Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 138
Scenari macroeconomici Pag. 1 Scenari macroeconomici Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 138.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scenari macroeconomici Pag. 91
1 su 138
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

OTTIMO PARETIANO vs OTTIMO SOCIALE

L'ottimo paretiano è caratterizzato da:

  • efficienza nella produzione e scambio.
  • accettazione del principio di Pareto.

L'ottimo sociale è condizionato solo da presupposti di valore che io ho che definiscono qual è la mia funzione di benessere sociale (principi etici, idea di giustizia).

Ci sono alcune funzioni interessanti da guardare che possono essere più o meno "egualitari".

  • Egualitaria: la più egualitaria di tutte.
  • Rawlsiana: a metà tra le due.
  • Utilitarista (benthamiana): la meno egualitaria di tutte.

Benthamiana (Utilitarista)

Mira a massimizzare l'utilità totale di tutti i membri della società:

W = U1 + U2

Ovvero non mi interessa chi dei due ha più o meno utilità, mi interessa che sia massima l'utilità complessiva. Le mie due curve, fissata una certa utilità, le posso disegnare immaginando:

U2 = W - U1

è una retta con inclinazione negativa a 45° nello spazio delle due utilità. Quella ad esempio, corrisponde all'utilità sociale pari a 1 è questa rappresentata, dove l'intercetta della retta è pari a 1. A seconda di quanto cambia l'intercetta cambia la posizione della retta. Così facendo il punto di ottimo sociale diventa il punto E, non più il punto C di prima. Questo ci fa notare come l'ottimo sociale, con una funzione Benthamiana possa ammettere forti disuguaglianze tra l'utilità del consumatore 1 e quella del consumatore 2, le quali utilità sono legate alle distribuzioni dei beni tra i due produttori. Egualitaria Il benessere collettivo è massimo quando ogni individuo della collettività gode dello stesso livello di benessere. Parlo dello stesso livello di benessere, non della stessa quantità di beni, questo dipende dalle funzioni di utilità degli individui. U1 = U2questo non ha influenzato l'utilità del consumatore 1. Il punto D ha la stessa utilità del punto B; questo perché il consumatore con utilità più alta non ha cambiato la sua situazione. Ho mantenuto fisso U2, ho aumentato U1, ma questo non ha influenzato l'utilità del consumatore 2. La funzione Rawlsiana cerca di massimizzare l'utilità della persona più svantaggiata. Il benessere collettivo è massimo quando è massimo il benessere dell'individuo che sta peggio, seguendo il principio del (max-min). Quindi il benessere collettivo è dato dal minore tra l'utilità del consumatore 1 e quella del consumatore 2. Le curve sono fatte in questo modo: - Il punto C ha la stessa utilità del punto A; questo perché il consumatore con utilità più bassa non ha cambiato la sua situazione. Ho mantenuto fisso U1, ho aumentato U2, ma questo non ha influenzato l'utilità del consumatore 1. - Il punto D ha la stessa utilità del punto B; questo perché il consumatore con utilità più alta non ha cambiato la sua situazione. Ho mantenuto fisso U2, ho aumentato U1, ma questo non ha influenzato l'utilità del consumatore 2.

se aumenta U2 ad un livello superiore di U1, ovvero quello che sta sulla retta a 45°, l'utilità sociale non aumenta perché quello che fa fede è il consumatore con l'utilità più bassa. Quindi in questo caso i punti C e D sono valutati come se generassero la stessa utilità sociale del punto A e del punto B. Tale funzione ci dice ad esempio che D è meglio di A perché consente al più svantaggiato di migliorare; ma D non è migliore di B poiché non migliora la situazione del secondo soggetto. Posso giustificare delle allocazioni che non siano perfettamente equalitarie dal punto di vista dell'utilità, ma solo se queste consentono al più svantaggiato di migliorare. Sia in un caso che nell'altro il punto di ottimo sociale viene raggiunto in questo punto E della frontiera delle possibili utilità. Vediamo che ciò che abbiamo visto finora ci consente di individuare due

Possibili tipi di obiettivo per l'intervento pubblico:

  1. Facilitare in un mercato il raggiungimento dell'efficienza paretiana (collocarsi sulla curva dei contratti o sulla frontiera dell'utilità o sulla curva di trasformazione). Si può avere questa necessità quando il mercato non funziona tanto bene per raggiungere l'efficienza. È la letteratura dei fallimenti del mercato (monopoli, presenza di beni pubblici, presenza di asimmetrie informative). In questo caso cerchiamo di ripristinare una situazione di efficienza in presenza di malfunzionamenti.
  2. Se realizzo l'esito di concorrenza perfetta, l'intervento dello Stato può essere giustificato dall'esigenza di effettuare re-distribuzioni coerenti con la funzione di benessere sociale. Quindi l'allocazione delle risorse, generata dai mercati, pur se efficiente può essere considerata non equa. Dunque mi chiedo come vanno distribuite le risorse all'interno.
di altre teorie e approcci che possono essere utilizzati per affrontare il problema dell'intervento pubblico nell'economia, ma questi sono i principali.profonde divergenze su quale sia il modello "corretto" (dipende da come immagino il funzionamento dell'economia, o da particolari situazioni, come ad esempio elevata disoccupazione sono più vicine al Keynesiano mentre pieno impiego al neoclassico).

