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TOPONIMI DESUNTI DAL NOME DI ANTICHI POPOLI
5.
6. TOPONIMI LEGATI AL CULTO
7. TOPONIMI BENEAUGURALI 24 di 75
Una ricerca toponomastica deve stare attenta agli errori, una volta
che abbiamo la griglia con la suddivisione in sostrato procediamo
con una prospettiva di ricerca, che può essere di due tipi differenti:
VERTICALE o STRATIGRAFICO e ORIZZONTALE o AREALE.
La possibilità di errore vi è anche tra gli specialisti e l’emblema
degli errori è Gallipoli con lo stemma del gallo (città dei galli), ma è
completamente sbagliato infatti Gallipoli deriva da “kalè polis”
ovvero Città Bella.
Altri errori famosi sono stati:
- Ventimiglia: NO VENTI MIGLIA, ma Albintimilium < Albium
Intemelium) = la città d’altura degli intemeli
- Massiccio del Pollino: NO LEGATO DA APOLLO, ma MONS
APOLLINIS ovvero Polla = vena d’acqua
Troviamo anche errori di tipo storico:
- Capua: che non corrisponde con la sua antica omonima, la vera
Capua romana è a Santa Maria Capua Venere
- Monte Porzio Catone: non è in nessun modo ricollegabile a
Catone
Cosa intendiamo per classi semantiche
toponomastiche?
Per classi semantiche intendiamo gli aspetti più ricorrenti della
toponomastica:
- Toponimi legati al paesaggio (boschi e idrografia)
- Toponimi legati alla poleografia (città, fortezza, contrapposizione
città nuova e vecchia, aspetto e posizione naturale, fiume su cui
sorge, teonimi, dagli ecisti o fondatori, dagli imperatori, dai
popoli, nomi simbolici, nomi augurali, sostituzioni augurali, città
scomparse, borghi, villaggi, monumento singolo indicato come
rudere generico, luoghi di culto)
- Toponimi legati a popoli e confini
- Toponimi legati alla centuriazione
- Per quanto riguarda l'aspetto rurale, ci sono i nomi dei
proprietari con le forme aggettivali di -anum, -acumo o -atem ma
si hanno anche denominazioni derivate dall'estensione dei fondi
mentre altre culture sono individuabili attraverso i fitonimi.
- Toponimi legati all'attività economica (ferrriae, figlinae, laterina,
doliare, fullonicae, piscaria)
- Toponimi legati alla viabilità 25 di 75
- Idrovie
Come si riflette la toponomastica a Milano?
Milano mantiene tutta una serie di toponomastica conservativa che
permette di avere un’idea di com’era Mediolanum ovvero Milano in
epoca romana.
Spesso le vie nelle vicinanze portano un nome che riconduce alla
cinta muraria.
Quali sono i metodi?
La topografia antica si connota per un’impostazione:
- Marcatamente diacronica —> bisogna sfogliare strato per strato,
non si può fare una ricerca che non tenga conto del prima e del
dopo rispetto il periodo che interessa più di tutti.
- Pluridisciplinare e interdisciplinare
Lo scopo finale è conoscere il territorio che ci circonda, tutelarlo e
maturare infine una sensibilità del paesaggio storico cioè che tutto
il paesaggio ha una dimensione storica e va quindi osservato e
tutelato.
Di cosa necessita la topografia antica?
Il primo passaggio è ottenere una buona cartografia unita a
immagini satellitari e fotografia aerea.
Abbiamo bisogno di tanti tipi di carte a partire da una carta
topografica (quindi una carta con denominatore basso) scientifica e
aggiornata
Cos’è la cartografia IGM?
L’IGM è l’istituto nazionale geografico italiano con sede a Firenze;
esso nasce dopo l’unità d’Italia (1872) con l’esigenza di mappare il
territorio nazionale in un unica grande carta di standard elevato.
La realizzazione di questa carta viene sancita con una legge nel
1875 dove si decise che sarebbe stata una carta 1:100.000.
All’epoca doveva essere una carta derivata cioè doveva essere
realizzata a 1:50.000 e poi realizzata a 1:100.000.
Fra il 1920 e il 1922 la prima edizione della carta d’Italia è conclusa.
Il territorio nazionale è compreso in 277 fogli di carta con scala
1:100.000. 26 di 75
Le linee dritte ai margini di ogni foglio sono archi di cerchio per cui
la superficie della terra veniva schiacciata e compressa; questo era
un problema perché siccome ogni foglio aveva le sue distorsioni, al
momento di affiancarli non c’era corrispondenza.
Si decide che può essere utile avere anche carte a scala ridotta e
quindi dai singoli fogli si passa a carte 1:50.000 e 1:25.000: ogni
foglio viene diviso in quadranti che vengono denominati con
numeri romani.
I quadranti vengono poi divisi in quattro parti e si ottengono carte a
1:25.000 denominate tavolette che hanno un nome relativo al luogo
che rappresentano e che presentano la data di rilievo.
Le carte vengono aggiornate nel corso del tempo e modificate da
un punto di vista grafico:
- Le carte più vecchie sono in bianco e nero
- Nel 1944 si passa ai tre colori (azzurro per ciò che ha a che fare
con l’acqua e marrancio per ciò che riguarda l’orografia)
- Nel 1961 si passa a cinque colori (rosso per la viabilità, verde per
la vegetazione, magenta per il reticolo km del sistema di
proiezione UTM)
Cos è l’UTM?
