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DIFFERENZA TRA AMIDO E CELLULOSA
Dal punto di vista chimico-strutturale:
Hanno la stessa composizione chimica ma differiscono per i legami tra le varie
unità e per la struttura:
Amido: legame α-D-Glucosio ( strut. tondeggiante)
Cellulosa: legame β-D-Glucosio (strut. lineare)
AMIDO è UNIONE DI AMILOSIO E AMILOPECTINA:
1. AMILOSIO
Catene lineari in cui le unità di glucosio sono
unite da legami 1,4 -alfa-glicosidici
È solubile in acqua
Si avvolge a spirale
2. AMILOPECTINA
Le catene di glucosio 1,4-alfa-glicosidico si
uniscono con legami 1,6-alfa-glicosidici
formando così strutture ramificate
È insolubile in acqua
GLICOGENO
l’amilopectina,
ha struttura ramificata come ma con catene più corte e
ramificate si accumula nei muscoli e nel fegato
Quando il glucosio ematico è scarso, viene scisso (glicogenolisi) nel fegato e nei
muscoli.
In caso di iperglicemia, viene sintetizzato (glicogenosintesi)
Amminoacidi pag. 9
Sono le subunità delle proteine
Ogni molecola possiede un carbonio asimmetrico legato
a: - un gruppo amminico basico (N-H -H)
- un gruppo carbossilico acido (C=O -OH)
- un atomo di idrogeno
- un gruppo laterale diverso per ogni amminoacido
(gruppo R)
Nelle proteine esistono solo alfa-amminoacidi, in cui i gruppi amminico e
carbossilico sono legati allo stesso C asimmetrico
AMMINOACIDI PROTOGENICI
Tra i numerosi amminoacidi, solo 20
partecipano alla formazione delle proteine e,
quindi, sono definiti amminoacidi proto-
genici.
Gli amminoacidi proto-genici:
Sono tutti α (la funzione NH è legata al C adiacente alla funzione carbossilica)
2
Sono tutti chirali (eccetto la glicina)
Presentano stereochimica L (il C chirale ha la stessa configurazione del C chirale
della L-gliceraldeide)
Il C chirale ha una configurazione assoluta S (ad eccezione della cisteina, che è
R)
Inoltre proprietà
Gli amminoacidi possono essere classificati in base alle delle loro
catene laterali (-R), polarità non polarità
considerando la loro o al pH fisiologico
e quindi la tendenza ad interagire con l’acqua
Gli amminoacidi con catene laterali cariche, idrofiliche, sono generalmente
esposti sulla superficie delle proteine
I residui idrofobici, non polari, si trovano in genere all’interno delle proteine,
protetti dal contatto con l’acqua
Possiamo trovare vari tipi:
1. R-non polare = alanina (idrofobici)
2. R- aromatica = funzioni enzimatiche (fenilalanina)
3. R polare = proteine e enzimi, importante per regolazione proteina (serina)
pag. 10
4. R carico positivamente = negli enzimi, possono cedere protone al substrato
(lisina)
5. R carico negativamente= negli enzimi, uguali al 4 (aspartato)
Anfotere
Quando un amminoacido viene sciolto in H O diventa uno ione dipolare o zwitterione
2
acido base
che può agire sia come (donatore di protoni) che come (accettore di
protoni).
Le sostanze che hanno questa doppia natura si definiscono anfòtere o anfoliti
Al pH fisiologico (valore attorno a 7,4) tutti gli amminoacidi hanno:
gruppo carbossilico -
1. il dissociato, si forma lo ione negativo carbossilato -COO
gruppo amminico 3+
2. il protonato -NH
entro stereo-geno
L’atomo di carbonio alfa è un centro stereo-geno
Possono essere rappresentati con la proiezione di Fischer:
il gruppo carbossilico in alto
la catena R in basso
se il gruppo NH è a destra si ha una configurazione D viceversa una
2
configurazione L
Le cellule utilizzano solo L-amminoacidi (gruppo amminico a sinistra)
Amminoacidi essenziali
Gli amminoacidi essenziali sono quelli che non possono essere sintetizzati dalle cellule
e quindi devono essere introdotti con gli alimenti. I principali sono valina, leucina,
isoleucina, triptofano, fenilalanina, arginina, lisina, istidina, treonina e metionina pag. 11
LEGAME PEPTIDICO
Se due amminoacidi reagiscono tra di
loro tramite il –COOH (carbossilico)
dell’uno e l’NH (amminico) dell’altro,
2
viene eliminata una molecola di acqua
e si forma un legame peptidico .
La molecola che si forma ci mostra che
il legame è di tipo ammidico.
Azoto ha 2 elettroni nel livello S e 3 nel
livello P. quindi può accadere che
l’azoto formi un doppio legame con il
carbonio obbligando l’ossigeno a
riacquisire un doppietto. A questo punto
l’azoto avrà una parziale carica
positiva.
Ma anche l’ossigeno può, come l’azoto, richiamare il suo doppietto e far tornare la
conformazione iniziale. QUINDI LEGAME PEPTIDICO è
RISONANZA
Per convenzione, i peptidi
sono rappresentati ponendo a
sx l'amminoacido con il
N-terminale)
gruppo amminico libero (a.a. e all'estremità di dx quello con il gruppo
C-terminale)
carbossilico libero (a.a.
