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EGUE AUNTER TERRORISM COMMITEE
Riguardo alle sue mutate funzioni, si fa presente, l’ attuazione da parte del Consiglio di
sicurezza, sempre in base alla risoluzione 1373, dell’istituzione di un potente comitato di
84
esecuzione, il c.d. Counter-Terrorism Committee (CTC). Esso è nato per monitorare
l’attuazione della risoluzione da parte degli Stati facenti parte e di ricevere ed esaminare i
85 Tuttavia, il comitato col tempo è diventato in
rapporti sullo stato di esecuzione degli stessi.
un certo senso, un legislatore amministrativo, compiendo attività di assistenza tecnica e
86
standardizzando le procedure per l’ attuazione della risoluzione.
Poco più di un anno dopo, il Presidente del Consiglio di sicurezza, dichiarò che il CTC
avrebbe dovuto intensificare i suoi sforzi per promuovere l’implementazione di tutte le
disposizioni contenute nella risoluzione 1373, sottolineando nuovamente l’importanza
dell’assistenza e della cooperazione internazionale e chiedendo al CTC l’applicazione di tutte
le “best practices”, codici e standard rilevanti per l’implementazione della risoluzione.
Queste dichiarazioni hanno certamente aiutato il CTC a rinforzare il suo ruolo di fornitore di
assistenza tecnica agli Stati ed hanno portato ad un profondo coinvolgimento del CTC e di
87
altre organizzazioni nella lotta contro il terrorismo internazionale.
Per coadiuvare i lavori del Comitato, nel 2004 il Consiglio ha adottato la risoluzione
88
1535, istituendo Counter Terrorism Executive Directorate (CTED) allo scopo di cooperare
per assicurare l’implementazione della risoluzione 1373, e fornire assistenza tecnica agli Stati
84 E. Rosad, Security Council resolution 1373, the Counter Terroris Committee, end the Fight Agains Terrorism,
in AJIL, Vol. 97, 2003, pp. 333 ss
85 U.N. Doc. S/RES/1373 (2001), parr. 6 e 7.
86 Ctf ., C. Di Stasio, La Lotta Multilivello al Terrorismo Internazionale, Giuffrè Editore, Milano, 2010, p. 150.
87 Si veda UN Doc. S/PRST/2003/17 del 16 ottobre 2003.
88 U.N. Doc. S/RES/1535, 2004. 109
per l’ applicazione della risoluzione e favorire il coordinamento tra il comitato e le Nazioni
89
Unite e altre organizzazioni internazionali. 90
Sempre nel 2004, il Consiglio, con la risoluzione 1540, aggiungeva un nuovo organo
antiterrorismo il c.d. Comitato 1540, anch’esso composto da tutti i suoi membri, incaricato di
verificare che gli Stati membri rispettassero le disposizioni della risoluzione 1540, che li
esorta a vietare agli agenti non statali, compresi i gruppi terroristici, qualsiasi accesso alle
armi di distruzione di massa. 91
L’ 8 ottobre 2004 è stata adottata anche la Risoluzione 1566, relativa alla cooperazione
internazionale nella lotta al terrorismo. Essa ha istituito un gruppo di lavoro, il Working
Group 1566, composto da tutti i membri del Consiglio di sicurezza che chiede agli Stati
di agire contro i gruppi e le organizzazioni che si dedicano ad attività terroristiche
non sottoposte alla valutazione del Comitato 1267; incaricato di proporre misure pratiche
contro questi gruppi o individui e di considerare la possibilità di creare un fondo di
compensazione per le vittime di terrorismo.
Il 14 settembre 2005, in occasione di una riunione di alto livello, il Consiglio di sicurezza ha
92
adottato la risoluzione 1624, che condanna tutti gli atti terroristici, indipendentemente dalla
motivazione, e qualsiasi forma di incitamento a commettere tali atti; richiama ugualmente
l’attenzione degli Stati membri sulla necessità di proibire gli atti terroristici e l’incitamento
alla commissione degli stessi, e di negare rifugio a chiunque si sia reso colpevole di una tale
condotta.
89 Cit. op., C. Ruggiero, Antiriciclaggio, UTET, 2008, p. 48.
90 U.N. Doc. S/RES/1540, 2004.
91 U.N. Doc. S/RES/1566, 2004.
92 U.N. Doc. S/RES/1624, 2005. 110
3.2.2 Segue in breve. L’ intervento dell’ INTERPOL - I.C.P.O.
L’ Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale – INTERPOL con sede a Lione, con
ben 188 Stati aderenti, non è un organo dell’ ONU, ma ha uno status giuridico internazionale
riconosciuto da esso. 93
In base al proprio Statuto deve assicurale la più ampia cooperazione di mutua assistenza tra
Autorità di polizia criminale nei limiti delle leggi esistenti nei diversi Paesi e dello spirito
della Dichiarazione Universale dei diritto umani.
L’ Interpol svolge molteplici attività in campo del crimine, tra cui quella nel contrasto al
terrorismo internazionale e dell’ estradizione egli stessi. E’ composta da una struttura centrale,
ossia, l’ Assemblea generale, Comitato esecutivo, Segretario Generale, Consigliere e da
un’organizzazione periferica (uffici centrali nazionali - UCN).
Essa opera attraverso una propria rete telematica, costituita da una banca dati mondiale situata
presso il Segretariato generale a Lione, utilizzabile in tempo reale attraverso il sistema di
94
accesso diretto Automatic Search Facility. Tale sistema funge per lo scambio di
informazioni tra le varie nazioni e in Italia le funzioni dell’ O.I.P.C. sono assicurate dalla
Direzione Centrale della polizia di criminale - DCPC del Dipartimento della pubblica
Sicurezza. Inoltre, all’ interno della stessa sono collocate l’ Unità Nazionale Europol e l’ unità
SIRENE per migliorare il coordinamento e ed evitare la sovrapposizione soprattutto a livello
tecnico - operativo.
