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B).
Esaurito lo scivolamento, le braccia si flettono gradualmente per agevolare il
posizionamento di avambraccio e mano per la presa. Il primo colpo di gambe facilita questo
scivolamento, aiutando i nuotatori a vincere l'inerzia nel cambio di direzione delle mani che
si verifica dall'entrata fino alla presa (fig.10 C). L'Outsweep non è propulsivo, ma di
posizionamento per le successive fasi: si esegue con la massima naturalezza e il minimo
sforzo muscolare. Ogni tentativo di applicare forze propulsive prima di tale posizionamento
provocherebbe la spinta dell'acqua in direzioni non desiderate.
L'Insweep è la prima delle due fasi propulsive della bracciata. Si esegue un ampio
movimento semicircolare che porterà le mani ad avvicinarsi al di sotto del corpo partendo
dalla posizione di presa (fig.10 D). Le braccia raggiungono 90° di flessione: l'articolazione
del gomito agisce come il perno di una ruota, con le mani che vi ruotano attorno. Queste
ultime, accelerando leggermente, passano da una extrarotazione ad una flessione del polso
verso il basso e poi ad una intrarotazione (fig.10 E). L'Upsweep è la seconda fase propulsiva
della bracciata. Le mani, ravvicinate nella fase precedente, cambiano direzione eseguendo
un movimento semicircolare verso l'esterno, poi verso dietro ed infine verso l'alto (fig.10 F).
Le braccia si estendono fino a 45°. La velocità delle mani diminuisce inizialmente per poi
aumentare durante il rilascio, che avviene al superamento delle cosce. Poco prima dell’uscita
delle mani dall'acqua e della completa estensione delle braccia si verifica il rilascio della
pressione delle mani sull'acqua. Il palmo ruota in modo da permettere lo scorrimento verso
l'alto e verso l'esterno con una turbolenza minima, è questa la fase del Rilascio e Recupero.
Nel recupero le braccia, emerse dall'acqua, viaggiano verso l'alto e verso l'esterno, per poi
portarsi davanti alle spalle, disponendosi per un nuovo ciclo propulsivo (fig.10 G e H).
I nuotatori d'alto livello effettuano il recupero indifferentemente a braccia estese o
leggermente flesse, pur mantenedo una certa velocità di esecuzione. Durante il recupero le
braccia dovrebbero mantenersi più rilassate possibile, sfruttando l'inerzia accumulata
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nell'Upsweep [10].
Analisi muscoli coinvolti nella nuotata Farfalla
Fase di Propulsione
La principale differenza tra Crawl e Farfalla è legata al fatto che le braccia si muovono non
più in modo alternato, come nel crawl, ma all'unisono. Dal momento che crawl e farfalla
hanno gli stessi schemi motori nella fase subacquea, il reclutamento delle unità motorie è
pressoché identico. Come nel crawl, anche nella farfalla le braccia iniziano la fase propulsiva
della bracciata partendo dal massimo allungamento, con le spalle extraruotate e abdotte
[11,16]. Non appena le mani entrano nell'acqua, il deltoide e i muscoli della cuffia dei
rotatori sono attivi per abdurre, estendere ed extraruotare il braccio. Come nel crawl, i
romboidi e la porzione superiore del trapezio fanno rientrare e ruotare la scapola durante la
rotazione del braccio, e il grande pettorale e il grande dorsale generano la spinta [17]. I
flessori del polso hanno la funzione di mantenere il polso in una posizione neutra o
lievemente flessa. Il bicipite brachiale e il brachiale sono i principali promotori dei
movimenti del gomito, partendo dalla sua massima estensione nel momento della presa, fino
ad un angolo di circa 40° tra braccio e avambraccio nella fase intermedia della trazione
subacquea, dove le spalle sono abdotte a 90° e presentano una neutrale intra ed extra
rotazione [11,16]. Diversamente dal Crawl, nella farfalla è richiesta una potente estensione
del gomito durante la fase finale della bracciata subacquea, con richiesta da parte dei tricipiti
brachiali di un considerevole lavoro muscolare, fase in cui le spalle sono intraruotate e
completamente addotte [11,16].
Fase di Recupero
Come nel crawl, i muscoli della cuffia dei rotatori e le varie porzioni del deltoide sono
responsabili del movimento delle braccia durante la fase di recupero, anche se le sequenze
meccaniche sono diverse.
Il deltoide anteriore e laterale lavorano con il sovraspinato e l'infraspinato per abdurre ed
extraruotare il braccio per riportarlo in posizione d'inizio [17]. Il dentato anteriore e il
sottoscapolare rimangono attivi durante entrambe le nuotate crawl e farfalla e per questo
sono i muscoli suscettibili all'affaticamento, i quali predispongono la spalla ed il braccio ad
un infortunio da ''overuse'' [17].
Nella farfalla non è possibile sfruttare la rotazione del tronco per facilitare la fase di recupero,
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come invece accade nel crawl, ed è quindi necessario produrre un movimento ondulatorio
del dorso, che consenta di elevare le spalle fuori dall'acqua in appoggio per aiutare il
recupero delle braccia.
I muscoli stabilizzatori della scapola sono estremamente importanti perchè forniscono una
solida base di ancoraggio per le forze generate dalle braccia, e consentono anche il
riposizionamento delle stesse durante le fasi di recupero.
Sebbene la nuotata farfalla non presenti il rollio del busto tipico del crawl, gli stabilizzatori
della regione lombare-sacrale-addominale sono importanti per la funzione di collegamento
tra gli arti inferiori con quelli superiori.
