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LO SCENARIO INTERNAZIONALE
2.
Nel contemporaneo mondo globalizzato ogni nazione, dalla più piccola alla più grande, deve
fare i conti con lo scenario che la circonda. Le organizzazioni internazionali si moltiplicano e
non vi è più stato che ne sia escluso. L’America Latina e, di conseguenza, la Colombia stanno
cercando di costruirsi un immagine in tale mondo, lasciandosi alle spalle gli anni precedenti
all’indipendenza, ma senza rinnegare le comuni origini; e cercando di realizzare
collaborazioni multilaterali con le altre nazioni ed organizzazioni, soprattutto occidentali.
2.1 Le relazioni con gli Stati Uniti
Fin dai primi anni dell’indipendenza dei paesi latinoamericani, ogni presidente degli Stati
Uniti, a partire dal XXI secolo, si è impegnato nell’attuare una nutrita politica estera nel
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continente. Con l’apparente scopo di far rispettare la Dottrina Monroe , la quale rivendicava
l’autodeterminazione delle nazioni e impediva all’Europa di entrare negli affari interni dei
paesi del continente americano, gli Stati Uniti hanno trasformato piccoli interventi in vere e
proprie ingerenze. Con l’arrivo alla Casa Bianca di Franklin Delano Roosevelt la politica
USA nella regione venne attenuata ma gli interventi ripresero con maggiore vigore nel clima
della Guerra Fredda con lo scopo di combattere il comunismo. Nei paesi dell’America Latina
si sviluppò un vero e proprio odio nei confronti di questo predominio, il quale alimentò il già
nutrito nazionalismo presente. Dopo l’11 settembre, però, l’attenzione della maggiore potenza
mondiale è stata attratta dal terrorismo di matrice fondamentalista.
Uno dei pochi presidenti degli Stati Uniti amati nella regione latina fu Bill Clinton. Placata la
minaccia comunista, la priorità nella regione era diventata l’attuazione completa di
un’economia di mercato e la promozione della democrazia, soprattutto attraverso la lotta al
narcotraffico e alla criminalità internazionale. Per questo motivo il paese di maggiore
interesse divenne la Colombia, la quale fu, da quel giorno, l’interlocutore privilegiato nella
regione. In seguito all’elezione a presidente della Colombia di A. Pastrana venne annunciato il
Plan Colombia, un piano di aiuti statunitensi avente gli scopi di combattere il narcotraffico
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con nuovi ed efficaci mezzi , sconfiggere la guerriglia interna ed incentivare la rinascita
economica e sociale della nazione. Da subito gli USA cominciarono a dare maggiore
73 Oliviero Bergamini, Storia degli Stati Uniti (Roma-Bari:Editori La terza, 2002) p.50-51
74 Loris Zanatta, Storia dell’Ameria Latina contemporanea (Roma-Bari:Editori La terza ,
2010) p.224-228 33
importanza al primo di questi obbiettivi, stanziando sette miliardi di dollari per la cosiddetta
“guerra alla droga”.
Dopo tredici anni dall’inizio di questa collaborazione alcuni cambiamenti significativi sono
stati raggiunti: nonostante non si sia puntato al rinforzo delle istituzioni colombiane, i
principali gruppi guerriglieri sono stati indeboliti e i rapimenti, massacri ed omicidi sono
notevolmente diminuiti. Per contro, l’esercito regolare colombiano è stato rafforzato e la sua
capacità d’azione migliorata, anche se è stato accusato di aver violato i diritti umani in alcune
circostanze. La difficoltà sta nel misurare il reale peso degli aiuti economici e militari
statunitensi nel raggiungimento di questi risultati. Si può tuttavia affermare che Washington
abbia aiutato ad instaurare un maggiore controllo dell’ordine pubblico.
Per quanto riguarda il proposito fondamentale della politica americana in Colombia, ovvero la
diminuzione delle coltivazioni di coca, però, nessun miglioramento è stato ottenuto. Le
coltivazioni, infatti, invece di diminuire sono aumentate e si sono espanse in paesi limitrofi,
tra cui Perù e Bolivia. Le fumigazioni attuate, inoltre, sono state pesantemente contestate a
causa dei danni creati all’ambiente.
Le critiche a questi mancati traguardi si sono aggiunte a quelle scoppiate in seguito alla
dichiarazione da parte del presidente Uribe sulla stipulazione di un accordo per la concessione
di sette basi militari colombiane agli Stati Uniti, con lo scopo di reprimere il terrorismo e il
narcotraffico. Il presidente venezuelano Hugo Chavez, entrato in possesso di alcuni
documenti del Pentagono, rivelò le intenzioni degli Stati Uniti di condurre azioni militari, non
solo anti narcotraffico, ma anche extra continentali ed accusò il governo nordamericano di
svolgerle in conseguenza degli accordi di cooperazione stipulatisi tra Brasile e Cina, e
75
Venezuela e Russia . Oltre a queste proteste vi sono state quelle della Corte Costituzionale,
76
che nell’agosto 2010 dichiarò l’accordo incostituzionale .
Attualmente, il nuovo presidente Santos sta attuando, su questi temi, una politica di maggiore
autonomia e collaborazione con i paesi limitrofi, i quali hanno tollerato a fatica le ultime
ingerenze statunitensi. Nonostante ciò la Colombia rimane il più fido alleato degli USA nella
75 Martina Zannotti, Dodici anni di Plan Colombia, Geopolitica, 28 gennaio 2013, visibile
in: <http://www.geopolitica-rivista.org/20247/dodici-anni-di-plan-colombia> (23/07/2013)
76 Mark Weisbrot, maggio 2011, Obama’s Latin America Policy: Continuity Without
Change, Latin American Perspectives, visibile in:
<http://www.cepr.net/documents/publications/obamas-latin-america-policy-2011-05.pdf>
(23/07/2013) 34
regione, essendo una delle poche nazioni non governate da un esecutivo appartenente alla
“nuova sinistra”.
