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POTENZIALE DI RIPOSO E POTENZIALE
D’AZIONE
1) Un neurone che non invia segnali e che non è stimolato a sua volta da un'altra
cellula è un neurone in una condizione nota come “ di riposo”.
1. Un neurone in condizione di riposo mostra un potenziale di membrana di CIRCA
-65 mV (millivolt) e prende il nome di “potenziale di riposo della membrana”
Il potenziale di riposo della membrana è il risultato della differente
concentrazione di ioni del neurone che è carico negativamente all’interno
e carico positivamente all’esterno.
La concentrazione ionica diversa tra esterno ed interno è data a sua volta
dall’azione di alcune proteine transmembrana (ovvero che si dispongono
attraverso la membrana):
Canali del potassio (K+): la membrana a riposo del neurone mostra
una permeabilità selettiva al potassio (K+). Vi sono due forze che
regalo l’influsso e l’afflusso del potassio:
Diffusione: gli ioni K+ seguono il loro gradiente di
concentrazione
Forze elettrostatiche: che porta gli ioni K+ all’interno in
quanto attratti dalla carica negativa interna.
Il potenziale di riposo riflette l’equilibrio tra queste due forze.
Proteine caricate negativamente all’interno: gruppi fosfato
Pompa sodio-potassio: pompa 3 ioni sodio (Na+) fuori ogni K+ che
introduce all’interno, mantenendo quindi il potenziale a riposo sul
lungo termine.
2)i potenziali d’azione sono: variazioni brevi ma grandi del potenziale di riposo che
hanno inizio nel monticolo assonico e che si propagano lungo il resto dell’assone,
rappresentando quindi la base fisiologica della trasmissione dell’informazione.
1. Se lo stimolo depolarizza (diminuzione della negatività del potenziale di
membrana) la membrana fino a circa -45 mV (valore soglia che se superato
genera il potenziale d’azione), si produrrà una variazione del suo potenziale
chiamato appunto “potenziale d’azione” (P.A)
Il potenziale d’azione è quindi un’inversione del potenziale di membrana
che rende pe un istante l’interno della membrana positivo rispetto
all’esterno, facendola arrivare a circa +35 mV.
2. Quando la membrana si depolarizza fino al valore soglia si aprono i canali
voltaggio-dipendenti del sodio (Na+) attraverso cui gli ioni Na+ entrano nel
neurone, depolarizzando ulteriormente il potenziale di membrana e inducendo
l’apertura di altri canali Na+ (entrano all’interno del neurone sempre per
diffusione e forze elettrostatiche).
Queste continue depolarizzazioni continuano facendo infine entrare gli
ioni Na+ a valanga (in quanto seguono il loro gradiente di concentrazione
ed attratti dalla carica negativa interna del neurone)
Questo ingresso causa un cambio di polarità: il potenziale d’azione
Nel periodo immediatamente successivo al potenziale d’azione, il neurone
non può essere eccitato nuovamente da un secondo stimolo, in quanto è
assolutamente refrattario a causa dei canali voltaggio dipendenti Na+ che
sono inattivati.
3. Successivamente vi è la fase di ripolarizzazione dove i canali voltaggio-
dipendenti Na+ si chiudono e si aprono i canali voltaggio-dipendenti del K+ e
vengono spinti fuori K+ per diffusione.
4. Vi è poi una fase di iperpolarizzazione (aumento della negatività all’interno della
membrana e quindi all’interno del neurone) della membrana che ne farà
scendere il potenziale a circa -75 mV. Questo accade in quanto i canali K+ sono
lenti a richiudersi, facendone uscire troppi ed iperpolarizzando di conseguenza
la cellula.
Per pochissimo tempo dopo il potenziale d’azione, il neurone è
relativamente refrattario e quindi solo stimoli molto forti possono produrre
ulteriori potenziali d’azione, in quanto la cellula è appunto iperpolarizzata.
5. In conclusione si aprono i canali K+ voltaggio-dipendenti aumentando la
permeabilità ai K+ e permettendo il ristabilirsi del potenziale di riposo, grazie
anche all’azione (che ricordiamo è costante) della pompa sodio-potassio.
TRASMISSIONE SINAPTICA
1) Il cervello possiede miliardi di neuroni che stabiliscono tra loro e con altri organi
miliardi di connessioni
Con il termine sinapsi facciamo riferimento ad una giunzione specializzata tra il
terminale assonico di un neurone, definito presinaptico, con il
soma/dendrite/assone di un’altra cellula (può essere muscolare, sensoriale,
neuronale, ecc) definita postsinaptica, permettendone la comunicazione e
quindi la trasmissione del segnale.
Il passaggio del segnale nervoso dalla cellula presinaptica a quella
postsinaptica avviene grazie ad un intermediario chimico, il
neurotrasmettitore.
La tipologia di sinapsi più diffusa nel cervello è quella chimica: rappresenta
giunzioni in cui le due cellule non sono in diretto contatto tra loro ma presentano
uno spazio che le separa(fessura sinaptica).
2) processo di trasmissione sinaptica
1. Dopo che il potenziale d’azione si propaga lungo l’assione arriva al terminale
assonico depolarizzandolo ed aprendo di conseguenza i canali voltaggio-
dipendenti del calcio.
L’apertura dei canali del calcio voltaggio-dipendenti consente l’entrata
degli ioni Ca2 nel terminale assonico che promuove l’esocitosi (la fusione
delle vescicole sinaptiche con la membrana presinaptica) attraverso cui
avviene il rilascio dei neurotrasmettitori nella fessura sinaptica.
