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PNEUMONIAE
•
Fisiologia e struttura Cocchi in coppie, diplococchi
• Gram+
• Non hanno flagelli (non sono mobili)
• Capsulati
• Non formano spore
• 90-100 sierotipi
• Aerobi/anaerobi facoltativi- in presenza di ossigeno sono alfa-emolitici, in
anaerobiosi sono beta-emolitici per la produzione di pneumolisina
• Catalasi-negativi
Struttura:
• Membrana cellulare;
• Parete cellulare: peptidoglicani, acidi teicoici, fosforilcolina, con l’antigene C
(reagisce con la proteina C reattiva);
• Capsula.
Quorum sensing
L’antigene C è simile a un peptidoglicano: contiene acido N-acetilmuramico, acido teicoico
e forsforilcolina. Si lega a un lipide e costituisce l’antigene di Fosmann, che a sua volta
lega la deaminasi (autolisina pneumococcica).
• Con l’abbondanza di nutrienti, in fase replicativa, il quorum sensing è positivo e
l’antigene di Forsmann lega la deaminasi, inibendone l’azione;
• In fase stazionaria, in assenza di nutrienti, si attivano segnali che determinano il
rilascio della deaminasi da parte dell’antigene di Forsmann; la deaminasi libera e
attiva provoca la lisi della membrana del batterio.
•
Patogenesi Pneumolisina: viene attivata sia in anaerobiosi che dalla deaminasi (quindi dal
quorum sensing); determina la formazione di pori sulla membrana cellulare delle
cellule, con conseguente lisi;
• Proteasi che inibiscono le IgA1, proteasi ed enzimi che attivano il complemento e
strutture cellulari e connettivali (ialuronidasi e neuroaminasi);
• Choline binding protein A: adesione all’epitelio nasofaringeo;
• PAF receptor: adesione all’epitelio polmonare, presente sulle cellule endoteliali e
polmonari con internalizzazione e danno tissutale.
Manifestazioni cliniche È ospite delle prime vie respiratorie (30-70% della popolazione).
• Otiti medie: nei bambini <5 anni, che può portare a meningiti con l’estensione
dalla rocca petrosa dell’osso temporale;
• Polmonite, che può portare a batteriemia e meningite; si manifesta con febbre,
tosse, dispnea, tachipnea e poi tachicardia;
• Sinusiti.
Diagnosi Campionamento sulla base della patologia:
• Infezione alveolo-polmonare: espettorato;
• Sepsi: sangue;
• Meningite: liquor.
Analisi:
- Analisi microscopica;
- Esame colturale in terreno di agar-sangue;
- Test di sensibilità alla optochina;
- Test di sensibilità ai Sali biliari;
5
- PCR;
- Immunocromatografia; ricerca dell’antigene C.
Trattamento Farmaci:
• Amoxicillina e chinoloni di ultime generazioni per otiti e polmoniti;
• Cefalosporine di terza generazione per meningiti;
• Resistente ad alcune penicilline per mutazioni di PBP.
Vaccini: di due generazioni:
• Vaccino 23-valente: inoculazione di polisaccaridi capsulati di 23 sierotipi (90%
delle patologie); è efficace nel 60% dei casi, poco efficace nei bambini<2 anni e
nei pazienti immunodepressi;
• Vaccino 13-valente: polisaccaridi capsulari 7-11 sierotipi associati a un carrier:
efficaci nel 90% dei casi, riduce la gravità di malattie come otiti e polmoniti,
efficace nei bambini e negli immunodepressi.
Nome CORINEBATTERI, C. DIFTERIAE
•
Fisiologia e struttura Bacilli con dilatazioni agli estremi,
formano colonie a “lettere cinesi”
• Gram+
• Diametro: variabile 1-5 µm, con una
media di 2 µm
• Non sono mobili, senza flagelli
• Non formano spore
• Aerobi/anaerobi facoltativi
• Crescono bene in terreni con tellurito di potassio
• Catalasi-positivi
Struttura:
1. Membrana cellulare;
2. Parete cellulare: con peptidoglicani, e polisaccaridi (arabinoglicani) esterificati
con acidi grassi;
3. Strato proteico: con antigene O e antigene K.
Patogenesi Tossina difterica
• È prodotta solo da alcuni ceppi, ovvero quelli che presentano il gene TOX integrato
di derivazione fagica.
• È un dimero costituito da una subunità B (binding) che lega la cellula e una
subunità A che ADP-ribosila il fattore EF-2 (Elongation Factor-2), che porta
all’inibizione della sintesi proteica, causando la morte cellulare.
• È pantropa, ma si lega soprattutto alle cellule cardiache.
• La subunità B si lega ai recettori cellulari HB-EGF (heparin-binding epidermal
growth factor) e CD9, che permettono l’ingresso della molecola. Le vescicole
endocitiche si fondono con il lisosoma, si verifica acidificazione e la furina opera
il taglio delle due subunità, con liberazione della subunità A.
• Il gene TOX è regolato dalla presenza di ferro: quando la concentrazione di
Fe2+/Fe3+ è poca o nulla, esso è attivo, altrimenti viene inibito.
Epidemiologia Più diffusa in Asia, Africa e America centro-meridionale.
Trasmissione Trasmissione interumana, via aerogena
Molti portatori sani
Manifestazioni cliniche - Localizzazione faringo-tonsillare: le lesioni appaiono come patine,
pseudomembrane bianco-giallastre che non si staccano con il tampone (dovute alla
necrosi tissutale dalla tossina);
- Forme cutanee;
- Forme laringo-tracheali.
