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Economie pianificate
- Mercato: decisioni decentrate -> coordinamento tramite il sistema dei prezzi
-> Economie di mercato, (generalemte) coordinamento tramite il sistema dei
prezzi.
Il concetto di libertà è un concetto importante in quanto essenziale all’essere umano,
che in campo economico-polito è definita negativa “Il non essere costretti ad agire
secondo le finalità di qualcun altro”, lo scopo di ciò che faccio è personale.
Se pensiamo all’imposizione fiscale è la più diffusa delle limitazioni alla libertà,
nonostante sia giusto pagare nell’ambito del contratto sociale, perché il mio lavoro
che produce reddito invece di essere utilizzato per fini personali viene utilizzato ai
fini della pubblica amministrazione, così come la leva obbligatoria è molto invasiva,
per libertà si intende che tutte le azioni vengono fatte perché si vuole, il che non è
detto sia fattibile, ma è un altro discorso.
Un meccanismo di comando sovrappone ai fini individuali i fini della pubblica
amministrazione che impartisce questo comando; alternativamente il meccanismo di
mercato è più finalizzata agli scopi individuali.
“Stato Minimale” -> Stato che definisce un insieme di regole minimo per la
convivenza civile ed un sistema giudiziario che ne garantisca il rispetto -> “beni
pubblici puri”
Lo stato ha un ruolo rilevante del mercato nell’allocazione dei beni e dei servizi
associata alla libertà dei soggetti economici, anche in campo politico. Il problema è di
due tipipologie:
1
1. All’interno dello spazio Minimale non basta l’azione spontanea degli individui
ad allocare completamente le risorse, come ad esempio i diritti di proprietà
oppure i beni pubblici puri; free-riding - perché si deve contribuire al bene
pubblico se tanto posso sfruttarne anche senza pagare? (es. impresa che inquina
impone il costo su tutta la società senza rilevare il costo a bilancio) (consumo
delle risorse a scrocco);
2. Devo comunque limitare lo spazio di scelta privato con imposte, i giudici devono
essere pagati quindi c’è un costo di funzionamento quindi di finanziamento
attraverso le imposte.
Nella realtà i sistemi economici vedono degli stati non Minimali quindi che non si
limitano a definire delle regole, ma lo Stato definisce uno sistema fiscale per il
prelievo collettivo, produce dei servizi di interessi collettivi (ordine pubblico, sanità
istruzione) e svolge attività di regolamentazione (monopolio).
Giustificazioni dell’intervento pubblico nei sistemi pianificati e di mercato, come si
traccia il confine tra ciò che spetta alo Stato e ciò che spetta al mercato?
Partiamo da un modello di produzione-consumo
Modello economico neoclassico: individuare allocazioni efficienti di risorse
disponibili, partendo da una data distribuzione iniziale delle risorse.
Sul piano sociale, il problema riguarda i meccanismi attraverso cui le decisioni
individuali sono rese tra loro compatibili -> modello di contrattazione
- Considerando puramente l’efficienza (paretiana: situazione della quale non è possibile
modificare l’allocazione delle risorse senza peggiorare il benessere di altri individui, le
contrattazioni sono finite), si ottengono infinite combinazioni di ottimo sociale;
- Considerando anche il principio di equità, ipotizzando cioè giudizi di valore, è
possibile ottenere una unica scelta di ottimo sociale.
Abbiamo dunque visto che:
- Il punto di equilibrio E dipende dai parametri del modello: per ogni E è possibile
costruire una diversa scatola di E: i prezzi indicano cosa produrre ai produttori;
- Ogni punto sulla curva di trasformazione e sulla curva dei contratti potrebbe
essere una soluzione: le imprese scelgono il punto in cui massimizzano il profitto;
- I consumatori scambiano i beni sulla base dei prezzi, partendo da una datazione
iniziale e raggiungendo un punto SMS=SMT (punto sulla curva dei contratti)
Dal punto di vista sociale cosa succede sulla curva dei contratti?
Dal punto di vista dell’uguaglianza queste situazioni possono essere Pareto efficienti
ma combinate in una situazione di disuguaglianza perché non ho messo davanti alla
scelta una scelta di valore, ma scegliente un criterio di efficienza in cui non c’è stato
spreco di risorse, i beni sono andati a chi era disposto a pagare di più.
L’allocazione ottenuta ha solo la proprietà di essere efficiente per cui devo introdurre
dei giudizi di valore.
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Per introdurre i giudizi di valore si fa riferimento alla frontiera delle possibili utilità
-> Funzione del benessere sociale W= W(U1,U2) -> questione di distribuzione dei
beni diventa più complicato scegliere cosa vuol dire benessere complessivo;
È il criterio in base al quale è possibile ordinare tutti i possibili stati sociali, ovvero
diverse configurazioni di produzione, scambio e distribuzione dei beni tra gli
individui.
Essa dipende dai giudizi di valore di una società (ovvero di chi la governa) relativi
alla distribuzione del benessere tra i cittadini.
Ottimo paretiano VS ottimo sociale
Ottimo paretiano:
- efficienza nella produzione e scambio;
- Accettazione del principio di Pareto
L’ottimo sociale è condizionato solo da presupposti di valore (principe etici, idea di
giustizia)
Quali ruoli del mercato e dello Stato per raggiungere paretiano e sociale? Che forma
ha l’utilità sociale?
