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CAPITOLO DUE

2.1 Cambiamenti nella produzione: verso veicoli a basso impatto

ambientale

Spostiamo adesso la nostra attenzione verso il fulcro del discorso:

l’elettrificazione del settore automotive. Di fronte ad uno straordinario

cambio di paradigma, come quello dell’elettrificazione, è naturale che

possano nascere dei dubbi. La mobilità elettrica è ormai un mega trend

globale che, volenti o nolenti, non può esser più ignorato. Una rivoluzione

simile non si costruisce dall’oggi al domani, ma il tempo per riuscire a

cavalcare la transizione stringe: per tale ragione visione e pianificazione

dovranno essere i pilastri delle politiche degli anni a venire. 51

51 “30 domande sull’auto elettrica: tutte le risposte (e i falsi miti) sulla nuova

mobilità”, Alleanza Clima-Lavoro, Febbraio 2024, pp. 6 46

Il progresso tecnologico che oggi abbiamo raggiunto è frutto di numerosi

esperimenti messi in atto da molte figure del passato.

Uno tra questi è il primo prototipo di veicolo elettrico: si tratta di un piccolo

carro inventato dal chimico ungherese Ányos Jedlik nel 1828, certamente

rudimentale, ma decisamente pionieristico. Lo scozzese Robert Anderson,

invece, è l’inventore della carrozza a motore: costruita tra il 1832 e il 1839,

che si serviva di batterie per funzionare, con la differenza che all’epoca non

erano ricaricabili.

Nel ‘900 le auto elettriche hanno poi iniziato a diffondersi sul mercato

automobilistico insieme ai veicoli a vapore e a quelli a combustione interna.

Purtroppo, però il loro sviluppo era ancora condizionato da limiti

tecnologici e per i produttori dell’epoca continuavano a esserci molti più

vantaggi nel produrre auto a motore endotermico.

Le guerre mondiali accentuarono questa tendenza, perché l’industria

automobilistica si concentrava sulla produzione di veicoli militari che

richiedevano un motore robusto e versatile per adattarsi a ogni contesto.

Tra gli anni ‘70 e ‘80 del Novecento, a causa della crisi energetica del 1973

ci fu un aumento inaspettato del prezzi del petrolio.

È proprio in questo momento storico che si inizia ad avere più

consapevolezza sulla necessità di diversificare le fonti energetiche, perché

si prende coscienza del fatto che il petrolio è realmente una risorsa limitata

e non rinnovabile.

L’ecologia diventa presto un concetto importante a livello globale, tanto da

influenzare anche il settore automobilistico. Rispondendo a questa nuova

sensibilità delle persone, le case automobilistiche iniziano a produrre su

47

larga scala le prime auto elettriche: negli anni ‘90 vengono prodotti in serie

auto elettriche e ibride, come la General Motors EV1 e la Toyota Prius.

Dal 2000 in avanti stiamo assistendo a una vera e propria rinascita dell’auto

elettrica. Grazie ai progressi della tecnologia, i limiti che in passato avevano

frenato il suo sviluppo riescono a essere finalmente superati e le auto

elettriche diventano una scelta sempre più attraente per i consumatori e i

produttori.

Tecnologie come le batterie al litio, che oggi presentano chimiche sempre

più raffinate e robuste e la diffusione di sistemi di ricarica rapida, hanno

permesso di garantire maggiore autonomia e praticità d’uso a chi sceglie

l’elettrico. Inoltre, a livello economico e politico, la necessità di una mobilità

più sostenibile a zero emissioni ha portato molti paesi a investire in questo

settore, offrendo più incentivi ai produttori e ai consumatori per produrre

e acquistare auto elettriche.

Più tecnologia quindi, unita a una maggiore sensibilità sociale ai temi

ambientali e alla risposta strategica dei paesi di tutto il mondo, hanno

portato alla forte espansione del mercato e alla sempre più ampia offerta di

auto elettriche a cui stiamo assistendo oggi .

52

Il passaggio per ragioni ambientali dai motori a combustione interna (ICE =

Internal Combustion Engines) ai veicoli interamente elettrici (EV = Electric

Vehicles) o ibridi a ricarica elettrica (PHEV = Plug-In Hybrid Electric Vehicles),

l’elettrico ibrido leggero (MHEV = Mild Hybrid Electric Vehicle), veicoli a

batteria (BEV = Battery Electric Vehicle) o ancora a idrogeno (FCEV = Fuel Cell

52 Storia dell’auto elettrica: un viaggio affascinante lungo 2 secoli – Freeto-X:

https://freeto-x.it/articolo/storia-dell-auto-elettrica/, (ultima consultazione:

28/10/2024) 48

a Idrogeno), insieme con il recente rilancio di quelli interamente ibridi (HEV

= Hybrid Electric Vehicles), rappresenta sicuramente un grande cambiamento

per l’industria automobilistica e per tutta la porzione dell’economia che

vive intorno a essa . Vediamo nel dettaglio come funzionano e quali sono i

53

pro e i contro:

1. PHEV (Plug-In Hybrid Electric Vehicles): si tratta del tipo di

elettrificazione ibrida più evoluta in assoluto, subito al di sotto delle

auto 100% elettriche, abbinato ad una batteria di medie/grandi

dimensioni a seconda dei modelli, e a motori termici che possono essere

sia a benzina che diesel. È composto da un motore termico (benzina o

diesel) abbinato a una batteria di medie o grandi dimensioni, variabile

quindi dai 7 kWh circa fino ai 32 kWh circa. I vantaggi in questo caso si

trovano nel poter percorrere dai 30 ai 100 km – a seconda ovviamente

del modello e della grandezza di batteria – in modalità 100% elettrica.