Sintomatologia:
• Angina difterica;
• Febbre;
• Disfagia;
• Tachicardia;
A cui possono seguire patologie d’organo:
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• Insufficienza surrenalica;
• Insufficienza cardiocircolatoria da miocardite;
• Complicanze neurologiche.
In caso di laringite difterica: disfonia, dispnea e stadio asfittico.
In caso di lesioni cutanee (spesso TOX-): dermatosi con ulcerazioni, con necrosi e
pseudomembrane.
•
Diagnosi Esame colturale, su agar-sangue o agar-sangue-tellurito di potassio o sul terreno di
Loeffler (siero di vitello coagulato);
• Esame colturale e MALDI-TOF;
• Prova di Elek (test di immunodiffusione per rilevare la presenza della tossina
difterica);
• PCR.
Trattamento Farmaci:
• Antitossina difterica;
• Penicillina o eritromicina;
Profilassi:
• Siero antidifterico;
• Vaccino antidifterico sotto forma di vaccino DPT (Difterite-Poliomelite-Tetano),
utilizzando un’anatossina (tossina difterica inattivata).
Nome LISTERIA MONOCYTOGENES
•
Fisiologia e struttura Gram+
• Diametro: 0,4 µm
• Non forma spore
• È mobile grazie ai flagelli; mobilità evidente a
temperatura ambiente (18-25°C) e diminuisce agli
estremi
• Colonie a palizzata
• Non ha una capsula
Metabolismo:
• Aerobio/anaerobio facoltativo
• Diversi sierotipi: quelli patogeni sono il Ia, Ib e Ivb
• Catalasi-positivo
• Esculina-positivo
• Cresce a temperature varie tra 1-45°C
Molecole patogeniche:
- Gliceride A: forte induttore di chemiotassi dei monociti;
- Listeriolisina: provoca danni a livello della membrana cellulare soprattutto di
eritrociti e leucociti.
Patogenesi 1) La Listeria si trova nel cibo contaminato;
2) Entra nelle cellule epiteliali intestinali e nelle cellule M, legando l’internalina alla
E-caderina;
3) Avviene la fagocitosi e nel fagolisososma si produce la listeriolisina e due diverse
fosfolipasi C;
4) Lisi del fagolisososma e replicazione nel citoplasma;
5) Polimerizzazione dell’actina con la proteina Act A sulla superficie batterica;
6) Localizzazione alla membrana cellulare.
Avviene la formazione di filopodi. Entra quindi per endocitosi nelle cellule macrofagiche,
epiteliali, epatiche ricominciando il ciclo.
La Listeria che entra nelle cellule macrofagiche si può localizzare al fegato e alla milza, con
diffusione dell’infezione.
Contatto con cellule intestinali, viene fagocitata o ci entra, entra nelle cellule epiteliali,
macrofagi, fibroblasti, trofoblasti (si replica all’interno delle cellule così non viene
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scoperta dal sistema immunitario). Tuttavia, si può replicare anche negli spazi
intercellulari (quella intracellulare è una replicazione facilitata).
Inoltre, nei monociti induce la produzione di citochine come TNF, IL-6 e IL-8.
Assorbimento a livello delle cellule mucipare intestinali, entrata nel circolo ematico e
linfatico e raggiungimento di vari organi bersaglio. Tramite i fagociti raggiunge organi
reticolo-endoteliali come milza, linfonodi, fegato e midollo osseo. Interessa anche cellule
linfoidi delle placche di Peyer.
•
Trasmissione Via alimentare (cibo contaminato, come carni fresche, insaccati, latticini
provenienti da animali infetti)
• Via verticale
• Via oro-fecale
•
Manifestazioni cliniche Meningiti purulente;
• Setticemie (quando entra nel sangue);
• Infezioni intrauterine, aborto.
Infezione nell’adulto: può essere asintomatica oppure può causare una sindrome simil-
influenzale. Solitamente va’ incontro a guarigione, ma può evolvere in meningite e
setticemia.
Infezione di una donna in gravidanza e risvolti sul feto: l’effetto sul feto differisce a seconda
del momento in cui la donna ha contratto l’infezione:
• Malattia neonatale a esordio precoce: l’infezione avviene prima della nascita; o
si verifica aborto oppure il bambino muore dopo poco dalla nascita, a causa di
ascessi e granulomi in vari organi;
• Malattia neonatale a esordio tardivo: l’infezione avviene per via perinatale, dopo
2/3 settimane causa setticemia, meningite e ascessi.
•
Diagnosi Metodi colturali: incubazione del campione a 4°C (distinzione Listeria da altri
batteri), coltura in agar-sangue
• MALDI-TOF
• Reazioni sierologiche poco utili per antigeni comuni della listeria con stafilococchi
e corinebatteri pseudodifterici
• Analisi microscopiche
• Antibiogrammi
• PCR multiplex
•
Trattamento Penicilline
• Sulfamidici
• Chinoloni
Neisserie
Caratteristiche generali:
• Diplococchi “a chicco di caffè”
• Gram-
• Diametro: 0,8 µm
• Non mobili (senza flagelli)
• Non formano spore
• Spesso capsulati
Metabolismo:
• Catalasi-positivi
• Ossidasi-positivi
• Aerobi-anaerobi facoltativi
• Molto presente nella flora
Specie:
• N. meningitidis 8
• N. gonorreae
• Non patologiche: subflava, sicca, flavescens, mucosa
Si trovano sia dentro che fuori dalle cellule, per esempio i polimofonucleati. Portano alla formazione di pus.
Nome NEISSERIA MENINGITIDIS
•
Fisiologia e struttura Gram-
• Capsula determina patogenicità
• Classificazione in 13 sierotipi sulla base della componen