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METODO PER BILANCIARE LE REAZIONI NUCLEARI
La somma della carica nucleare da entrambi i lati deve essere la stessa —>
numero atomico
La somma dei numeri di massa A deve essere la stessa da entrambi i lati
EMISSIONI ALFA (α)
Per gli elementi pesanti (principalmente quelli con numero A>200), la perdita di
particelle α è un processo di stabilizzazione particolarmente importante.
Le particelle α sono nuclei di elio composti da due protoni e due neutroni, per
questo il nucleo che si genera ha sempre un numero di massa di quattro unità
inferiore e un numero atomico di due unità inferiore al nucleo originale
Quindi α= A-4; Z-2
EMISSIONI BETA (β)
0 e (particella b) -1
Se un nucleo ha più neutroni di quanto necessario per la sua stabilità, può
stabilizzarsi convertendo un neutrone in un elettrone e un protone. Il protone
rimane nel nucleo, mentre l’elettrone è emesso (particella β). Quando un nucleo
emette una particella bet varia il numero atomico(+1) ma il numero di massa
rimane uguale.
Β= A; Z-1
EMISSIONI GAMMA (γ)
L’emissione beta o alfa spesso è accompagnata da emissioni γ che avvengono
simultaneamente (fotoni ad alta energia senza né carica né massa, radiazione
elettromagnetica ad alta energia).
Quando si verifica un’emissione gamma, non si modifica né numero di massa A
né numero atomico Z, l’elemento rimane lo stesso ma il suo nucleo è in uno stato
energetico inferiore (più stabile).
EMISSIONE DI POSITRONI
Un positrone è una particella che ha la stessa massa di un elettrone ma una
carica +1 invece di -1.
L’emissione di positroni è molto più rara delle emissioni alfa e beta. Poiché un
positrone non ha massa (o relativamente piccola, come gli elettroni) il nucleo è
trasformato in un nucleo di eguale massa ma con numero atomico inferiore di
un’unità, cioè un protone del nucleo si trasforma in un neutrone ed un positrone
(Cambia identità.
Cattura elettronica un elettrone degli strati più interni viene catturato dal nucleo
e interagisce con un protone per formare un neutrone così che il numero atomico
si riduce di una unità.
Il numero di massa rimane invariato.
Comune tra i nuclei pesanti perché n=1 è più vicino al nucleo.
gli isotopi instabili che hanno più protoni che neutroni daranno molto
probabilmente decadimento b+ o cattura elettronica (un protone viene
convertito in neutrone)
❖gli isotopi instabili che hanno più neutroni che protoni probabilmente
emetteranno un elettrone (emissione beta, un neutrone viene convertito in
protone).
❖ gli isotopi molto pesanti (Z>83) subiranno probabilmente decadimento a,
perdendo sia protoni che neutroni e diminuendo il numero atomico.
Quando le particelle α, β, i raggi γ, i positroni interagiscono con la materia, gli
elettroni si allontanano dalla nuvola elettronica che circonda il nucleo atomico
generando ioni carichi positivamente a partire da atomi neutri (radiazioni
ionizzanti).
Le radiazioni ionizzanti possono essere caratterizzate mediante due misure
fisiche che si basano sull’intensità della radiazione (flusso di energia, pari al
numero delle particelle emesse per unità di tempo); sull’energia di ciascuna
particella emessa.
Intensità: si sfruttano le proprietà ionizzanti delle radiazioni e uno degli strumenti
più utilizzati è il contatore Geiger-Muller che contiene gas di elio o argon. Quando
le radiazioni ionizzano il gas, lo strumento registra l’accaduto indicando che una
corrente elettrica è passata attraverso due elettrodi, in questo modo lo
strumento conta le radiazioni una per una (particella per particella).
L’emivita nucleare (o tempo di dimezzamento, t 1/2 ) è il tempo necessario per
avere il decadimento di metà degli atomi di un radioisotopo e ha valore costante
per ogni coppia nucleo «genitore»/ nucleo «figlio». Il tempo di dimezzamento non
dipende dalla temperatura o dalla pressione o da quali altri atomi è circondato il
nucleo.
QUAL E’ L’EFFETTO DELLE RADIAZIONI SUL CORPO UMANO?
Per descrivere l’effetto delle radiazioni sul corpo, vengono usate tre tipologie di
unità : roentgen, rad e rem.
Roentgen (R): misura l’energia trasmessa da una sorgente radioattiva e quindi è
la misura dell’esposizione ad una determinata radiazione. Non tiene però in
considerazione l’effetto della radiazione sul tessuto e il fatto che differenti tessuti
assorbono quantità diverse di radiazioni.
Rad (Radiation absorbed dose): è la misura della radiazione assorbita
proveniente dalla sorgente radioattiva. L’unità di misura del SI è il gray (Gy) dove
1 Gy=100 rad
Rem (radiation equivalent mam o Roentgen equivalente uomo): è la misura
dell’effetto della radiazione quando un soggetto assorbe 1 roentgen (dose
equivalente). L’introduzione del Rem è stata necessaria perché il danno di un
tessuto dipende dal tipo di radiazione, quindi il rem misura il danno biologico per
1 rad di energia assorbita
RADIOTERAPIA
L’utilizzo in medicina di isotopi radioattivi trova una grande applicazione in
diagnostica per immagini e nella cura delle malattie (radioterapia).
- diagnostica per immagini (IMAGING):
1) Un elemento radioattivo(somministrato puro o sottosopra discomposto )
siconcentra
nel tessuto di cui si vuole ricostruire l’immagine
2) Un metodo per quantificare la radiazione proveniente dalla sorgente
radioattiva e per registrare la sua intensità e localizzazione
3) Un computer per processare i dati di intensità/localizzazione e trasformarli in
un’immagine utile
Un isotopo radioattivo si comporta (chimicamente e metabolicamente) come un
isotopo non radioattivo
Raggi X che attraversano il corpo e la radiazione in uscita si registra su
una pellicola