Soluzione molto utile per chi, ad esempio, ha la possibilità di ricaricare

l’auto durante la notte a casa e deve recarsi tutti i giorni alla propria sede

di lavoro. Avere una PHEV richiede inoltre la presenza di una wallbox

domestica (ma anche condominiale o aziendale) per sfruttare al meglio

le opportunità date da questo tipo di motorizzazione.

53 Auto elettrica: ecco il grande Risiko globale – Agenda Digitale:

https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/corsa-allauto-elettrica-

geopolitica-e-sfide-aziendali-dellascesa-delle-ev/, (ultima consultazione:

28/10/2024) 49

Fig. 6: Elaborazione propria - Vantaggi e Svantaggi di una PHEV

2. MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle): letteralmente “veicolo elettrico

ibrido leggero”, si tratta del tipo di elettrificazione più basilare in

assoluto, abbinato solitamente ad una batteria di piccole dimensioni. La

tecnologia mild hybrid può essere abbinata sia a un cambio manuale sia

ad uno automatico. Di base tale sistema evolve il classico start&stop

portandolo a un livello superiore, permettendo in alcuni casi di spegnere

il motore termico in rilascio. In fase di partenza, poi, fornisce un piccolo

spunto aggiuntivo per ridurre le emissioni generate in questa fase dal

motore termico. L’auto quindi non si può mai muovere a emissioni zero

con la trazione elettrica. 50

Fig. 7: Elaborazione propria - Vantaggi e Svantaggi di una MHEV

3. HEV (Hybrid Electric Vehicles): si tratta del modo più longevo e

collaudato di vivere la mobilità elettrificata, che spesso ha dimostrato di

essere anche il più efficiente in assoluto, o meglio il più bilanciato. Il full

hybrid ha debuttato nel 1997 in Giappone con la prima generazione

Toyota Prius e da allora si è diffuso sempre più diventando poi una

tecnologia utilizzata da numerosi costruttori, giapponesi e non. Esso è

quasi sempre composto da un motore termico a benzina abbinato ad un

motore elettrico posto sullo stesso asse di trazione (ad eccezionale di full

hybrid 4x4 che prevede l’adozione di un secondo motore elettrico). Ad

alimentare i motori elettrici ci pensano pacchi di batteria piccoli ma

sufficienti a garantire un’autonomia di qualche chilometro in modalità

51

zero emissioni, fino a un massimo di 60/70 km/h (anche se variano da

modello a modello). Le batterie si ricaricano in fase di frenata e non c’è

quindi bisogno di fonti esterne.

Fig. 8: Elaborazione propria - Vantaggi e Svantaggi di una HEV

4. FCEV (Fuel Cell a Idrogeno): al posto del motore a benzina o diesel

tipico della altre auto ibride, sulle auto a idrogeno c’è una pila a

combustibile (fuel cell), sistema elettrochimico che genera energia

elettrica utilizzando l’idrogeno contenuto in un serbatoio e l’ossigeno

presente nell’aria. Le uniche emissioni allo scarico sono costituite da

vapore acqueo. Al momento le uniche auto fuel cell a idrogeno vendite

in Italia sono la Toyota Mirai e la Hyundai Nexo, mentre i due

52

dustributori di idrogeno aperti al pubblico sono a Bolzano e a Venezia,

gli unici che erogano idrogeno gassoso alla pressione richiesta di 700

bar.

Fig. 9: Elaborazione propria - Vantaggi e Svantaggi di una FCEV

5. BEV (Battery Electric Vehicle): con questa tipologia di veicoli, entriamo

a tutti gli effetti nel mondo delle auto 100% elettriche. Lo schema

meccanico di un powertrain full electric è quanto di più semplice si

possa incontrare su strada: uno o più motori elettrici di potenza

solitamente superiore alla media delle auto ibride vengono alimentati

da una grande batteria che fornisce energia. Più efficiente è la gestione

53

dell’elettricità e più grande e denso di kWh è il pacco batteria, maggiore

è l’autonomia .

54

Fig. 10: Elaborazione propria - Vantaggi e Svantaggi di una BEV

Soffermiamoci adesso sull’utilizzo delle batterie elettriche per la

produzione di veicoli altrettanto elettrici.

54 Cosa significano MHEV, HEV, PHEV, FCEV E BEV? – motor1:

https://it.motor1.com/features/623807/elettrificazione-sigle-significa/#fcev,

(ultima consultazione: 28/10/2024) 54

2.1.1 Il problema dello smaltimento delle batterie

Come ogni tecnologia, anche l’auto elettrica non è certo esente da problemi.

In particolare, sono tre i punti critici: consumo di elettricità, consumo di

acqua e recupero delle materie prime.

Con l’introduzione dei veicoli elettrici, i magneti a terre rare trovano ampia

applicazione nei motori, mentre materie prime critiche come litio, cobalto e

grafite risultano essenziali per la produzione delle batterie. Tuttavia,

materiali come il litio, ad esempio, richiedono processi di estrazione

piuttosto complessi ed energivori, mentre materiali come il cobalto

sollevano non poche preoccupazioni anche dal punto di vista etico per i

rischi sociali legati all’estrazione, come lavoro minorile e conflitti. Alcune

ONG che si occupano di diritti umani, inoltre, fanno notare come in Congo,

dove si estrae circa il 70% del cobalto su scala mondiale, quasi sempre si

lavora senza le adeguate protezioni.

I problemi legati alle batterie non riguardano solo la loro produzione, ma

anche – e forse soprattutto – il loro smaltimento. Al momento, la soluzione

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
145 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ritaa2205 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi socio-economici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Alteri Luca.