Il movimento ondulatorio inizia con la contrazione dei muscoli paraspinali e prosegue con
più gruppi muscolari che vanno dalla regione lombo-sacrale alla base della nuca. Questa
attivazione determina l'inarcamento della schiena, a cui corrisponde un coordinato
movimento di recupero delle braccia. La contrazione degli addominali avviene in immediato
ordine sequenziale e prepara la parte superiore del corpo a seguire l'entrata in acqua delle
mani e quindi la fase propulsiva della bracciata [11].
La Rana
Questa nuotata è stata la prima ad essere usata nelle competizioni a Stile Libero, prima del
Crawl, e da essa si sono sviluppate le altre nuotate competitive.
Dal 1950 cambiarono le regole per garantire lo svolgimento della maggior parte della
competizione in superficie. Nelle sue prime fasi di sviluppo, la nuotata era caratterizzata dal
movimento simmetrico degli arti superiori ed inferiori, con il capo mantenuto fuori
dall'acqua. L'evoluzione di questa nuotata ha portato a una divisione per cicli e tempi.
Ogni ciclo di nuotata è caratterizzato da:
-Partenza in posizione prona del corpo;
-Movimenti coordinati e simmetrici degli arti inferiori (propulsivi);
-Movimenti coordinati e simmetrici degli arti superiori;
-Respirazione coordinata al ciclo di bracciata.
Per tempo si intende il periodo che intercorre tra il movimento delle braccia e quello delle
gambe. 29
Modello di bracciata
Il movimento delle braccia nella nuotata Rana è
divisa in quattro fasi:
-Outsweep
-Presa
-Insweep
-Uscita e Recupero
La bracciata del ranista è breve e semicircolare. Il
movimento propulsivo della bracciata è eseguito
con gli arti superiori sempre in immersione, che
disegnano una traiettoria semicircolare; questo
movimento è coordinato alla respirazione.
L'Outsweep prevede un movimento che non è
propulsivo; la sua funzione è quella di orientare
Figura 11-Rana le superfici di braccio/avambraccio/mano
nell'atteggiamento migliore per effettuare la fase successiva della bracciata. L'outsweep ha
inizio nel momento in cui il nuotatore esaurisce la fase propulsiva dello scivolamento (fig.11
A).
Le mani ruotano all'infuori ed eseguono una traiettoria semicircolare, con un ampio
movimento all'infuori, in avanti e leggermente verso l'alto, fino a superare la larghezza delle
spalle. In questa fase le mani entrano in Presa sull'acqua e le braccia iniziano la flessione ai
gomiti (fig.11 B).
Anche questa fase, come la prima, non ha funzione propulsiva ma preparatoria ai successivi
movimenti.
L'Insweep è la fase propulsiva della bracciata. Ha inizio dopo la fase di presa: le braccia
proseguono nella loro traiettoria semicircolare all'infuori, all'indietro, in basso e in dentro.
I gomiti sono alti e fungono da fulcro attorno ai quali ruotano, in dentro e verso il basso, le
mani e gli avambracci. Durante il movimento ampio verso l'interno si verifica una graduale
flessione dei gomiti, che si arresta a circa 80-90°.
Al momento della presa, i palmi sono rivolti all'infuori; durante l'insweep ruotano in dentro.
Nella fase conclusiva quando le mani si avvicinano, sotto il torace, sono rivolte in dentro e
indietro. Dopo essere passate sotto i gomiti, le mani continuano a ruotare in dentro fino alla
fine dell'Insweep, durante il quale le stesse rimangono allineate agli avambracci e accelerano
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progressivamente fino a raggiungere la massima velocità appena prima della fine del
movimento. La combinazione della direzione del flusso d'acqua con l'angolo d'attacco in cui
sono inclinate le mani, può imprimere all'acqua una forza diretta all'indietro (fig.11 C).
La funzione del Recupero è quella di disporre gli arti superiori per il successivo ciclo di
bracciata. Esaurita la fase propulsiva, quando le mani sono circa a metà percorso del loro
movimento verso l'interno, ha inizio il recupero.
Questa fase è costituita da un rapido avvicinamento dei gomiti e delle mani al corpo e dalla
successiva distensione delle braccia (fig.11 D). Quando le mani rilasciano la pressione
sull'acqua, al termine dell'insweep, si esegue una rapida compressione dei gomiti al corpo;
questo movimento permette di annullare l'inerzia delle mani all'indietro, accumulata nella
precedente fase propulsiva, disponendo gli arti superiori ad una semplice distensione in
avanti e verso l'alto (fig.11 E). Nel corso della distensione i palmi delle mani si rivolgeranno
naturalmente all'interno e in alto, in posizione idrodinamica (fig.11 F). Alla completa
distensione le mani si troveranno nuovamente in superficie davanti al viso (fig.11 G).
Durante il recupero è importante mantenere un'elevata velocità delle mani; la decelerazione
dovrebbe avvenire solo all'inizio del nuovo ciclo propulsivo.
Completata la bracciata, prima di ricominciare il nuovo ciclo propulsivo, il nuotatore,
assume una posizione allungata per sfruttare lo scivolamento in seguito alla spinta degli arti
inferiori (fig.11 H) [10].
Analisi muscoli coinvolti nella nuotata Rana
Fase Propulsiva
La fase propulsiva è suddivisa nelle fasi di Outsweep, Presa e Insweep. Essa inizia con le
spalle e le braccia in estensione, classica posizione ''overhead''. La prima parte della trazione
è simile a quella della nuotata crawl e farfalla.
La porzione cla