Tre tipologie di ottimo sociale:
- Egualitaria;
- Rawlsiana;
- Utilitarista
Funzione utilitarista: massimizzare l’utilità totale di tutti i membri della società, il
benessere collettivo è massimo quando è massima la somma delle utilità dei singoli
individui che la compongono
-> W=U +U —> U = W - U (curva lineare)
1 2 2 1
Ciò porta a scegliere funzioni aventi grandi diseguaglianze
Funzione egualitaria: il benessere collettivo è massimo quando ogni individuo della
collettività gode dello stesso livello di benessere
-> U =U -> i punti fuori dall’uguaglianza non sono valutati
1 2
Funzione rawlsiana: massimizzare l’utilità della persona più svantaggiata, il
benessere collettivo è massimo quando è massimo il benessere dell’individuo che sta
peggio
-> W= Min (U ) i=1,2
i
3 Posso spostare la
frontiera per delle
innovazioni?
Posso raggiungere così il
punto E ma non è detto
che quel punto io possa
raggiungerlo perché per
favorire questo tipo di
innovazione deve
consentire agli
innovatori qualche
vantaggio che li tuteli,
che garantisca un potere
di mercato che porti
fuori dalla concorrenza i
soggetti meno
innovativi.
Questo tipo di funzione me lo consente? Io potrei consentire questo passaggio
finendo invece che su questa curva in un punto C che corrisponde ad un livello di
utilità più basso, perché anche se non ho ottenuto il benessere egualitario io ho
migliorato il benessere di colui che sta peggio.
-> Una prima motivazione dell’intervento pubblico: l’intervento dello Stato può
essere giustificato dall’esigenza di corregge l’esito spontaneo del mercato per
avvicinarlo alla condizione di concorrenza perfetta
Questa capita se si è in presenza dei cosiddetti fallimenti del mercato: monopolio
naturale, beni pubblici, esternalità, asimmetrie informative
Cerchiamo di ripristinare una situazione di efficienza in presenza di
malfunzionamenti.
La funzione rawlsiana consente di migliorare questa situazione.
-> Seconda motivazione dell’intervento pubblico: se la concorrenza perfetta è
realizzata, l’intervento dello Stato può essere giustificato dall’esigenza di effettuare
redistribuzioni coerenti con la funzione del benessere sociale:
- L’allocazione delle risorse generata dai mercati, pur se efficiente, può tuttavia
essere considerata non equa;
- Come dovrebbero essere distribuite le risorse economiche all’interno di una
società?
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- Quale criterio guida? Risponde la filovia politica
- Bentham e l’utilitarismo;
- L’egualitarismo;
- Rawls e il criterio del max-min
- Sen e l’uguaglianza delle opportunità
-> ciascun criterio definisce una funzione del benessere sociale
Obiettivo di stabilizzazione ciclica, per evitare recessioni, oscillazioni, periodi di
crescita collegate ad inflazioni? -> ricette macroeconomiche per la gestione del ciclo
nel breve periodo:
- Approccio kaynesiano —> domanda
- Approccio neo-classico —> offerta
Profonde divergenze sul quale sia il modello “corretto”
Gli obiettivi dello stato
- Obiettivi allocativi;
- Obiettivi distributivi;
- Obiettivi di stabilizzazione e sviluppo
Come funziona?
-> L’allocazione delle risorse tramite il mercato lascia a tutti gli individui libertà di
scelta: sulla base dei prezzi ciascuno decide cosa e quanto acquistare o vendere ->
l’equilibrio dipende dalle scelte di tutti i soggetti;
-> L’allocazione delle risorse tramite lo Stato, almeno nelle democrazie occidentali, è
il risultato un processo politico che parte dall’elezione di rappresentati fino alla
formazione di un governo -> l’equilibrio è un processo politico
Di questa parte se ne occupa il Public Choice e la Political Economy:
- Anche gli attori sulla scena politica sono soggetti egoisti razionali;
- Se i mercati posso, in certe condizioni, non funzionare bene come meccanismi per
allocare le risorse, anche l’intervento pubblico può presentare delle imperfezioni;
- Esiste un problema di composizione delle preferenze individuali e di formazione
delle preferenze collettive;
- In questo corso non affrontiamo il problema del disegno ottimale delle istituzioni
politiche per minimizzare queste imperfezioni
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Soggetti della pubblica amministrazione:
- Criterio funzionale: raggruppa gli enti sula base delle funzioni che svolgono:
Produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita
* Redistribuzione del reddito e della ricchezza (prelievo fiscale)
*
Sulla base di questo criterio si individuano tre aggregati di Pubbliche
amministrazioni:
- Centrali
- Locali
- Enti di previdenza
- Criterio istituzionale: raggruppa gli enti che rientrano nella proprietà pubblica,
indipendentemente dalla natura pubblica o privata delle attività che essi svolgono
Sulla base di questo criterio si possono individuare due aggregati:
* Settore statale: Stato nel senso come bilancio dello Stato (determinazione della
s