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PROCEDURA DI CONTROLLO DELLE QUESTIONI E DEI CAMBIAMENTI (attività da PM):
1. Rilevare: se la questione è semplice/banale, il processo finisce con il promemoria giornaliero.
Al contrario, se complessa si continua verso la valutazione;
2. Valutare: si studia la questione e si analizza (PM) l’impatto sugli obiettivi di
progetto/business case;
3. Proporre: si trovano le possibili soluzioni;
4. Decidere: se abbiamo i soldi per l’alternativa nessun problema, se invece ci mancassero
dobbiamo rivolgerci al Comitato di progetto/autorità del cambiamento;
5. Implementare: si mettono in opera.
3.6.1 Requisiti minimi
Per essere conforme a PRINCE2, un progetto deve, come minimo:
1. definire il suo approccio al controllo dei cambiamenti e questo approccio deve quantomeno
includere:
○ Come identificare e gestire le questioni;
○ Come valutare l’impatto delle questioni sulla giustificazione del business del
progetto;
○ I ruoli e le responsabilità per il controllo dei cambiamenti, compresa un’autorità del
cambiamento definita;
○ Come gestire le baseline dei prodotti.
2. mantenere una qualche forma di registro delle questioni per registrare le questioni e le
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decisioni identificate relative alla loro analisi, gestione e revisione;
3. garantire che le questioni del progetto siano rilevate, valutate, gestite e riviste durante
l’intero ciclo di vita del progetto;
4. usare le lezioni per informare l’identificazione e la gestione delle questioni.
3.6.2 Prodotti di gestione
1. Registro delle questioni: informazioni relative a tutte le questioni gestite in maniera formale.
2. Approccio al controllo dei cambiamenti: come, e da chi, i prodotti del progetto saranno
controllati e protetti.
3.7 Stato di avanzamento
Lo stato di avanzamento è la modalità di misurazione che consente di valutare che gli obiettivi di un
piano siano stati effettivamente raggiunti. Il controllo dello stato di avanzamento è fondamentale per
la gestione del progetto poiché ne garantisce la fattibilità rispetto al business case approvato.
Scopo:
● stabilire meccanismi per monitorare e confrontare i risultati effettivi con quelli pianificati;
● fornire una previsione per gli obiettivi del progetto e
la fattibilità continua;
● controllare la presenza di eventuali deviazioni
inaccettabili.
Elementi principali:
● L’assegnazione delle tolleranze e come comunicare
le eccezioni;
● Le aree di tolleranza e i livelli e dove sono definiti;
● Differenti prodotti di gestione usati per controllare
lo stato di avanzamento;
● Differenti tipi di controllo (basati su eventi e sulla
tempistica);
● Lezioni per apprendere.
Eccezione: situazione in cui è possibile prevedere il verificarsi di una deviazione oltre i livelli di
tolleranza stabiliti. 39 di 63
Tolleranze: massima deviazione consentita, in eccesso o in difetto, rispetto al target di un piano in
termini di tempo e costi, entro la quale non è necessario richiedere l’attenzione del livello di gestione
immediatamente superiore. Sono previsti anche livelli di tolleranza per qualità, ambito, benefici e
rischio (qui è un limite invalicabile).
Come leggere la tabella: tolleranza tempistica, se siamo a livello di progetto le troviamo nel piano di
progetto, se siamo a livello di fase nel piano di fase, se siamo a livello di pacchetto di lavoro nel
pacchetto di lavoro. 40 di 63
Servono tutti questi documenti perché i SAL sono elementi vivi, che evolvono con il progetto.
Due tipi: 17
1. Basati sulla tempistica : highlight o checkpoint.
18
2. Basati sugli eventi : tutti gli altri.
3.7.1 Requisiti minimi
Per essere conforme a PRINCE2, un progetto deve, come minimo:
1. definire il proprio approccio al controllo dello stato di avanzamento nella DIP;
○ Formalmente l’approccio sopra non esiste, non è un documento effettivo ma una
voce del piano di progetto dove riporterò il modo in cui il progetto sarà monitorato.
2. essere gestito per fasi;
○ Fondamentale perché ad ogni cambio fase c’è un check per capire se si può
proseguire o meno.
3. impostare tolleranze ed essere gestito per eccezione rispetto ad esse;
4. rivedere la giustificazione del business quando vengono sollevate eccezioni;
5. imparare le lezioni.
3.7.2 Prodotti di gestione
1. Documentazione Inizio Progetto: documenta i controlli del progetto (delega di autorità, fasi
di gestione e autorizzazione delle fasi, rapporti sullo stato di avanzamento basati su tempi ed
eventi, raccolta di eccezioni).
2. Rapporti: highlight, checkpoint, fine fase, fine progetto, o forme alternative per informare
sullo stato di avanzamento.
○ Parlano del passato, di fatti accaduti, pur dando uno sguardo verso il futuro.
○ Highlight report: lo prepara il PM per il Comitato di Progetto.
○ Checkpoint report: lo prepara il Team Manager per il PM.
3. Promemoria e rapporto delle lezioni o forme alternative per tenere traccia e azioni riguardo
le lezioni.
