE) è un'organizzazione internazionale fondata nel 1961 con sede centrale a Parigi, continuazione dell'OECE ("Organizzazione europea per la cooperazione economica") nata a seguito del secondo conflitto mondiale per favorire la rinascita economica e sociale del "vecchio continente". Essa conta tutt'ora la presenza di 37 membri. Tale organizzazione, il cui motto ufficiale "Better policies for better lives" riassume pienamente lo scopo che essa si prefigge di raggiungere, è incaricata di coordinare le politiche di consumo degli Stati membri in tal modo da poter "promuovere politiche che favoriscano prosperità, uguaglianza,opportunità e benessere per tutti" (OECD). L'OCSE, infatti, nasce come risultato di un tentativo, da parte dei paesi mondiali con un'economia caratterizzata da un alto PIL e da un alto consumo, di creare "un forum di funzionari e governatori inteso a discutere e analizzare gli impatti e la fisionomia delle politiche che miglioreranno il benessere socioeconomico dei cittadini del mondo" (Commissione Europea) e il quale possa "garantire una cooperazione economica e di promuovere, a livello globale, politiche di miglioramento del benessere sociale" (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale). 51 "The member countries of the IEA seek to create conditions in which their economies' energy sectors can make the fullest possible contribution to sustainable economic development and to the well-being of their people and of the environment. In formulating energy policies, the establishment of free and open markets is a

fundamental point of departure, though governments need to give particular emphasis to energy security and environmental protection. IEA countries recognize the significance of increasing global interdependence in energy, and so they seek to promote the effective.

A seguito della prima crisi energetica, i maggiori paesi industrializzati capirono di non essere adeguatamente pronti per far fronte all'embargo imposto dagli Stati produttori di petrolio e compresero come fosse di fondamentale importanza la creazione di un "meccanismo di azione collettiva per rispondere efficacemente a potenziali interruzioni dell'approvvigionamento di petrolio." (International Energy Agency). Le crisi energetiche minarono profondamente oltre che la stabilità economica dei paesi colpiti dall'embargo, anche la stessa stabilità sociale; si diffuse però in seno alla popolazione occidentale una sorta di sentimento di cooperazione, almeno sul versante energetico.

indispensabile per opporsi al fronte OPEC: si necessitava di un'azione congiunta, per rispondere politicamente ad un'altra azione congiunta. Se i paesi produttori di petrolio erano riusciti a creare un'organizzazione internazionale che potesse coordinare le politiche energetiche degli Stati membri, potevano e dovevano riuscirci anche gli Stati consumatori. Perciò l'operato dell'IEA può essere riassunto in due concetti: "sicurezza e cooperazione energetica". Scopo dell'Agenzia è infatti quello di "garantire la disponibilità ininterrotta di fonti energetiche a un prezzo accessibile" (International Energy Agency) grazie alla creazione di un sistema energetico che sappia reagire rapidamente a improvvisi cambiamenti che possono destabilizzare l'equilibrio degli approvvigionamenti di petrolio dei paesi membri. Ciò che più preme agli Stati consumatori di petrolio è di non trovarsi mai.senza adeguati approvvigionamenti di petrolio a causa di improvvise interruzioni nel mercato: questa è la sicurezza energetica. Sicurezza energetica però non significa esclusivamente essere certi di avere benzina nei distributori o il riscaldamento nelle case e negli uffici, ma significa anche avere un sistema difensivo militare in salute, una efficiente rete di trasporti, un'industria ad alta produttività e, in determinati casi, anche un settore agricolo rigoglioso. Ancora una volta, "sono la centralità e le caratteristiche del petrolio, sia come materia prima sia come risorsa energetica, a renderlo preminente rispetto a tutte le altre. Le origini dell'IEA sono comunque da rintracciare in quello che fu il discorso, tenuto nel 1973, dall'allora Segretario di Stato e Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America Henry Kissinger al Pilgrim Society Diner di Londra, e nella quale occasione, alla luce di quelle chefurono le difficoltà provocate dal primo shock petrolifero, propose la nascita di un "Gruppo di azione per l'energia" che potesse riunire al suo interno il Giappone, l'Europa occidentale e gli Stati Uniti d'America con il Canada. 52 risorse" (Prontera 2010, p.208). Il concetto di sicurezza energetica può essere analizzato sotto due differenti punti di vista: quello degli Stati consumatori, ma anche quello degli Stati produttori di petrolio. Se infatti i paesi solo consumatori di petrolio si preoccupano di avere forniture energetiche a prezzi modici, per i paesi produttori ed esportatori di petrolio l'attenzione si rivolge alla sicurezza e alla costanza della domanda di petrolio greggio. "Eventuali crisi energetiche, con uno spostamento improvviso della domanda e dell'offerta da un punto di equilibrio, e con relative oscillazioni dei prezzi, possono avere un impatto negativo sull'economia tanto dei paesi produttori, quanto

