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T
PIEZOACCELEROMETRO2
SISTEMA ESTENSIMETRICO 2
OBIETTIVI:
Taratura di uno strumento per la misura di vibrazioni e determinazione sperimentale dei suoi
parametri dinamici.
della sensibilità dell’
Determinazione sperimentale LVDT
DESCRIZIONE DELL’APPARATO STRUMENTALE:
Lo strumento da tarare è costituito da un insieme di quattro anelli elastici collegati rigidamente e
simmetricamente per mezzo di barre in alluminio (che fungono anche da massa sismografica oltre
che da collegamento). Al fine di tarare lo strumento, si sfrutta un tavolo vibrante collegato ad un
generatore di forma d’onda e ad un amplificatore di segnale. L’ingresso imposto è misurato per
mezzo di un piezoaccelerometro posizionato alla base dello strumento da tarare e da un laser a
triangolazione.
L’uscita, spostamento della massa sismografica, viene misurata tramite tre vibrometri relativi di tre
differenti tipologie: un trasduttore di spostamento LVDT (che misura uno spostamento assoluto
della massa sismografica), un piezoaccelerometro (che restituisce una tensione in uscita
proporzionale all’accelerazione assoluta della massa sismografica) e un sistema estensimetrico
incollato su ciascuno dei quattro anelli elastici. Il sistema di acquisizione è caratterizzato dai
seguenti canali: N° CANALE STRUMENTO
1° Laser
2° LVDT
3° Piezoaccelerometro1
4° Piezoaccelerometro2
5° Estensimetri
Ogni strumento possiede una propria sensibilità:
STRUMENTO laser lvdt piezoaccelerometro1 piezoaccelerometro2 estensimetro
SENSIBILITA' 2 V/mm ? 100 mV/(m/s2) 100 mV/(m/s2) ?
In seguito verranno determinate sperimentalmente le sensibilità di LVDT e sistema estensimetrico.
ACQUISIZIONE DATI
DETERMINAZIONE DELLA FUNZIONE DI TRASFERIMENTO ARMONICA
Per determinare la funzione di risposta in frequenza del nostro strumento del secondo ordine
abbiamo deciso di intraprendere due strade differenti:
CASO 1 3
È stato eccitato il sistema imponendo in ingresso forzanti armoniche a frequenze note crescenti. Il
tempo di acquisizione scelto è 10 s: ciò permette di ottenere una risoluzione in frequenza di 0,1 Hz
in modo tale da non commettere errore di leackage avendo imposto alla forzante frequenze multiple
della risoluzione in frequenza.
E’ stata impostata una frequenza di campionamento di 1000 Hz: questo permette di rispettare il
teorema del campionamento, visto che la frequenza massima del segnale che andremo ad acquisire
sarà 50HZ .
Come frequenze di eccitamento abbiamo scelto i seguenti valori: 100 mHz, 300 mHz, 500 mHz,
1 Hz, 2 Hz, 3 Hz, 4 Hz, 5 Hz, 6 Hz, 7 Hz, 7.5 Hz, 8 Hz, 9 Hz, 9.5 Hz, 10 Hz, 10.5 Hz, 11 Hz, 11.5
Hz, 12 Hz, 12.5 Hz, 13 Hz, 14 Hz, 15 Hz, 16 Hz, 17 Hz, 18 Hz, 19 Hz, 20 Hz, 21 Hz, 22 Hz, 23 Hz,
24 Hz, 25 Hz, 28 Hz, 30 Hz, 35 Hz, 45 Hz, 50 Hz.
Aumentando la frequenza della forzante per passi successivi, è stato individuata una risonanza per
un valore di frequenza a circa 11Hz. Per questo sono state effettuate in prossimità di tale valore un
maggior numero di prove, così da infittire il numero di punti e poter ricostruire al meglio
l’andamento della zona d’interesse della funzione di trasferimento. Per le frequenze maggiori di
quella di risonanza, entrando in zona sismografica, si è potuto scegliere un passo più ampio tra una
frequenza e l’altra, l’ampiezza di
poiché si è osservato che oscillazione si assesta intorno a valore
nullo.
