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1. UCCISIONI DA PARTE DEL PARTNER O FAMILIARI:

■ ONU: secondo un rapporto delle nazioni unite, ogni giorno nel mondo, circa 137 donne sono uccise da membri della loro famiglia.

Nel 2017, si stima che 50.000 donne, siano state uccise da partner intimi o da altri familiari, rappresentando circa il 58% di tutti gli

omicidi di donne.

2. DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA:

■ AFRICA: presenta uno dei tassi più alti di femminicidio, con molte donne uccise da partner intimi o familiari.

■ AMERICA: anche qui, il tasso di femminicidio è elevato. In paesi come: Messico, argentina e brasile, il femminicidio è riconosciuto

come un problema grave.

■ ASIA: molti casi di femminicidio sono legati a pratiche come omicidi d’onore e le dispute sulla dote, particolarmente in paesi come

India e Pakistan.

■ EUROPA: sebbene i tassi di femminicidio siano generalmente inferiori rispetto ad altre regioni, il problema rimane significativo,

con paesi come: Russia e Italia che registrano numeri preoccupanti.

3. TENDENZE GLOBALI:

■ STABILITÀ DEI TASSI: Nonostante gli sforzi internazionali per combattere la violenza di genere, i tassi di femminicidio non

hanno mostrato una significativa diminuzione negli ultimi anni, suggerendo la necessita di ulteriori interventi e politiche efficaci.

DATI STATISTICI IN EUROPA 2017 (femminicidio)

v DATI STATISTICI NAZIONALI

MESSICO:

■ Statistiche: il Messico registra una media di 10 donne uccise ogni giorno. Nel 2021 sono stati riportati circa 1000 femminicidi.

BRASILE:

■ Statistiche: nel 2020, il brasile ha registrato 1350 femminicidi. La legge Maria Da Penha e altre misue, hanno cercato di affrontare il

problema ma i tassi restano elevati.

INDIA:

■ Statistiche: ogni anno, migliaia di donne sono vittime di omicidi legati alla dote e agli omicidi d’onore. Nel 2020 ci sono stati oltre

7000 casi di omicidio legati alla dote.

STATI UNITI:

■ Statistiche: secondo i Centers For Disease Control and Prevetion (CDC) circa 1500 donne vengono uccise ogni anno da partner

intimi.

PROFILO DELLE VITTIME

v

Il femminicidio è una tragica realtà che ogni anno vede dati relativi in aumento. In Italia il numero di vittime nel 2023 ammonta a 39

donne; nel 2022 erano 57 e nel 2021 erano 61 donne.

Loro, come tutte altre donne, a livello mondiale hanno subito una violenza sessuale o fisica. Spesso questo tipo di violenza viene fatta

da persone care, come ad esempio partner attuali, ex partner e membri della famiglia. Qui un grafico che mostra statistiche dell’anno

2014:

Nonostante i tanti eventi che si sono verificati, possono essere da esempio due in

particolare che simboleggiano l’essere state uccise da chi diceva di amarle. Parliamo di:

Ø Giulia Tramontano, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello. La donna

era incinta di 7 mesi e il 27 maggio è stata accoltellata 37 volte nella casa di Senago,

dall’uomo che aveva anche una storia con un’altra donna.

Ø Giulia Cecchettin, accoltellata dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, l’11 novembre

a soli 22 anni. CAUSE E FATTORI DI RISCHIO

v

Le principali cause, alla base di un femminicidio, risiedono nelle profonde disuguaglianze di genere e in una cultura

patriarcale che sottometta la donna facendo emergere la mascolinità.

Infatti, sono denominati «tossici» perché considerano la donna come un oggetto privo di identità, di autonomia, privo del

diritto di essere considerato un essere umano.

Episodi del genere si presentano:

■ Per un grado di scolarizzazione basso;

■ Per violenze subite dall’uomo quando era un bambino;

■ Per violenze domestiche che ha avuto modo di assistere da bambino;

■ Per abuso di alcol;

■ Per una condizione di parità di genere;

■ Per aver accettato la violenza e il ricorso alla stessa;

■ à

Misoginia sentimento con conseguente atteggiamento di avversione nei confronti della donna, l’uomo in questo caso

ha una visione degradante della donna.

Tante sono le cause, tra cui anche disturbi mentali e di personalità, ma in generale si tratta di aver insicurezze personali:

aver difficoltà nel gestire relazioni intime e controllare la propria rabbia.

I reati di maltrattamento in famiglia, sono difficili da dimostrare, avvengono nella sfera dell’intimità perché spesso sono caratterizzati

da una mancanza di disponibilità da parte della donna di procedere contro il partner; la valutazione del rischio si basa sulla violenza

che viene vista come una scelta perché è influenzata da fattori sociali, individuali, neurologici e biologici.

I fattori di rischio possono essere divisi includendo:

■ Precedenti penali;

■ Condotte antisociali;

■ Problemi di lavoro o finanziari;

■ Problemi relazionali;

■ Gravi minacce di violenza.

Il contesto socio-economico e culturale, amplificano le difficoltà e la mancanza di indipendenza che ostacolano l’attivazione delle

proprie risorse.

Condizioni di povertà assoluta coinvolgono nel 2015 oltre 4 milioni di individui tra cui 2 milioni sono le donne. Si tratta di un fattore

di rischio in forma indiretta che vede protagonista la violenza economica: la negazione dell’accesso alle risorse finanziare, alla cura

della salute, all’istruzione, alla proprietà e al mercato del lavoro.

Le donne fanno fatica a riconoscere questo tipo di violenza, soprattutto se si è dipendente dal violento, non autonoma ed è esclusa dal

mondo del lavoro, si sceglie di subire senza farsi aiutare ad uscire in questo tunnel.

