Anteprima
Vedrai una selezione di 14 pagine su 61
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 1 La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 2
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 6
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 11
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 16
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 21
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 26
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 31
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 36
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 41
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 46
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 51
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 56
Anteprima di 14 pagg. su 61.
Scarica il documento per vederlo tutto.
La spalla del nuotatore, Tesi Pag. 61
1 su 61
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

B).

Esaurito lo scivolamento, le braccia si flettono gradualmente per agevolare il

posizionamento di avambraccio e mano per la presa. Il primo colpo di gambe facilita questo

scivolamento, aiutando i nuotatori a vincere l'inerzia nel cambio di direzione delle mani che

si verifica dall'entrata fino alla presa (fig.10 C). L'Outsweep non è propulsivo, ma di

posizionamento per le successive fasi: si esegue con la massima naturalezza e il minimo

sforzo muscolare. Ogni tentativo di applicare forze propulsive prima di tale posizionamento

provocherebbe la spinta dell'acqua in direzioni non desiderate.

L'Insweep è la prima delle due fasi propulsive della bracciata. Si esegue un ampio

movimento semicircolare che porterà le mani ad avvicinarsi al di sotto del corpo partendo

dalla posizione di presa (fig.10 D). Le braccia raggiungono 90° di flessione: l'articolazione

del gomito agisce come il perno di una ruota, con le mani che vi ruotano attorno. Queste

ultime, accelerando leggermente, passano da una extrarotazione ad una flessione del polso

verso il basso e poi ad una intrarotazione (fig.10 E). L'Upsweep è la seconda fase propulsiva

della bracciata. Le mani, ravvicinate nella fase precedente, cambiano direzione eseguendo

un movimento semicircolare verso l'esterno, poi verso dietro ed infine verso l'alto (fig.10 F).

Le braccia si estendono fino a 45°. La velocità delle mani diminuisce inizialmente per poi

aumentare durante il rilascio, che avviene al superamento delle cosce. Poco prima dell’uscita

delle mani dall'acqua e della completa estensione delle braccia si verifica il rilascio della

pressione delle mani sull'acqua. Il palmo ruota in modo da permettere lo scorrimento verso

l'alto e verso l'esterno con una turbolenza minima, è questa la fase del Rilascio e Recupero.

Nel recupero le braccia, emerse dall'acqua, viaggiano verso l'alto e verso l'esterno, per poi

portarsi davanti alle spalle, disponendosi per un nuovo ciclo propulsivo (fig.10 G e H).

I nuotatori d'alto livello effettuano il recupero indifferentemente a braccia estese o

leggermente flesse, pur mantenedo una certa velocità di esecuzione. Durante il recupero le

braccia dovrebbero mantenersi più rilassate possibile, sfruttando l'inerzia accumulata

27

nell'Upsweep [10].

Analisi muscoli coinvolti nella nuotata Farfalla

Fase di Propulsione

La principale differenza tra Crawl e Farfalla è legata al fatto che le braccia si muovono non

più in modo alternato, come nel crawl, ma all'unisono. Dal momento che crawl e farfalla

hanno gli stessi schemi motori nella fase subacquea, il reclutamento delle unità motorie è

pressoché identico. Come nel crawl, anche nella farfalla le braccia iniziano la fase propulsiva

della bracciata partendo dal massimo allungamento, con le spalle extraruotate e abdotte

[11,16]. Non appena le mani entrano nell'acqua, il deltoide e i muscoli della cuffia dei

rotatori sono attivi per abdurre, estendere ed extraruotare il braccio. Come nel crawl, i

romboidi e la porzione superiore del trapezio fanno rientrare e ruotare la scapola durante la

rotazione del braccio, e il grande pettorale e il grande dorsale generano la spinta [17]. I

flessori del polso hanno la funzione di mantenere il polso in una posizione neutra o

lievemente flessa. Il bicipite brachiale e il brachiale sono i principali promotori dei

movimenti del gomito, partendo dalla sua massima estensione nel momento della presa, fino

ad un angolo di circa 40° tra braccio e avambraccio nella fase intermedia della trazione

subacquea, dove le spalle sono abdotte a 90° e presentano una neutrale intra ed extra

rotazione [11,16]. Diversamente dal Crawl, nella farfalla è richiesta una potente estensione

del gomito durante la fase finale della bracciata subacquea, con richiesta da parte dei tricipiti

brachiali di un considerevole lavoro muscolare, fase in cui le spalle sono intraruotate e

completamente addotte [11,16].

Fase di Recupero

Come nel crawl, i muscoli della cuffia dei rotatori e le varie porzioni del deltoide sono

responsabili del movimento delle braccia durante la fase di recupero, anche se le sequenze

meccaniche sono diverse.

Il deltoide anteriore e laterale lavorano con il sovraspinato e l'infraspinato per abdurre ed

extraruotare il braccio per riportarlo in posizione d'inizio [17]. Il dentato anteriore e il

sottoscapolare rimangono attivi durante entrambe le nuotate crawl e farfalla e per questo

sono i muscoli suscettibili all'affaticamento, i quali predispongono la spalla ed il braccio ad

un infortunio da ''overuse'' [17].

Nella farfalla non è possibile sfruttare la rotazione del tronco per facilitare la fase di recupero,

28

come invece accade nel crawl, ed è quindi necessario produrre un movimento ondulatorio

del dorso, che consenta di elevare le spalle fuori dall'acqua in appoggio per aiutare il

recupero delle braccia.

I muscoli stabilizzatori della scapola sono estremamente importanti perchè forniscono una

solida base di ancoraggio per le forze generate dalle braccia, e consentono anche il

riposizionamento delle stesse durante le fasi di recupero.

