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16 - LA STIMA DEL CAPITALE MATERIALE E DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA

Il metodo di valutazione statistica dell’inventario permanente (Goldsmith) si basa sull’idea che lo stock di capitale in un dato istante di tempo corrisponde alla somma degli investimenti degli anni precedenti al netto degli ammortamenti. Il metodo prevede alcune fasi:

  1. La classificazione dei beni capitali avviene secondo la durata media della loro vita utile. Nell’esperienza italiana si fa riferimento a tre classi: costruzioni, macchine, attrezzature e mezzi di trasporto.
  2. Per ogni gruppo, si considera la serie annuale degli investimenti fissi, per un periodo pari alla vita economica del gruppo stesso.
  3. Si convertono i valori degli investimenti fissi a prezzi correnti in valori a prezzi costanti, riferiti all’anno della valutazione.
  4. Si sommano i dati annuali deflazionati di ogni serie, ottenendo il valore lordo dei beni capitali.
  5. Si calcola la quota di ammortamento dei beni, che equivale al
loro deprezzamento.- Si converte il capitale lordo in capitale netto, mediante la detrazione del cumulo degli ammortamenti di tutto il periodo di vita decorso.- Si ottiene il valore del capitale materiale complessivo aggregando le stime ottenute.Il concetto di capacità produttiva indica la massima produzione ottenibile nell'unità di tempo da uno stock di capitale utilizzato a livello normale; il grado di utilizzazione degli impianti produttivi si calcola come rapporto tra la produzione effettiva e quella potenziale. La produzione potenziale corrisponde alla capacità produttiva, che si può intendere come:- capacità produttiva in senso tecnico: si riferisce a parametri tecnici che esprimono l'utilizzazione massima teorica di un impianto, in termini di prodotto realizzabile.- capacità produttiva in senso economico: dipende dal comportamento dell'imprenditore (costi medi e marginali), ed dal funzionamento del mercato.La misura dellacapacità produttiva avviene sulla base di indagini dirette presso le imprese (di tipo qualitativo, emolto soggettive), e di elaborazioni di variabili economiche connesse alla capacità produttive, secondo tre metodi. - Il metodo della Wharton School consiste nel calcolo di un indice che misura la capacità produttiva di tutti i fattori,ottenibile in condizioni operative normali, nel breve periodo, e in concorrenza perfetta. Il procedimento si basa sulladestagionalizzazione delle serie mensili degli indici della produzione industriale, calcolando gli indici trimestrali.Vengono poi individuati i punti di massimo relativo (seguendo un criterio automatico o discrezionale), e vengonocongiunti mediante una spezzata, che rappresenta l’evoluzione lineare della capacità produttiva. Per ogni trimestre,il grado di utilizzazione degli impianti si ottiene rapportando il valore dell’indice al valore teorico corrispondente. - Il metodo del rapporto

capitale/prodotto (Creamer) si basa sulla relazione tecnica che lega lo stock di capitale al prodotto ottenibile. Si calcolano i rapporti tra stock di capitale e reddito prodotto, per ogni anno considerato. Il rapporto più basso viene considerato di piena utilizzazione della capacità produttiva, e viene rapportato a quello degli altri anni per indicarne il grado di utilizzo della capacità produttiva.

Il metodo della Banca d'Inghilterra fornisce una misura del grado di utilizzazione del capitale, misurato come rapporto tra il prodotto attuale e il prodotto potenziale ottenibile dallo stock di capitale esistente, nell'ipotesi di una illimitata offerta di lavoro.

17 - FONTI STATISTICHE E NOZIONE DI CAPITALE UMANO

Nelle società moderne, i cambiamenti sociali ed economici sono aspetti di un unico processo, anche se le interrelazioni sono di difficile interpretazione.

Le forze di lavoro e le non forze di lavoro vengono rilevate trimestralmente su base campionaria.

e ogni dieci anni mediante i censimenti della popolazione. Lo scopo delle rilevazioni è quello di accertarne la consistenza numerica e la distribuzione territoriale. Nella rilevazione trimestrale, si distinguono due aggregati fondamentali: - forze di lavoro (FL). Comprende a sua volta: - occupati (formato da occupati dichiarati, altre persone con attività lavorativa, e sottoccupati, cioè persone che hanno lavorato un numero di ore inferiore a quello abituale) - persone in cerca di occupazione (formato da disoccupati, persone in cerca di prima occupazione, altre persone in cerca di lavoro). - persone non appartenenti alle forze di lavoro. Comprende a sua volta le persone in età non lavorativa (cioè con meno di 15 anni), le forze di lavoro potenziali, le persone che si dichiarano casalinghe, studenti, ritirati dal lavoro, inabili, in servizio di leva. Il campione è formato da poco più di 1.300 comuni e da circa 73.000 famiglie. Il sistema dirotazione 2-2-2 consente di mantenere invariata metà della composizione del campione da un trimestre all'altro, conciliando le esigenze di costruzione di stime di livello e di stime di variazione. Tra i concetti di forze di lavoro, popolazione attiva e popolazione in condizione professionale vengono fatte distinzioni nelle sole statistiche ufficiali, e non nel linguaggio corrente o economico. Il potenziale di lavoro disponibile, invece, indica la massa di individui che, in un dato momento, posseggono i requisiti fisici e giuridici per svolgere un'attività produttiva. Le rilevazioni si concentrano su tre caratteri: professione; posizione nella professione (imprenditori e liberi professionisti, lavoratori in proprio, soci di cooperative, coadiuvanti, dirigenti, direttivi, quadri e impiegati, altri lavoratori dipendenti); sezione di attività economica. Per la costruzione delle rilevazioni e per le definizioni adottate, potrebbe verificarsi un contemporaneoaumentodell'occupazione e della disoccupazione, o una diminuzione di entrambi gli aggregati. Il concetto di capitale umano fa riferimento alla capacità di un soggetto di produrre reddito, il cui valore si accresce soprattutto per effetto dell'istruzione e dell'addestramento. Il capitale umano corrisponde alla quota di popolazione, tra i 15 e 65 anni, che partecipa al processo di produzione, ovvero al valore degli occupati in un dato istante di tempo. Il capitale umano può essere: - Tangibile: è il valore della forza lavoro che in un dato istante partecipa al processo produttivo, e si calcola capitalizzando le spese dell'allevamento (alimentazione, vestiario, abitazione). - Intangibile: si ottiene capitalizzando tutte le spese che migliorano la qualità e la produttività del capitale umano tangibile (istruzione e formazione professionale, mobilità del lavoro, spese mediche e sanitarie). Oltre che con tale metodo (approccio retrospettivo),per stimare il valore del capitale umano si può utilizzare anche l'approccio prospettivo, che fa riferimento al valore attuale dei redditi che il singolo individuo è presumibilmente in grado di realizzare in futuro. 18 - MISURE DELL'OFFERTA E DELLA DOMANDA DI LAVORO I principali rapporti caratteristici delle forze di lavoro sono: - tasso generico di attività: rappresenta il rapporto tra popolazione attiva e popolazione totale. - indice reale di dipendenza: esprime il carico di inattivi per ogni attivo, ed è il rapporto tra il numero di individui non forza lavoro e quelli forza lavoro. - tassi specifici di attività: si calcolano in base ad alcuni caratteri individuali, come sesso, età, stato civile, istruzione, gruppo demografico. Essi si riflettono principalmente sugli effetti di fattori sociali, economici e culturali che spingono gli individui a cercare lavoro. Nel primo stadio di sviluppo delle società, la quota di forza lavoro