Quando nasce l’IGM non esisteva un sistema cartografico
universale; l’UTM si basa invece su una proiezione specifica:
Trasversa di Mercatore.
l’Universale
Proiezione = sistema per trasferire su piano la superficie ellissoide
della terra (che è un geoide).
Mercatore nel ‘500 immaginò di inserire la terra in un cilindro
immaginando che dall’interno della terra una luce proietti
l’immagine sulle pareti del cilindro. Aprendo il cilindro il gioco è
fatto.
Il difetto (cioè le distorsioni) avviene verso i poli quindi man mano
che ci si allontana dall’equatore si accrescono le distorsioni della
carta.
Con l’UTM si pensò di creare un cilindro trasverso cioè capovolto
in orizzontale in modo che aderisca ai meridiani così che sia
possibile disegnare con buona approssimazione spicchi della terra.
A questo punto bisogna trovare un sistema di coordinate che
funzioni per tutti.
Si decide di suddividere la terra in tanti spicchi che prendono il
nome di fusi e che sono 60 (corrispondono a 6° di longitudine).
27 di 75
Questi fusi vengono poi tagliati da fasce orizzontali denominate
con lettere alfabetiche.
Da questo incrocio si determinano delle zone il cui nome è dato dal
numero del fuso + retterà della fascia.
Nelle zone si procede a disegnare una serie di quadrati di 100km
per lato (nome dato da due lettere dell’alfabeto).
A metà ‘900 si decide di applicare l’UTM sulle tavolette già
utilizzate dall’IGM.
I settori non coincidono con i fogli della tavoletta quindi vi è la
sovrapposizione del criterio UTM sull’IGM.
A questo punto si procede a segnare con le lettere la fine dei
settori nella carta d’Italia.
L’utilizzo dell’UTM permette di avere settori con reticolo
chilometrico; ogni quadrato corrisponde a un km.
Quali altri tipi di carte esistono?
La cartografia IGM non è l’unico documento topografico che
utilizzeremo in una ricerca:
- Carte tecniche regionali
Generalmente disponibili anche online, nascono dalla necessità di
colmare un vuoto che le carte topografiche IGM avevano lasciato:
necessità di carte più approfondite e ravvicinate.
Si realizzano a partire da fotografie aeree, le scale sono da 1:5.000
a 1:10.000.
Si rinuncia, rispetto all’IGM, ai simboli.
Si tratta della proiezione dev’ingombro degli edifici su carta.
La mancanza di simboli comporta l’avere meno informazioni ma la
grafica è più lineare, utile base per realizzare carte tematiche e
inserire i rinvenimenti.
- Carte tematiche
Si occupano di un tema specifico, particolarmente utili sono le
carte geologiche che rappresentano i tipi di rocce affioranti.
Indicano i tipi di terreno e ciò serve a livello di progettazione delle
infrastrutture ma dà anche un idea delle specifiche vocazioni di un
punto del territorio —> i romani mostrano di avere ampie
competenze in questo senso. 28 di 75
I colori non corrispondono più a elementi del paesaggio ma a
tipologie particolari di suolo e la legenda aiuta nell’interpretazione
dei singoli colori.
La carta geologica d’italia ha una scala a 1:100.000, generalmente
si impostano sulla’IGM.
- Catasti
Il catasto è una pianta che rappresenta i limiti di proprietà con
finalità di tipo giuridico o fiscale.
Vengono realizzati dal ministero delle finanze, ne esistono due
tipologie:
- Urbano: scala 1:1000.000
- Rustico: scala 1:2000.000
I riquadri sono numerati e si chiamano particelle
- Cartografia Dinamica: i sistemi GIS
Il GIS è un sistema informatico di informazioni che consente di
raccogliere e archiviare dati, elaborarli e visualizzarli in una carta su
livelli.
Il sistema terra viene tradotto in un codice alfanumerico
Tramite il GIS è possibile variare le scale della carta, rappresentare
la realtà in molteplici forme, aggiornare in ogni momento inserendo
o eliminando dati, interrogare i dati per ricerche specifiche e
costruire carte sfruttando i livelli informativi che interessano e infine
condividere i dati.
Il GIS in archeologia è utilizzato tramite il programma Raptor che
fornisce sia un GIS territoriale sia un GIS di scavo.
- Carte storiche
Una carta diventa storica quando perde la sua validità scientifica
perché non è aggiornata ed è dunque divenuta un documento
storico.
Es:
—> Pianta di Milano di Leonardo da Vinci
—> Carta di ricostruzione (cioè si tenta di ricostruire l’aspetto della
città in determinati momenti storici) di Domenico Aspari del 1778
che tenta di ricostruire l’aspetto di Milano ai tempi di Federigo I nel
1208
Due casi di studio a partire dalla carta storica: 29 di 75
• Quando la carta non risolve il problema: a Brescia si cerca il
luogo in cui sorgeva l’anfiteatro romano.
Ipotesi A: Via Mazzini perché il luogo era legato alla fama di posto
poco raccomandabile in quanto gli anfiteatri divennero in età
medievale luoghi malfamati. Anche la conformazione degli isolati
attuali lo fa pensare.
Ipotesi B: Variante orientale per cui l’anfiteatro è posto in area
meridionale, poco distate da Via Mazzini
Ipotesi C: Robecchi nel 1984propone, sulla base di un catasto
storico, che l’anfiteatro si trovi nell’area della loggia perché alcuni
edifici formano un andamento ellittico.
In sostanza, non abbiamo certezza