Sebbene la nuotata farfalla non presenti il rollio del busto tipico del crawl, gli stabilizzatori

della regione lombare-sacrale-addominale sono importanti per la funzione di collegamento

tra gli arti inferiori con quelli superiori.

Il movimento ondulatorio inizia con la contrazione dei muscoli paraspinali e prosegue con

più gruppi muscolari che vanno dalla regione lombo-sacrale alla base della nuca. Questa

attivazione determina l'inarcamento della schiena, a cui corrisponde un coordinato

movimento di recupero delle braccia. La contrazione degli addominali avviene in immediato

ordine sequenziale e prepara la parte superiore del corpo a seguire l'entrata in acqua delle

mani e quindi la fase propulsiva della bracciata [11].

La Rana

Questa nuotata è stata la prima ad essere usata nelle competizioni a Stile Libero, prima del

Crawl, e da essa si sono sviluppate le altre nuotate competitive.

Dal 1950 cambiarono le regole per garantire lo svolgimento della maggior parte della

competizione in superficie. Nelle sue prime fasi di sviluppo, la nuotata era caratterizzata dal

movimento simmetrico degli arti superiori ed inferiori, con il capo mantenuto fuori

dall'acqua. L'evoluzione di questa nuotata ha portato a una divisione per cicli e tempi.

Ogni ciclo di nuotata è caratterizzato da:

-Partenza in posizione prona del corpo;

-Movimenti coordinati e simmetrici degli arti inferiori (propulsivi);

-Movimenti coordinati e simmetrici degli arti superiori;

-Respirazione coordinata al ciclo di bracciata.

Per tempo si intende il periodo che intercorre tra il movimento delle braccia e quello delle

gambe. 29

Modello di bracciata

Il movimento delle braccia nella nuotata Rana è

divisa in quattro fasi:

-Outsweep

-Presa

-Insweep

-Uscita e Recupero

La bracciata del ranista è breve e semicircolare. Il

movimento propulsivo della bracciata è eseguito

con gli arti superiori sempre in immersione, che

disegnano una traiettoria semicircolare; questo

movimento è coordinato alla respirazione.

L'Outsweep prevede un movimento che non è

propulsivo; la sua funzione è quella di orientare

Figura 11-Rana le superfici di braccio/avambraccio/mano

nell'atteggiamento migliore per effettuare la fase successiva della bracciata. L'outsweep ha

inizio nel momento in cui il nuotatore esaurisce la fase propulsiva dello scivolamento (fig.11

A).

Le mani ruotano all'infuori ed eseguono una traiettoria semicircolare, con un ampio

movimento all'infuori, in avanti e leggermente verso l'alto, fino a superare la larghezza delle

spalle. In questa fase le mani entrano in Presa sull'acqua e le braccia iniziano la flessione ai

gomiti (fig.11 B).

Anche questa fase, come la prima, non ha funzione propulsiva ma preparatoria ai successivi

movimenti.

L'Insweep è la fase propulsiva della bracciata. Ha inizio dopo la fase di presa: le braccia

proseguono nella loro traiettoria semicircolare all'infuori, all'indietro, in basso e in dentro.

I gomiti sono alti e fungono da fulcro attorno ai quali ruotano, in dentro e verso il basso, le

mani e gli avambracci. Durante il movimento ampio verso l'interno si verifica una graduale

flessione dei gomiti, che si arresta a circa 80-90°.

Al momento della presa, i palmi sono rivolti all'infuori; durante l'insweep ruotano in dentro.

Nella fase conclusiva quando le mani si avvicinano, sotto il torace, sono rivolte in dentro e

indietro. Dopo essere passate sotto i gomiti, le mani continuano a ruotare in dentro fino alla

fine dell'Insweep, durante il quale le stesse rimangono allineate agli avambracci e accelerano

30

progressivamente fino a raggiungere la massima velocità appena prima della fine del

movimento. La combinazione della direzione del flusso d'acqua con l'angolo d'attacco in cui

sono inclinate le mani, può imprimere all'acqua una forza diretta all'indietro (fig.11 C).

La funzione del Recupero è quella di disporre gli arti superiori per il successivo ciclo di

bracciata. Esaurita la fase propulsiva, quando le mani sono circa a metà percorso del loro

movimento verso l'interno, ha inizio il recupero.

Questa fase è costituita da un rapido avvicinamento dei gomiti e delle mani al corpo e dalla

successiva distensione delle braccia (fig.11 D). Quando le mani rilasciano la pressione

sull'acqua, al termine dell'insweep, si esegue una rapida compressione dei gomiti al corpo;

questo movimento permette di annullare l'inerzia delle mani all'indietro, accumulata nella

precedente fase propulsiva, disponendo gli arti superiori ad una semplice distensione in

avanti e verso l'alto (fig.11 E). Nel corso della distensione i palmi delle mani si rivolgeranno

naturalmente all'interno e in alto, in posizione idrodinamica (fig.11 F). Alla completa

distensione le mani si troveranno nuovamente in superficie davanti al viso (fig.11 G).

Durante il recupero è importante mantenere un'elevata velocità delle mani; la decelerazione

dovrebbe avvenire solo all'inizio del nuovo ciclo propulsivo.

Completata la bracciata, prima di ricominciare il nuovo ciclo propulsivo, il nuotatore,

assume una posizione allungata per sfruttare lo scivolamento in seguito alla spinta degli arti

inferiori (fig.11 H) [10].

Analisi muscoli coinvolti nella nuotata Rana

Fase Propulsiva

La fase propulsiva è suddivisa nelle fasi di Outsweep, Presa e Insweep. Essa inizia con le

spalle e le braccia in estensione, classica posizione ''overhead''. La prima parte della trazione

è simile a quella della nuotata crawl e farfalla.

La porzione cla

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
61 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stati.paolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza e tecnica dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Margheritini Fabrizio.