Anche per quanto riguarda l’economia, Colombia e Stati Uniti sono strettamente legate.
Washington, infatti, è da sempre il principale partner commerciale di questo stato andino. Per
questo motivo, già con l’amministrazione Bush si avviarono trattative tra i due governi per
istituire un vero e proprio accordo economico. Le discussioni si concludono con
l’approvazione da parte del Congresso Nord americano del Tratado de Libre Comercio il 10
ottobre del 2011 e la sua entrata in vigore il 15 maggio del 2012. Tale trattato può essere
definito come un accordo commerciale avente lo scopo di aumentare il flusso commerciale tra
i due paesi per stimolarne lo sviluppo economico e sociale. Esso è composto da un accordo
che elenca i cambiamenti che apporterà ai rapporti commerciali tra le due nazioni, nonchè da
un Plan de Accíon che prevede alcuni cambiamenti da parte delle strutture e dalla legislazione
colombiana.
L’accordo commerciale prevede alcune opportunità per le piccole e medie imprese
colombiane, come l’aumento delle esportazioni dato dalla diminuzione dei procedimenti
doganali e l’eliminazione, per la quasi totalità dei prodotti, di dazi dati dal passaggio di
dogana. Le imprese colombiane, inoltre, avranno la possibilità di partecipare ai concorsi per
gli appalti pubblici in territorio statunitense; privilegio concesso anche in senso opposto. Il
trattato si occupa anche del settore dei servizi (settore che rappresenta il 60% dell’economia
colombiana) prevedendo legislazioni più stabili in modo da incentivare gli investimenti
stranieri. La regolazione di servizi come la sicurezza sociale, l’educazione e le attività
culturali rimangono in mano allo stato colombiano ma la firma dell’accordo liberalizza settori
come quello delle telecomunicazioni, con lo scopo di avvantaggiare il consumatore attraverso
una maggiore competitività. Altro argomento centrale è rappresentato dalla propriedad
intelectual, ovvero la protezione del diritto d’autore: con i nuovi accordi i produttori
colombiani otterranno la protezione dei loro marchi anche negli Stati Uniti. Infine, il tratado
incentiva la cooperazione tra diverse organizzazioni in vari ambiti come il settore agricolo, il
settore sanitario, l’ambiente e riconosce la necessità di proteggere la biodiversità presente in
77
Colombia .
77 Oficina para el aprovechamiento del TLC con EEUU, Aspectos claves del acuerdo,
visibile in: <http://www.aprovechamientotlc.com/informaci
%C3%B3n-general/documento-del-acuerdo.aspx> (29/07/2013) 35
Il plan de accíon è composto da un elenco di obbiettivi, la maggior parte da raggiungere entro
lo scadere del 2011, che la Colombia dovrà compiere per poter approfittare dei benefici del
trattato. In primo luogo, allo scopo di proteggere i diritti dei lavoratori, si prevede l’istituzione
di un Ministerio de Trabajo, un’istituzione con il compito di indirizzare le risorse previste per
questo scopo e rafforzare i controlli. Inoltre tale ministero dovrà migliorare il sistema di
denuncia a disposizione dei cittadini e far conoscere a questi ultimi i loro diritti in proposito.
Altro obbiettivo inserito è una riforma al codice penale per quanto riguarda la protezione dei
sindacati e il diritto di ogni lavoratore ad associarsi, la quale prevederà multe in caso di
mancata osservazione della legge da parte delle aziende o in caso di mancato assolvimento dei
compiti da parte dei sindacati stessi, oltre a un progetto di divulgazione per informare i
lavoratori sui propri diritti. Inoltre si considera come necessaria la ridefinizione dei servizi
78
essenziali per la popolazione .
Nel compimento di questi obbiettivi, lo stato colombiano dovrà collaborare con la OIT,
l’organizzazione internazionale del lavoro, la quale controllerà il rispetto delle leggi. Sempre
con l’obbiettivo di proteggere i diritti dei lavoratori, il piano prevede, infine, l’ampliamento,
in termine di aumento di fondi, del già esistente Programa de Protección avente lo scopo di
proteggere i sindacalisti operanti al tempo presente o di coloro che sono già stati sotto
minacce per le loro azioni, nonchè i lavoratori cha hanno intenzione di associarsi. Importante,
perciò, risulta anche l’aumento di addetti delle forze dell’ordine aventi il compito di
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appoggiare i giudici che indagano su fatti che riguardano sindacati .
Avere accesso al mercato più grande del mondo, ad un primo sguardo, sembra avere
solamente lati positivi, ma, come in ogni situazione, va anche considerato l’altro lato della
medaglia. Sin dalle prime discussioni sulla possibilità di un accordo commerciale, le
spiegazioni sui grandi benefici che avrebbe portato allo stato sudamericano sono state
accompagnate da altrettante critiche.
La prima osservazione che venne fatta fu che un trattato tra un’economia avanzata e una
arretrata risulta sempre essere un trattato asimmetrico, dal quale solo alcuni attori possono
trarre benefici. Nello specifico le asimmetrie maggiori sono rappresentate dai diversi livelli di
sviluppo economico, tecnolo