93 Consultabile sul sito www.interpol.int.
94 Ctf., M. Chiara Paolucci, Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale,UTET Giuridica,
2011, p. 468. 111
A seguito dell’ entrata in vigore della Convenzione per l’ attuazione per l’ Accordo di
Shengen l’ inserimento delle persone da ricercare, come quelle dei terroristi, in ambito
nazionale viene effettuato dalla Divisione SIRENE su disposizione del Ministro di Grazia e
95
Giustizia, ai sensi dell’ art. 95 della suddetta convenzione.
Da segnalare che con risoluzione 1617 (2002) il Consiglio di Sicurezza per una maggiore
efficacia sui controlli sui documenti di identità e la prevenzione sulla contraffazione, la
falsificazione e l’ uso fraudolento degli stessi, invita gli Stati a far annullare i passaporti
smarriti o rubati e a condividere le informazioni ad esse relative mediante l’ apposito database
96
creato dall’ Interpol nel 2002.
Per concludere, l’ O.I.P.C. svolge una serie di attività favorendo la cooperazione
internazionale tra i vari Paesi membri e a supportarli in caso di procedimenti di estradizione,
rogatorie internazionali, richieste di informazioni, richieste di accreditamenti per l’estero.
Tuttavia, l’ efficacia dell’ Interpol nella lotta al terrorismo è stata fin’ ora solo marginale, dato
che le maggiori potenze, come gli Stati Uniti, non credono in essa pienamente e poiché è
un’ associazione di forze di polizia non include i servizi segreti. Di per se è evidente che la
lotta contro il terrorismo internazionale non può avere successo se vengono mantenuti gli
97
stessi confini burocratici che esistono tra le forze dell’ ordine e i servizi segreti. Inoltre, fino
al 1993, all’ Interpol era del tutto precluso di occuparsi di terrorismo perché il suo statuto
98
proibiva di avere a che fare con materie di carattere politico. Benché da all’ ora sia stato
riformato, non resta del tutto efficace in tale ambito.
95 Cit., M. Chiara Paolucci, Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale,UTET Giuridica, 2011,
p. 469.
96 ASF Stolen/Lost Travel Documents (SLTD) Database, consultabile sul sito Interpol all’ indirizzo
http:// interpol.int/Public/ICPO/corefunctions/database.asp.
97 Cit., M. Cherif, La cooperazione internazionale per la prevenzione e la repressione della criminalità
organizzata e del terrorismo, Milano, 2005, p. 109.
98 Si veda lo Statuto dell’ Interpol, art. 3, all’ indirizzo del sito internet
http://interpol.int/Public/ICPO/LegalMaterials/constitution/contitutionGenReg/constitution.asp.
112
Il ruolo delle organizzazioni Regionali Sub – Regionali
3.3 L’ Unione Europea
Il terrorismo rappresenta una minaccia per la sicurezza, la libertà e i valori dell'Unione
europea e i suoi cittadini ed intende fornire una risposta appropriata e adeguata per il contrasto
a tale fenomeno.
Nel dicembre 2005 il Consiglio europeo ha adottato la strategia antiterrorismo dell'Unione
99 L'impegno
europea, che ha fornito il quadro per l'intervento dell'UE in questo settore.
strategico dell'Unione e quello di combattere il terrorismo su scala mondiale nel rispetto dei
diritti dell'uomo e rendere l'Europa più sicura, consentendo ai suoi cittadini di vivere in uno
100 La strategia raggruppa tutti gli interventi in quattro
spazio di liberta, sicurezza e giustizia. 101
sezioni: Prevenzione, Protezione, Perseguimento, Risposta.
Il Piano d'azione riveduto ricalca il modello di rafforzamento, nell'intento di illustrare
chiaramente gli obiettivi che l'UE sta cercando di raggiungere e i mezzi che intende impiegare
a tal fine. La prevenzione, la protezione, l'azione giudiziaria e la risposta costituiscono così i
quattro punti del suo approccio globale.
L’Unione europea lavora sia alla prevenzione che alla repressione degli atti terroristici anche
99 Doc. 14469/4/05 REV 4.
100 Si confronti U. DRAETTA, N. PARISI , D. RINOLDI (a cura di), Lo spazio di libertà sicurezza e giustizia,
Napoli, 2008.
101 Si veda il documento elettronico sul sito internet del Consiglio di Sicurezza, all’ indirizzo:
http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=IT&t=PDF&gc=true&sc=false&f=ST%209416%202008%20REV
%201. 113
della protezione delle infrastrutture e dei suoi cittadini, affrontando le cause del fenomeno
contrastandole con i mezzi propri e le capacità disponibili di ognuno degli Stati membri.
L’ Unione europea ha rilevato che il coordinamento tra servizi di contrasto e di giurisdizione
in materia penale e la capacità di intervenire in base alle relazioni di cooperazione
internazionale, sono essenziali per assicurare l'efficacia della lotta contro il terrorismo
transnazionale.
Infatti, il terrorismo internazionale ha iniziato a costituire un problema per l’Europa a partire
dagli anni Sessanta, però sino ad allora veniva avvertito come un problema interno di una
nazione. Col tempo, è diventato una preoccupazione a livello internazionale, con la
conseguente attuazione e sviluppo dei vari trattati europei in tale materia.
Nel decennio successivo, si è assistito all’approvazione di diverse misure finalizzate a
102 e l’adozione
prevenite il rischio di attentati, tra cui la creazione del gru