Si parla di peptidi se la catena contiene fino a 70 amminoacidi
Si parla di proteine se la catena contiene più di 70 amminoacidi.
Le proprietà fisiche, chimiche e biologiche della catena dipendono dal tipo, dal
numero e dalla sequenza di amminoacidi
Se cambia anche solo un amminoacido della sequenza variano le proprietà
biologiche
Le possibili combinazioni di amminoacidi sono miliardi
pag. 12
Proteine
Dopo l’acqua, costituiscono nelle cellule animali le sostanze più
abbondanti
Ci sono circa 50.000 proteine diverse nel corpo umano
L’incredibile varietà degli esseri viventi dipende dal loro enorme numero
Ogni specie vivente ha le sue proteine altamente specifiche
Hanno massa molecolare maggiore di 10.000 u.m.a. e possono contenere
anche 500 amminoacidi
Non possono passare attraverso le membrane
Perché due proteine abbiano uguali proprietà biologiche devono contenere gli
stessi amminoacidi e nello stesso preciso ordine
Basta anche un solo amminoacido diverso per dar luogo a proteine con
proprietà biologiche diverse (uno solo diverso su 146 nell’Anemia falciforme!)
Sono solubili quelle che devono potersi spostare nella cellula o nel liquido
organico (es. enzimi, fibrinogeno)
Sono insolubili quelle con funzione strutturale (es. collagene)
Le proprietà fisiche e chimiche dipendono dalle funzioni che le proteine devono
svolgere
Vengono assemblate nei RIBOSOMI, a partire da amminoacidi ricavati dagli
alimenti o sintetizzati dalle stesse cellule
Vengono scisse (per idrolisi) nei singoli amminoacidi nel corso della digestione
nello stomaco e nell’ intestino tenue
ALCUNE FUNZIONI:
1. Plastica, se servono per costruire
nuove parti di cellule o per
sostituirne di vecchie (es. collagene)
2. Catalitica, se servono per accelerare
le reazioni chimiche (es. enzimi)
3. Di trasporto (es. l’emoglobina per
l’ossigeno)
4. Contrattile (es. miosina e actina)
5. Difesa (es. immunoglobuline)
6. Regolazione (es. insulina) pag. 13
DIVERSE STRUTTURE
Presentano una struttura
1. Primaria: l’esatta sequenza di amminoacidi
2. Secondaria: la disposizione spaziale della catena che può presentare in certi
tratti un avvolgimento a spirale alfa-elica, in altri disposizione a foglietto
pieghettato
I tratti sono stabilizzati da legami a idrogeno tra i gruppi –NH e –C=O
3. Terziaria: la conformazione spaziale complessiva della catena che dipende
dalla successione dei tratti a foglio pieghettato e dai tratti ad alfa-elica. Anche
questa è stabilizzata da legami a idrogeno e ionici tra atomi delle catene laterali
4. Quaternaria: più catene si uniscono con legami non covalenti (es. collagene
ed emoglobina)
Variazioni, anche minime, nella struttura primaria di una proteina alterano la
sua forma tridimensionale (in quanto modificano le interazioni tra gli
amminoacidi) compromettendone la funzionalità
L’attività biologica di molte proteine (enzimi, recettori, proteine del
citoscheletro) è regolata in risposta a stimoli differenti, così da adattarla alle
esigenze della cellula
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola
perde le sue proprietà
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola
perde le sue proprietà pag. 14
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola
perde le sue proprietà
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola
perde le sue proprietà
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola
perde le sue proprietà
Nella denaturazione le proteine perdono le strutture secondaria, terziaria e
quaternaria perché l’elevata temperatura dete
Tale processo è detto denaturazio
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola perde le
sue proprietà
Se la variazione che la forma della proteina subisce è irreversibile, la molecola
perde le sue proprietà
Tale processo è detto denaturazione (perde tridimensionalità)
La maggior parte delle proteine si denatura già a 50-60 °C
Nella denaturazione le proteine perdono le strutture secondaria, terziaria e
quaternaria perché l’elevata temperatura determina la rottura dei legami a
idrogeno e si conserva solo la struttura primaria
La denaturazione può essere dovuta anche alle variazioni di pH che comporta la
rottura dei legami, o dall’azione di agenti tossici, o dall’azione di altre molecole.
Se togliamo la causa della denaturazione, la proteina torna alla formazione
originaria
Così nella cottura degli alimenti le proteine diventano più facilmente attaccabili
dagli enzimi, essendo i legami peptidici più esposti alla loro azione
Ad esempio certe sostanze riducenti rompono i ponti disolfuro
Su questo processo si basa il trattamento dei capelli conosciuto come
permanente
I capelli sono costituiti da catene di cheratina unite tra loro da ponti disolfuro
che possono essere rotti e ripristinati consentendo al capello di assumere
aspetto più o meno ondulato
Con la permanente inizialmente questi ponti vengono rotti utilizzando sostanze
riducenti in seguito vengono avvolti attorno a un ferro caldo per dare loro la
piega voluta e infine vengono trattati con una sostanza ossidante che
permetterà la formazione di nuovi ponti disolfuro
STRUTTURA PRIMARIA
costitui