CONSEGUENZE SOCIALI E PSICOLOGICHE

v

Le famiglie delle vittime subiscono effetti negativi sullo sviluppo sia fisico che cognitivo, c’è tanta tristezza e rabbia, legato al senso di

impotenza e all’incapacità di agire. Nel caso dei minori, quando si perde una madre ci sono gravi ripercussioni sulle loro relazioni future.

Questi bambini sono definiti «orfani speciali» perché hanno perso entrambi i genitori: la mamma che è stata uccisa e il padre o è

rinchiuso in carcere o è morto suicidandosi; per questo vengono affidati ai parenti.

Trento: uccide con una coltellata alla gola la compagna e si impicca. La

coppia ha 3 7igli piccoli

I bambini sono stati affidati temporaneamente allo zio

Ø

LEGISLAZIONE E POLITICHE DI CONTRASTO

v

In Italia, la legislazione contro il femminicidio, ha avuto uno sviluppo negli ultimi anni.

La Legge N.119 del 2013 è una delle leggi principali ed è conosciuta come «legge sul femminicidio» e mira a

combattere la violenza contro le donne includendo misure per proteggere le vittime e punire i colpevoli; questa legge

però non introduce un reato specifico di femminicidio, ma si occupa più̀ in generale di reati di omicidio

aggravato.

Nel 2019 è stato introdotto “il codice rosso” (legge n.69 del 19 luglio 2019) che si occupa di casi di violenza domestica e

di genere.

Questa legge obbliga le forze dell’ordine a informare il magistrato dei pubblici ministeri dei casi di violenza e impone

che la vittima venga ascoltata entro 3 giorni dall’inizio del procedimento . Inoltre il “codice rosso” prevede misure rapide

e severe, come l’allontanamento del colpevole dalla vittima.

Ø Tra le altre misure introdotte dal Codice Rosso ci sono:

• L’inclusione del reato di “Revenge Porn” (articolo 613 ter del Codice Penale).

• Maggiori pene per reati sessuali, maltrattamenti in famiglia, e stalking.

• Sostegno agli orfani di femminicidio.

• Divieto di matrimoni forzati e delle spose bambine.

• Formazione specifica per le forze dell’ordine per gestire meglio i casi di violenza di genere .

Queste leggi rappresentano tentativi significativi di affrontare il problema della violenza contro le donne in Italia.

INIZIATIVE GOVERNATIVE E NON GOVERNATIVE

v

In Italia, sia il governo che le organizzazioni non governative sono impegnati in numerose iniziative per combattere il femminicidio e la

violenza di genere.

Ø INIZIATIVE GOVERNATIVE:

1. Codice Rosso: La legge n. 69 del 2019, conosciuta come “Codice Rosso”, introduce una procedura d’urgenza per i casi di violenza

domestica e di genere, obbligando le forze dell’ordine a informare immediatamente il magistrato dei pubblici ministeri e garantendo che la

vittima venga ascoltata entro tre giorni dall’inizio del procedimento .

2. Finanziamenti e Supporto: Il governo ha stanziato fondi per supportare i centri anti-violenza e le case rifugio.

3. Pacchetto di Norme Antiviolenza: Un pacchetto di norme antiviolenza, presentato da diverse ministre nel 2021, mira a prevenire e

contrastare la violenza contro le donne con misure di protezione più̀ efficaci. Nonostante le buone intenzioni, questo pacchetto è ancora

bloccato in Parlamento

Ø INIZIATIVE NON GOVERNATIVE:

1. Di.Re (Donne in Rete contro la violenza): Questa rete gestisce 107 centri anti-violenza in 19 regioni italiane e aiuta circa 20.000 donne

all’anno. Di.Re svolge un ruolo cruciale nel fornire rifugi e supporto legale, psicologico e sociale alle vittime di violenza .

2. Non Una Di Meno: Questa organizzazione femminista è attiva in campagne di sensibilizzazione, advocacy e mobilitazione contro la

violenza di genere. Organizza manifestazioni e progetti educativi per promuovere una cultura di uguaglianza e rispetto .

3. ActionAid Italia: ActionAid è impegnata in progetti di prevenzione e educazione, lavorando per cambiare le strutture sociali e culturali

che perpetuano la violenza di genere. E SENSIBILIZZAZIONE

vPREVENZIONE

Ø - Programmi di educazione e sensibilizzazione

In Italia, diversi programmi di educazione e sensibilizzazione mirano a contrastare il fenomeno del femminicidio, promuovendo la parità̀

di genere e l’empowerment delle donne. Uno dei progetti più̀ rilevanti è “STEM in GENERE”, promosso dall’Università degli Studi di

Brescia, che cerca di abbattere gli stereotipi di genere nel campo delle scienze e della tecnologia. Questo programma coinvolge studenti e

docenti in attività̀ didattiche innovative, come laboratori creativi e spettacoli teatrali, per promuovere l’uguaglianza di genere e contrastare

la discriminazione .

La RAI, attraverso il portale Rai Scuola, offre percorsi educativi specifici sull’educazione civica, compresi moduli che trattano il

femminicidio e altre forme di violenza di genere. Questi materiali sono utilizzati nelle scuole per sensibilizzare gli studenti su questi temi

e promuovere una cultura del rispetto e della non violenza .

Inoltre, l’ONU, tramite iniziative come i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, promuove la consapevolezza globale e offre

risorse educative per affrontare il problema del femminicidio.

Programmi come questi sono fondamentali per creare un cambiamento culturale e ridurre il numero di

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lia__dv di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Vittimologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Cunzio Marialaura.