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Fig.19 Segnale EMG prelevato da bicipite e tricipite da una singola coppia di
elettrodi bipolari
Si ottengono dei pattern diversi per la flessione e l’estensione del gomito,
pronazione e supinazione dell’avambraccio. Questi pattern esibiscono
distinte differenze nelle loro forme d’onda temporali. Viene, quindi,
raggruppato un set di pattern derivati dalla stessa contrazione e le forme
d’onda sono sufficientemente consistenti per mantenere una distinzione
visiva tra i differenti tipi di contrazione.
Le caratteristiche più intuitive e utilizzate per descrivere il segnale
mioelettrico sono la varianza, ossia l’indice di attività lorda, il valore
medio assoluto o altri tipi di misura simile. Per ottenere più informazioni
da ogni canale vengono proposti e usati con successo sets di caratteristiche
di più variabili. Inizialmente, limitate dalla potenza computazionale del
passato, le caratteristiche erano basate sulla statistica nel dominio nel
tempo, varianza, zero crossing e lunghezza delle forme d’onda. Con
l’aumento delle risorse sono nati sistemi basati sui coefficienti di
autocorrelazione, le misure spettrali e i modelli di serie nel tempo. Gli
approcci attuali cercano di sfruttare le strutture temporali del MES usando
la trasformata di Fourier a tempo breve (utile per la sua semplicità ed
efficienza computazionale), forme d’onda e pacchetti di trasformate,
analisi spettrali di ordine maggiore. 40
–
Capitolo 4 Applicazioni pratiche
Rivolgendo lo sguardo all’evoluzione dei sistemi basati sul riconoscimento
dei pattern, si può notare come il primo sistema di questo tipo sia stato
sviluppato da un gruppo di ricercatori della Temple University di
Philadelphia negli anni ’60. È un sistema che estrae una semplice misura
di ampiezza da 6 canali di elettrodi posti sulla spalla. Viene utilizzato, poi,
un classificatore di tipo statistico per determinare le 6 classi di movimenti,
con un’accuratezza del 75%.
Altri tipi di sistemi sono stati sviluppati alla Chalmers University a
Gooteborg, in Svezia, o all’Università della California, a Los Angeles.
Entrambi questi approcci utilizzano canali multipli per prelevare
informazioni di ampiezza e caratteristiche statistiche. Le analisi statistiche
effettuate sulle varie caratteristiche determinano quelle che contengono
più informazioni per la separazione e l’identificazione dei pattern. Gli zero
crossing e la varianza del segnale forniscono la migliore classificazione dei
movimenti.
In questa parte dell’elaborato si andranno ad analizzare in maniera più
approfondita alcuni studi realmente effettuati sul controllo di ortesi e
protesi mediante il prelievo del segnale sEMG.
4.1 Ortesi
[5] Il primo studio preso in considerazione è stato effettuato alla California
State University, Fullerton. Viene presentata un’ortesi che ha la forma di
un braccio robotico, la quale è costituita da un tutore rigido che,
garantendo due gradi di libertà, può aiutare la riqualificazione della
flessione e dell’estensione dell’avambraccio di una persona che, ad
esempio, è stata affetta da ictus. Può, infatti, aiutare a ripristinare la
funzionalità dell’avambraccio permettendo alle persone paralizzate di
utilizzare spontaneamente e volontariamente il loro arto solamente
facendo uso del segnale sEMG prelevato dal loro muscolo.
L’accuratezza del dispositivo è stata determinata attraverso una serie di
test effettuata su due soggetti che hanno testato il dispositivo per 5 volte,
permettendogli di registrare circa l’80% dell’accuratezza sul numero totale
di trials effettuati. I risultati preliminari suggeriscono che il braccio
41
robotico ortopedico ha il potenziale di migliorare la mobilità dei
movimenti della mano di una persona paralizzata.
La metodologia di questo studio viene divisa in più parti:
–
Fig.20 Schema a blocchi del sistema
A – Acquisizione del segnale: viene proposto un controllo in tempo reale
del movimento dell’ortesi a livello del gomito usando un segnale sEMG
acquisito mediante degli elettrodi posti sul polso e sul bicipite di un
braccio sano. Gli elettrodi di superficie sono usati per acquisire i segnali
EMG dei muscoli “Flexor Carpi Radialis” e “Biceps Brachii”.
–
Fig.21 Flexor Carpi Radialis e Biceps Brachii Muscles
I segnali EMG vengono acquisiti usando un kit di sensori muscolari
MyoWare a due canali, il quale è provvisto di 3 elettrodi, due necessari
per la registrazione del segnale e uno che lavora come elettrodo di
42
riferimento. Dopo aver deciso il muscolo target (Flexor Carpi Radialis per
l’avambraccio o Biceps Brachii per il bicipite), uno degli elettrodi è posto
nel centro della porzione del muscolo e l’altro elettrodo deve essere
allineato alla fine del muscolo in direzione longitudinale. L’elettrodo di
riferimento è posto sul polso perché è una posizione che è stata ritenuta
ottimale per l’acquisizione del dato e conveniente per il circuito e per il
cablaggio.
Gli elettrodi Ag–AgCl hanno un diametro di 10mm e la distanza tra i
centri delle aree conduttive degli elettrodi bipolari è mantenuta pari a 1-
1.5cm. Inizialmente la cute viene pulita con un disinfettante e, in seguito,
gli elettrodi vengono fatti aderire mediante un gel per ridurre l’impedenza
elettrodo-cute.