Vi sono due proteine che mediano il processo di esocitosi: le proteine
“snare”, che si attaccano alle vescicole e alla membrana presinaptica,
facendo “ormeggiare” la vescicola alla membrana presinaptica.
2. I neurotrasmettitori rilasciati nella fessura sinaptica si legano temporaneamente
a specifici recettori. questo legame apre i canali ionici sulla membrana
postsinaptica, pemettendo il flusso ionico che darà inizio ad un potenziale
postsinaptico (variazioni brevi nella membrana postsinaptica) nel neurone
postsinaptico che può essere:
Eccitatorio: e quindi sono potenziali postsinaptici depolarizzanti che
aumentano di conseguenza la probabilità che il neurone generi a sua volta
un potenziale d’azione.
Inibitorio: e quindi sono potenziali postsinaptici iperpolarizzanti che di
conseguenza diminuiscono la probabilità che il neurone generi a sua volta
un potenziale d’azione.
I neuroni elaborano l’informazione integrando questi potenziali postsinaptici
eccitatori e inibitori attraverso una sommatoria spaziale (sommando quindi i
potenziali postsinaptici che avvengono in siti diversi del neurone) ed una
sommatoria temporale (sommando quindi i potenziali postsinaptici che
avvengono nel tempo).
Se l’integrazione degli ERPSP e degli IPSP nella cellula postsinaptica
depolarizza il monticolo assonico a sufficienza, il neurone postsinaptico
attiva un potenziale d’azione.
3. Vi sono infine degli enzimi nella fessura sinaptica che pongono fine agli effetti
dei neurotrasmettitori, in due modalità:
Degradazione: l’enzima spezza e quindi inattiva il neurotrasmettitore
Ricaptazione: i neurotrasmettitori vengono riassorbiti nella membrana
presinaptica grazie a dei trasportatori che si legano ad essi
determinandone l’assorbimento.
3) vi sono varie tipologie di connessioni sinaptiche
1. Asso-dendritica: l’assone contatta direttamente il dendrite dell’altra cellula
2. Asso-somatica: l’assone del neurone presinaptico va a contattare il soma del
neurone postsinaptico
3. Asso-assonica: il neurone presinaptico, col suo assone, contatta l’assone del
neurone postsinaptico
4. Dendro-dendritica: la trasmissione avviene tra i dendriti dei due neuroni.
SISTEMA NERVOSO SIMAPTICO E
PARASIMPATICO.
1) il sistema nervoso è: l’insieme degli organi e delle strutture che svolgono la
funzione di monitorare, regolare e modulare tutte le attività dei muscoli ed organi del
corpo.
2) il sistema nervoso è suddiviso, a livello macroscopico, in:
1. Sistema nervoso periferico: con cui facciamo riferimento alle parti del sistema
nervoso localizzate fuori dal cranio o della colonna vertebrale. esso è costituito
dalle fibre nervose che dal sistema nervoso centrale si diramano nell’organismo
(nervi periferici). Esso include infatti i nervi (fasci di assoni che si estendono su
tutto il corpo) che possono essere:
Motori: trasmettono le informazioni dal midollo spinale o dal cervello, a
muscoli, organi o ghiandole.
Sensoriali: che originano dalle strutture sensoriali periferiche e
trasmettono l’informazione dal corpo al midollo spinale e al cervello.
Il sistema nervoso periferico si suddivide in due sezioni (e quindi i nervi del
corpo si suddividono in)
Sistema nervoso somatico: che consiste di nervi che connettono il cervello
con i muscoli principali ed i sistemi sensoriali del corpo. Esso è la via
principale attraverso cui il cervello controlla il movimento volontario e
riceve le informazioni sensoriali dal corpo e dagli organi sensoriali della
testa.
Sistema nervoso autonomo: definito cosi in quanto non abbiamo un
controllo del tutto conscio e volontario delle sue azioni. È il sistema
principale del cervello per controllare gli organi interni e consiste in nervi.
Si suddivide in:
Sistema nervoso simpatico: la cui attivazione prepara il corpo
all’azione aumentando la pressione sanguigna, dilatando le
pupille e aumentando il ritmo cardiaco (questo gruppo di
reazioni è chiamato “combatti o fuggi”)
Sistema nervoso parasimpatico: la cui attivazione aiuta il
corpo a rilassarsi, recuperare energie e a prepararsi ad azioni
future
Questi due sistemi per molti organi, operano in opposizione in quanto
rilasciano neurotrasmettitori differenti.
Simpatico: utilizza la norepinefrina (noradrenalina)
che tende ad accellerare l’attività corporea
Parasimpatico: utilizza l’acetilcolina, che tende invece
a rallentare l’attività corporea.
L’equilibrio di questi due sistemi è ciò che determina lo stato degli organi
interni. Difatti la tensione tra i due sistemi assicura che l’individuo sia
sempre preparato per reagire alle circostanze.
Sistema nervoso enterico: rete locale di neuroni sensoriali e
motori che regola il funzionamento dell’intestino sotto il diretto
controllo del sistema nervoso centrale.
2. Sistema nervoso centrale: costituito da
Cervello: rappresenta la porzione esecutiva del sistema nervoso centrale
Midollo spinale: incanala le informazioni sensoriali dal corpo verso il
cervello e conduce i comandi cerebrali motori fuori, verso il resto del
corpo. TATTO
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