TERZO TEMPO

COME FUNZIONA LO STATO?

Quanto detto fino ad ora ci porta ad avere individuato tre tipologie di obiettivi dello Stato:

  1. ALLOCATIVI (raggiungere allocazione pareto efficiente, curva dei contratti, la frontiera dell'utilità);
  2. DISTRIBUTIVI (scegliere quale punto sulla frontiera dell'utilità);
  3. STABILIZZAZIONE E SVILUPPO (crescita nel lungo periodo).

L'allocazione delle risorse può seguire un processo misto tra due estremi:

  1. Le risorse sono allocate direttamente tramite il mercato in base ai prezzi ognuno decide quanto acquistare o vendere;
  2. Tramite lo stato è un processo/equilibrio di tipo politico (non vi è più equilibrio dello scambio).

Il problema

Di quest'ultima affermazione è legata al fatto che anche gli attori della scena politica sono soggetti RAZIONALI ed EGOISTI e questo porta anche l'intervento pubblico a funzionare male in alcuni casi.

In secondo luogo c'è il problema di trasformare le preferenze individuali in preferenze collettive (tramite il voto). Nel ripasso non si parla di quali siano le scelte ottimali delle decisioni politiche (es. stato federale, stato unitario...). Quello che ci interessa è invece che:

  1. Esiste una concezione ottimistica del funzionamento del mercato per cui talune volte il mercato fallisce nell'allocazione ottimale delle risorse;
  2. Esiste anche una concezione ottimistica dell'intervento pubblico per cui anche lo stato fallisce nell'allocazione delle risorse (a volte anche più del mercato) e per questo motivo ci potrebbero essere delle disfunzioni sia di tipo allocativo che distributivo (a volte anche più onerose).
del problema che l'intervento mira a correggere). Quindi la scelta si basa non su due modelli ma su due tipi di disfunzioni, quelle causate da un mercato che in alcuni casi non funziona bene e quelle causate da un intervento pubblico che a volte funziona anche peggio. Ma al di là di questo, vogliamo capire come funziona l'intervento pubblico, ciò significa che bisogna capire come funziona la pubblica amministrazione (P.A.). I soggetti della PA sono divisi secondo due criteri alternativi: 1. Funzionali: appartengono al settore pubblico tutti i soggetti che svolgono: - Produzione beni/servizi non destinati alla vendita; - Ridistribuzione del reddito/ricchezza del paese. L'aggregato che raggruppa gli enti sul criterio funzionale è quello delle PA (AMM.CENTRALI, AMM.LOCALI, ENTI DI PREVIDENZA) sono importanti perché i conti rientrano nei criteri contabili anche internazionali. 2. Istituzionale: raggruppa gli enti che rientrano nella

proprietà pubblica indipendentemente dall'attività svolta. Si distinguono due aggregati:

  • Settore statale:
    • è dato da tutto ciò che rientra nelle funzioni dello stato che sono riportate nel bilancio.
    • Lo stato con funzione di tesoreria.
    • Le aziende autonome statali (aziende con funzioni particolari che hanno un bilancio autonomo allegato a quello dello stato-molte sono state privatizzate es. ENAV...)
    • e gli enti assimilati.
  • Settore pubblico: è un aggregato più ampio del settore statale perché comprende:
    • enti del settore statale
    • enti amministrazioni centrali e locali
    • enti di previdenza
    • ex-aziende autonome e gli enti assimilati
    • ex-municipalizzate.

I conti delle amministrazioni pubbliche sono conti di competenza (impegno di risorse per un determinato scopo- no uscita monetaria) e sono quelli inseriti nei criteri di contabilità nazionale.

La loro funzione è quella di misurare l'assorbimento di

risorse economiche delle A.P. per la produzione di beni/servizi non di mercato e distribuzione di risorse. Sono conti redatti dall'ISTAT su linee guida internazionali.

La sintesi dei conti delle amministrazioni pubbliche è il conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche dei quali interessano tre saldi in particolare (saldi di competenza e non di cassa):

  1. Saldo parte corrente entrate - uscite correnti.
    • Se negativo ammontare risparmio assorbito da enti del settore della P.A.
    • Se positivo ammontare di risparmio pubblico generato.
  2. Saldo operazioni complessive (senza tener conto della spesa per gli interessi) entrate - uscite complessive
    • Indebitamento netto (disavanzo o deficit pubblico)
    • Accreditamento netto (avanzo).
    (parametro valido per Maastricht e patto di stabilità limite 3% PIL).
  3. Saldo primario (saldo complessivo al netto degli interessi) entrate complessive - uscite complessive senza contare (al netto) della spesa per

interessi sul debito pubblico. Non va confuso

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
138 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giova__p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scenari economici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ferraresi Piermarco.