di quelliconsumatori.” (Prontera 2010, pp.209-210). Perciò, nuove ed eventuali crisi energetiche, in unmondo ove gli Stati sono sempre più interconnessi e dipendenti tra loro, potrebbero avereconseguenze e ricadute non solo sulla sicurezza a livello nazionale, ma anche sulla sicurezzainternazionale in quanto un’instabilità del mercato petrolifero potrebbe portare ad ulteriori tensionifra i vari protagonisti globali; “[n]el campo della sicurezza la doppia natura delle fonti energetiche -economica e strategica – condiziona fortemente l’insieme degli strumenti di policy messi in campoper affrontare i problemi di dipendenza dall’estero e di vulnerabilità, così come la possibilità diformazione di istituzioni internazionali” (Prontera 2010, p.219). Ma il concetto di sicurezzaenergetica può essere esteso non solo alla capacità di uno Stato di percepire “un’alta probabilità

di avere forniture energetiche adeguate e a prezzi accessibili” (Deese 1980, p.140) e quindi nel far fronte ad una eventuale interruzione volontaria di greggio da parte dei paesi produttori ma, vista l'instabilità che caratterizza il mercato petrolifero (abbiamo già affermato all'interno del paragrafo 1.4 come gran parte delle riserve mondiali di petrolio siano situate in zone instabili dal punto di vista politico e sociale) è necessario che uno Stato sappia proteggere ciascuna fase del processo di approvvigionamento di petrolio, e quindi anche le infrastrutture, come le piattaforme petrolifere, gli oleodotti, le petroliere, le raffinerie e i depositi ove il petrolio viene conservato. "Il concetto di sicurezza energetica si è evoluto nel tempo ed è molto ampio, ma essa continua ad essere un elemento imprescindibile delle politiche e delle strategie di sicurezza nazionale. La sua rilevanza spiega perché gli Stati sono

così restii a cedere il governo dell'energia sia alle istituzioni sovranazionali sia ai mercati internazionali." (Prontera 2010, p.219). Determinante per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di petrolio per gli Stati che fanno parte dell'IEA è la possibilità di stabilire requisiti di stoccaggio per ciascuno, ossia definire quantescorte petrolifere di emergenza importate gli Stati devono detenere in caso di situazioni di emergenza, come eventuale fondo di sicurezza a cui attingere in caso di shock petroliferi o improvvisi e gravi interruzioni dei flussi di approvvigionamento di petrolio greggio. Per Anche eventuali catastrofi naturali possono provocare una, anche se pur involontaria, interruzione dei flussi di approvvigionamento di petrolio greggio. Tale strumento venne definitivamente inaugurato con la nascita dello "International Energy Program" (IEP). determinare quanto petrolio debba essere conservato da ciascun

Stato membro, l'IEA utilizza un metodo basato su di un calcolo proporzionale: l'obbligo di stoccaggio minimo si basa infatti "sull' media giornaliera delle importazioni nett

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A.A. 2020-2021
68 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federico19997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Calossi Enrico.