CASO 2
Il secondo modo di procedere è stato quello di realizzare uno sweep in frequenza da 1Hz a 50Hz per
un tempo di 40 secondi. Si è scelto di acquisire il segnale per un tempo di 45 secondi in modo tale
da avere un margine di qualche secondo per osservare inizio e fine dello sweep in frequenza. Il
procedimento è stato ripetuto per 4 volte in modo tale da avere a disposizione una maggiore
quantità di dati da analizzare e ottenere così dei risultati più attendibili su cui basarsi.
Per dare conferma sperimentale delle tesi note dalla teoria a proposito della dipendenza delle
caratteristiche fisiche del sistema, dai parametri che ne caratterizzano la legge di moto, si è deciso di
introdurre alcune modifiche alla configurazione iniziale. Al fine di osservare come varia la
frequenza propria di oscillazione dello strumento, abbiamo scelto di posizionare quattro masse
magnetiche aggiuntive in maniera da mantenere la simmetria iniziale dello strumento del secondo
l’effetto delle masse
ordine. È stato ripetuto il procedimento appena descritto così da analizzare sul
sistema. DETERMINAZIONE PARAMETRI CARATTERISTICI
Per poter ricavare i parametri d’interesse, ossia lo smorzamento e la frequenza propria dello
strumento del secondo ordine, si è scelto di imporre in ingresso un segnale semplice impulsivo. Tale
impulso è stato generato tenendo premuto il tavolo vibrante, e sollecitando la massa sismografica
con una martellata . Quella che si ottiene come risposta dello strumento è una oscillazione smorzata
che in seguito andremo ad analizzare. 4
ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI
FUNZIONE DI TRASFERIMENTO ARMONICA
Frequenze monoarmoniche
La funzione di trasferimento armonica è stata inizialmente determinata per punti usando le risposte
L’LVDT e il piezoaccelerometro2 nel sistema da noi
alle singole armoniche dei vari strumenti.
considerato non misurano lo spostamento relativo al tavolo vibrante ma solo spostamenti assoluti.
Per questo motivo le uniche combinazioni possibili, utilizzabili per la determinazione della risposta
in frequenza, sono laser-estensimetro e piezoaccelerometro1-estensimetro. Il piezoaccelerometro2 è
stato usato per la determinazione della sensibilità del LVDT.
Nel caso piezoaccelerometro1-estensimetro abbiamo distinto due casi:
uscita del piezoaccelerometro con integrazione
uscita del piezoaccelerometro senza integrazione
Questo è stato fatto per poter stabilire se il nostro strumento del secondo ordine si presta a lavorare
meglio come accelerometro o come sismometro.
Per punti sono stati ottenuti i seguenti grafici: 5
LASER-ESTENSIMETRO
Come si può osservare da questi grafici, lo strumento può essere usato come sismometro. In
ingresso si ha infatti uno spostamento, e lo strumento restituisce una uscita in tensione
proporzionale allo spostamento stesso. Il sistema risulta essere quindi pronto per frequenze
superiori a quella propria che qualitativamente è pari a 11Hz. Da questa analisi qualitativa
preliminare si può ipotizzare una banda passante compresa tra 25 e 45Hz. A causa di disturbi di
misura ed effetti dovuti alla non perfetta corrispondenza del nostro sistema con uno strumento del
secondo ordine, il modulo della FDT armonica risulta non tendere perfettamente a valori nulli per
frequenze prossime allo zero. Per quanto riguarda la fase della FDT in corrispondenza della
frequenza di risonanza si può osservare il tipico salto di 180°. Come si può notare per frequenza
pari a circa 5Hz si verifica una situazione di antirisonanza, dove il modulo della FDT si annulla, e la
fase passa da 0° a -180°. Questo fatto è una forte evidenza sperimentale del fatto che lo strumento
non è propriamente uno strumento del secondo ordine dotato di una sola frequenza propria, ma
presenta più modi di vibrare e diverse pulsazioni proprie. 6
PIEZOACCELEROMETRO1-ESTENSIMETRO
Con integrazione:
Per questa situazione le considerazioni sono analoghe a quelle fatte per il caso laser-estensimetro.