17 Esempio documenti basati sulla tempistica: decidiamo che ogni 10gg venga emesso l’highlight report.
18 Esempio documenti basati sugli eventi: è il momento di fine fase a comandare l’emissione del rapporto di
fine fase. 41 di 63
4 Processi
I sette processi descrivono una progressione che inizia con l’attività di avvio pre-progetto, prosegue
con le fasi del ciclo di vita del progetto, e termina con l’atto finale di chiusura del progetto. Ciascun
processo dispone di liste di controllo relative alle attività consigliate, ai prodotti e alle responsabilità
connesse.
1. Avvio di un progetto
2. Direzione di un progetto
3. Inizio di un progetto
4. Controllo di fase
5. Gestione della consegna dei prodotti
6. Gestione dei limiti di fase
7. Chiusura di un progetto 42 di 63
Ciclo di vita del progetto: minimo ci sono 2 fasi (fase di inizio e fase finale), sennò non è PRINCE.
A. Pre-progetto: prima di definire in modo approfondito l’ambito del progetto, è importante
verificare che questo sia auspicabile e realizzabile. Queste attività sono comprese nel
processo di Avvio di un progetto, che culmina nella stesura del project brief e del piano di
fase per l’inizio del progetto. Il Comitato di progetto esamina il project brief e decide se
iniziare progetto; stabilisce, inoltre, i livelli di autorità da delegare al Project Manager per la
fase di inizio.
a. Processo Avvio di un progetto: è uno step esplorativo, dove si esplica ciò che si vuole
e si prova a capire la fattibilità.
B. Fase di inizio (vengono definite le basi, è un processo produttore): una volta presa la
decisione di portare avanti il progetto, è necessario pianificarlo con un livello di dettaglio
appropriato. Si devono ottenere i finanziamenti e definire controlli appropriati per garantire
che il progetto proceda secondo la volontà delle persone che lo finanziano e di quelle che
utilizzeranno i prodotti finali. La pianificazione, la creazione di controlli e approcci di gestione
del progetto, lo sviluppo di un valido business case e di un sistema di verifica dei benefici,
sono compresi nel processo di Inizio di un progetto. Durante la fase di inizio, inoltre, si
utilizza il processo di Gestione dei limiti di fase per pianificare nel dettaglio la fase di gestione
successiva. La fase di inizio culmina nella stesura della DIP, che il Comitato di progetto
esamina per decidere se autorizzare il progetto. Questa versione della DIP sarà conservata e
servirà da riferimento per le successive revisioni delle prestazioni poiché è probabile che il
suo contenuto possa subire variazioni nel corso del progetto (previo controllo dei
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cambiamenti).
a. Processo Gestione dei limiti di fase.
b. Processo Inizio di un progetto.
C. Fasi successive (fasi realizzative): il Comitato di progetto delega al Project Manager il
controllo quotidiano fase per fase. Il Project Manager deve assegnare il lavoro da effettuare e
garantire che gli output di tale lavoro (i prodotti) soddisfino le specifiche previste e
ottengano l’adeguata approvazione, se necessario. A questo punto, i prodotti possono essere
trasferiti ed entrare in fase operativa su decisione della direzione aziendale o del programma
oppure del cliente. Il Project Manager, inoltre, deve verificare che lo stato di avanzamento sia
in linea con il piano approvato e che le previsioni relative agli obiettivi di prestazione del
progetto rientrino nelle tolleranze concordate. Il Project Manager, inoltre, garantisce che
venga manutenuto un set di documentazione di progetto per facilitare il controllo dello stato
di avanzamento. Il Project Manager, infine, descrive al Comitato di progetto lo stato di
avanzamento attraverso regolari highlight report. Le attività di controllo di ciascuna fase di
gestione sono comprese nel processo di Controllo di fase. Nel processo di Gestione della
consegna dei prodotti, i Team Manager o i membri del team realizzano i pacchetti di lavoro
assegnati (in base ai quali verranno consegnati uno o più prodotti) e tengono informato il
Project Manager in merito allo stato di avanzamento mediante i checkpoint report. Verso la
fine di ciascuna fase di gestione, il Project Manager chiede l’autorizzazione a procedere alla
fase successiva con la presentazione di un rapporto che fornirà informazioni sulle fasi di
gestione completate, un aggiornamento del business case e la pianificazione dettagliata della
fase di gestione successiva. Il Project Manager fornisce al Comitato di progetto le
informazioni che consentiranno a quest’ultimo di valutare la fattibilità continua del progetto
e di decidere se autorizzare o meno la fase di gestione successiva. In ogni momento, il
Comitato di progetto deve garantire che il progetto rimanga allineato con la strategia della
direzione aziendale o del programma oppure del cliente.
a. Processo Gestione dei limiti di fase.
b. Processo Controllo di fase.
c. Processo Gestione della consegna dei prodotti.
D. Fase finale: poiché un progetto è un’iniziativa temporanea, in prossimità del termine della
fase di gestione finale (quando il Project Manager ha ottenuto l’approvazione per il prodotto
del progetto) arriva il momento di eseguire il processo di Chiusura di un progetto. Il Comitato
di progetto deve avere la certezza che i destinatari del prodotto del progetto siano in grado di
acquisirne la proprietà e di utilizzarlo in modo continuativo. Dopo tale verifica, il prodotto
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può entrare in fase operativa e si potrà chiudere il progetto. Occorre mettere in ordine e
archiviare la relativa documentazione, valutare la prestazione del progetto rispetto al piano
originale e svincolare le risorse a esso assegnate. Le attività di chiusura compr