Ai pazienti viene richiesto di sedersi con l’arto superiore sul piano
orizzontale, in posizione supina, per l’acquisizione dei segnali per i
movimenti del gomito. Similmente, per i movimenti dell’avambraccio, ai
soggetti viene richiesto di sedersi con l’arto superiore sul piano verticale,
in posizione supina. I dati EMG per ogni movimento vengono registrati
ogni 30 secondi a causa della ricalibrazione del sistema.
–
Fig.22 Posizione degli elettrodi
B – Pre-analisi: i segnali EMG vengono filtrati e analizzati per controllare
la flessione e l’estensione dei movimenti del paziente che ha delle
mancanze di potenza e i range di movimenti che gli è possibile effettuare.
Il range di frequenze dei segnali EMG va da 10Hz a 500Hz. Per acquisire i
segnali EMG, questi vengono campionati semplicemente a 5kHz, una
43
frequenza molto maggiore del doppio della banda, così da rispettare il
teorema di Nyquist ed evitare fenomeni di Aliasing nel ritorno nel
dominio del tempo. I segnali EMG grezzi, infatti, soffrono di numerosi
artefatti generalmente dati dai rumori di linea o frequenza di rete, dagli
artefatti di movimento, dai rumori inerenti all’equipaggiamento della
strumentazione e interferenze elettromagnetiche dell’ambiente esterno.
Pertanto, per avere un tasso di classificazione del segnale accettabile,
questo rumore deve essere rimosso utilizzando un appropriato filtraggio
come precauzione.
I segnali EMG vengono amplificati per mezzo di due stadi. Nel primo
stadio è presente un amplificatore per strumentazione, mentre nel secondo
stadio si utilizza un amplificatore invertente.
Tra questi due stadi viene utilizzato un filtro di terzo ordine noto come
filtro Butterworth (i.e. uno dei filtri più semplici nell’elettronica), il quale
ha una frequenza di taglio di 10-500hz ed è usato per rimuovere differenti
tipi di rumori. Il filtraggio rimuove i rumori inerenti al segnale ma
saranno presenti anche pochi artefatti dovuti alla tensione di rete e
verranno eliminati usando un filtro Butterworth taglia banda o un filtro
Notch che, con frequenza di taglio a 50hz, andrà ad escludere le frequenze
che vanno circa da 49 a 52hz.
Inoltre, poco prima del filtraggio passa-basso e del secondo stadio di
amplificazione, i segnali vengono rettificati usando un rettificatore doppia
semionda. –
Fig.23 Schema a blocchi della strumentazione utilizzata 44
C – Caratteristiche di estrazione e classificazione: i segnali EMG analizzati
vengono utilizzati per riconoscere il movimento dell’avambraccio e
identificare gli stati della flessione e dell’estensione; i movimenti analizzati
vengono classificati in 3 posizioni statiche differenti: rilassamento, semi-
flessione e flessione della mano o dell’avambraccio.
Un’appropriata selezione delle caratteristiche di un segnale EMG, sia nel
dominio del tempo che della frequenza, è molto importante per
un’accurata classificazione.
Le caratteristiche nel dominio del tempo sono più popolari di quelle della
frequenza perché hanno un buon potere discriminatorio e sono, a livello
computazionale, meno intense delle caratteristiche nel dominio della
frequenza.
Tra le caratteristiche in tempo che vengono analizzate ci sono: il valore
medio assoluto MAV, la radice del quadrato della media RMS, la varianza
VAR, la deviazione standard STD e il numero di zero crossing NZC.
1) MAV o AVR: è la media del valore assoluto o il valore medio rettificato
del segnale EMG misurato per una certa durata di tempo e si calcola come:
È un semplice modo per verificare i livelli di contrazione del muscolo.
2) RMS: è definita come la radice quadrata della media dei quadrati dei
valori del segnale. È relativo alla costanza della forza e alla contrazione
non faticosa del segnale EMG.
3) Varianza: è il valore medio del quadrato della deviazione standard della
variabile ed è rappresentata come:
La varianza misura l’estensione del dato intorno al valore medio. Questo
rappresenta il rumore e altre interferenze presenti nel segnale EMG.
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4) STD: la deviazione standard di un segnale EMG è la misura della
dispersione dei campioni del dato dalla media. Cresce con l’incremento
dell’attività del muscolo, quindi, quando la mano o l’avambraccio passa
dalla posizione di riposo a quella di flessione. La deviazione standard è
calcolata come la radice quadrata della varianza ed è rappresentata da:
Per la caratterizzazione dei segnali EMG, le caratteristiche nel dominio
della frequenza possono essere utilizzate come alternative a quelle nel
dominio del tempo.
5) Numero di Zero Crossing (NZC): questo parametro può essere
utilizzato per determinare quante volte il segnale ha attraversato l’asse x e
quindi è passato per lo zero, i.e. quante volte è passato da negativo a
positivo e viceversa. Il valore di soglia è stato aggiunto per ridurre l’effetto
del rumore.
La classificazione dei dati EMG comprende due livelli. Il primo consiste
nel categorizzare il segnale dei movimenti del polso o del gomito. Il
secondo livello consiste nel categorizzare i segnali in 3 sottosezioni: stadio
di rilassamento – semi flessione – flessione.
Si noti che inizialmente