avendo integrato l’accelerazione in ingresso fornita dall’accelerometro, ci si è ricondotti ad
Infatti,
una situazione perfettamente analoga a quella precedente in cui lo strumento lavora come
L’uniche
sismometro. differenze macroscopiche sono riscontrabili nel picco del modulo della FDT
che si manifesta intorno ad 2Hz. Questa discrepanza è presumibilmente dovuta al fatto che il
piezzoacelerometro usato per registrare lo spostamento imposto, lavora male alle basse frequenze
per via della natura elettrica degli elementi al quarzo che costituiscono lo strumento. 7
Senza integrazione: FASE CON RIBALTAMENTO 8
FASE SENZA RIBALTAMENTO
In questo caso non avendo integrato l’ingresso fornito dall’accelerometro, l’uscita dello strumento è
proporzionale all’accelerazione. L’andamento della FDT mostra chiaramente che il sistema
complessivo si comporta da accelerometro. Anche in questo caso, è evidente la presenza di un picco
a circa 2Hz, legata al fatto che i piezoaccelerometri non lavorano bene con segnali in ingresso
caratterizzati da accelerazioni costanti o a bassa frequenza. In questo caso lo strumento risulta
essere pronto prima della frequenza propria (11Hz), ma è evidente che la banda passante risulta
essere molto limitata. Qualitativamente la banda passante è ipotizzabile nel range 6-8Hz anche se
avendo pochi punti in tale intervallo, non si può affermare con certezza quanto detto. Per una
analisi più precisa si rimanda alla analisi dello sweep che fornisce un numero maggiore di punti.
sweep in frequenza
LASER-ESTENSIMETRO 9
Il risultato che si ottiene con lo sweep in frequenza è analogo almeno qualitativamente a quanto
ottenuto con lo studio delle armoniche a frequenza nota. Le oscillazioni che si possono osservare
possono essere giustificate come effetti numerici; il segnale è stato opportunamente filtrato pertanto
si escludono effetti di aliasing. Unica differenza macroscopica rispetto allo studio condotto con le
sta nell’ampiezza massima del picco, che in questo caso risulta essere pari a circa
monofrequenti,
1.6, mentre era pari a 1.4 nel caso precedente. La fase mostra il caratteristico andamento di uno
strumento del secondo ordine, presentando un salto di 180°, in corrispondenza della zona di
Anche in questo caso si può osservare l’azzeramento del modulo intorno ai 5Hz, con la
risonanza.
fase che fa un salto di 180°, suggerendo il verificarsi di un’antirisonanza. 10
PIEZOACCELEROMETRO1-ESTENSIMETRO 11
INGRANDIMENTO DELLE ZONE DI INTERESSE
I risultati ottenuti confermano l’impossibilità di utilizzare il dispositivo per rilevare vibrazioni in
termini di accelerazione per le basse frequenze. Il grafico del modulo mostra infatti delle
oscillazioni del tutto casuali, non giustificabili con la presenza ne di una risonanza ne di particolari
disturbi al sistema. Dopo i 4Hz, il grafico assume il tipico andamento di un accelerometro. Intorno
ai 5Hz il modulo scende a zero e la fase da 180° torna a 0°, per poi subire un salto di 180° con un
picco di risonanza intorno ai 11.4Hz. 12
DETERMINAZIONE DELLA FREQUENZA PROPRIA
Al fine di determinare esattamente la frequenza propria di oscillazione del sistema, abbiamo
determinato le a