La quota di popolazione che si dedica all'agricoltura è molto elevata e diminuisce nel secondo stadio, quando si espandono le attività industriali. Nel terzo stadio di sviluppo, cresce la quota di popolazione che si dedica alle attività terziarie e ai servizi.

I tassi di professionalità agricola (o di ruralità), di professionalità industriale e di professionalità terziaria sono dati dai rapporti tra le forze di lavoro del settore e l'ammontare totale delle forze lavoro.

La conoscenza del mercato del lavoro richiede l'individuazione e la misura degli occupati e dei disoccupati, categorie non facilmente definibili. Statisticamente, si considera "occupazione" solo l'attività che procura reddito monetario, mentre sono considerati "disoccupati" quelli che vorrebbero lavorare, ma non possono.

La disoccupazione esplicita è costituita da persone in cerca di occupazione e persone non forze di lavoro disposte.

Al lavorare a particolari condizioni; le forze di lavoro corrette corrispondono alle persone appartenenti alle forze di lavoro, e a quelle che hanno manifestato la disponibilità a lavorare. Sulla base di questi aggregati, è possibile calcolare:

  • tasso di attività corretto: è il rapporto tra le forze di lavoro corrette e la popolazione presente.
  • tasso di occupazione: è il rapporto tra l'occupazione esplicita e le forze di lavoro corrette.
  • tasso di disoccupazione: è il rapporto tra la disoccupazione esplicita e le forze di lavoro corrette.

Alcuni studi condotti negli anni '60 hanno evidenziato l'esistenza di una relazione di breve periodo fra il livello dell'offerta di lavoro ed il livello della domanda aggregata di beni e servizi, e di conseguenza, anche della correlazione tra offerta e domanda di lavoro. Sulla natura di quest'ultima relazione esistono due ipotesi:

  • ipotesi del "lavoratore scoraggiato":
Nazionali e Regionali (SEC2010), che si basa sul Sistema di Conti Nazionali (SCN) delle Nazioni Unite. Il SCN fornisce una panoramica completa dell'attività economica di un paese, suddividendo la produzione, il reddito, la spesa e il patrimonio in diverse categorie. Queste categorie includono le attività economiche dei settori produttivi, come l'agricoltura, l'industria e i servizi, nonché le transazioni tra i settori, come le importazioni, le esportazioni e gli investimenti. Il SCN fornisce anche informazioni sulle risorse naturali, la popolazione, l'occupazione e altre variabili socio-economiche. Queste informazioni sono utilizzate per analizzare l'andamento dell'economia, valutare l'impatto delle politiche economiche e monitorare la sostenibilità ambientale. Il SEC2010 è una versione aggiornata del SCN che tiene conto delle nuove sfide economiche e ambientali. Questo sistema fornisce una maggiore precisione e comparabilità dei dati tra i paesi europei, consentendo una migliore analisi e pianificazione economica a livello regionale e nazionale. In conclusione, il Sistema di Contabilità Nazionale è uno strumento fondamentale per comprendere e monitorare l'attività economica di un paese. Fornisce dati dettagliati e comparabili che consentono di valutare l'andamento dell'economia e di prendere decisioni informate per il suo sviluppo.

Nel campo dell'economia, vengono utilizzati diversi sistemi di contabilità nazionale e regionale. Uno dei più comuni è il sistema SEC95, introdotto nel 1999. Questo sistema è a sua volta derivato dal System of National Accounts (SNA), che è stato definito dalle Nazioni Unite. L'ultima versione del SNA risale al 1993 (SNA93).

Il sistema SEC95 permette una descrizione quantitativa completa e comparabile dell'economia dei paesi e delle regioni. Questo sistema fornisce una serie di indicatori e metodi di calcolo che consentono di analizzare e confrontare i dati economici in modo uniforme e coerente.

Dettagli
A.A. 2022-2023
43 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/03 Statistica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovannidiquattro1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Statistica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Di Trapani Giovanni.