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RICERCA-AZIONE: la continua ricerca di ciò
che risulta essere interessante è il processo
che lo ha reso possibile o meno. processo intenzionale finalizzato alla
definizione di obiettivi, al fine di risolvere
situazioni critiche.
competenze educative, progettuali e
organizzative PARTECIPAZIONE: coinvolgimento dei
costruire ponti per trasformare l'individuo ma soggetti
per farlo sono necessari 2 pilastri
intreccio delle relazioni educative costruite
tra educatori, bambini e genitori PROGETTARE CONCRETEZZA: la prog. va connessa con
problemi concreti della realtà per produrre
organizzare la complessità che è necessaria cambiamenti positivi
per liberare la creatività e rispondere agli
imprevisti FLESSIBILITA': è necessario che si adatti a
CARATTERISTICHE quelli che sono i bisogni educativi di
PROGETTAZIONE apprendimento dei bambini
BAMBINO
soggetto attivo e libero AL NIDO: UN PONTE ADEGUATEZZA: è necessario fissare obiettivi
reali che tengano conto delle conoscenze già
acquisite, delle abilità dei bambini
TRA PRESENTE E
rilevazione di elementi oggettivi, per VERIFICARE CONTINUITA': necessità di garantire la
verificare l'acquisizione o meno di FUTURO congruenza tra i percorsi educativi di
determinate competenze apprendimento e quelle che sono le capacità
del bambino
legata all'interpretazione dell'educatore BAMBINO, è la guida, il soggetto principale
con bisogni che vanno ascoltati. Spetta agli
bisogna valutare per capire se la strada che adulti saper cogliere i segnali e i messaggi
VALUTAZIONE
stiamo percorrendo va bene o è da verbali e non.
modificare, si valuta con gli strumenti, si
valuta per i bambini che sono destinatari GENITORI, alleato, la famiglia è la rete
degli interventi ma anche per gli educatori primaria all'interno della quale il bambino
per crescere professionalmente, e per la trova la soddisfazione dei propri bisogni. Con
comunità. essa si instaura il patto di corresponsabilità.
Nell'ottica della progettazione educativa è
ATTORI opportuno riconoscere nei genitori un
supporto competente.
L'EDUCATORE, ha il compito di ascoltare,
osservare per mettere in piedi un progetto
che tenga conto dei bisogni dei bambini.
Analizza, discute e condivide con il gruppo di
lavoro sulle aspettati e sui dati raccolti. Esso
deve "stare con", cogliendo l'implicito all'
interno delle relazioni, di vedere nell'altro ciò
che questo ancora non può cogliere ma è
anche uno stare con se stessi.
PROGETTAZIONE NELLA PRATICA 1. conoscere in maniera approfondita i
EDUCATIVA bambini, il contesto in cui sono inseriti e
come si relazionano con gli altri;
2.analizzare il problema sul quale si intende
intervenire;
3. definire gli obiettivi educatici con un
programma per raggiungerli;
SPIRALE DELLA PROGETTAZIONE 4. attuare l'intervento educativo;
5. valutazione che verifica il raggiungimento
degli obiettivi
spicca la CREATIVITA' che rappresenta la
condizione necessaria per far fruttare il
MODELLI MUNARI problem solving. Bisogna considerare il
problema nella sua complessità.
PROGETTAZIONE EDUCATIVA IN AZIONE,
molto valida nella quotidianità del nido. Lei
sviluppa il concetto di UNITA' EDUCATIVA
come idea progettuale da svolgersi in un
RESTIGLIAN arco temporale ristretto ed è rivolta a quelle
situazioni che nella quotidianità l'educatore si
trova a dover affrontare. Qui l'educatore è
costretto a esplicitare in modo chiaro gli
obiettivi generali, specifici e in che modo si
intende monitorare e valutare il singolo
intervento.
la loro definizione è importantissima ed è
difficile perchè devono essere definiti in
modo chiaro nonostante il percorso sia
flessibile. L'obiettivo è la crescita della
persona e offre indicazioni generali che
guidano le azioni generali.
EDUCATIVI: ci aiutano a definire le mete che
vorremmo raggiungere insieme ai bambini
DIDATTICI: devono essere raggiunti nel
contesto di aree disciplinari diverse
GENERALI: in generale definiscono i risultati
OBIETTIVI verso i quali si vuole portare i bambini
SPECIFICI: obiettivi più dettagliati
Devono essere precisi, realizzabili e
misurabili.
ELEMENTI STRUTTURALI DEGLI OBIETTIVI:
soggetto, contenuto (ciò che deve essere
realizzato per dimostrare la performance
acquisita), condizione (descrizione della
situazione operativa) e criterio (livello
accettabile di performance, es. 3 gg su 5)
uno o più soggetti per cogliere i loro
comportamenti in vista di una descrizione
COSA OSSERVARE dettagliata. Leggere comunicazione verbale
e non.
l'educatore attraverso l'osservazione si
interroga sulle proprie azioni e sul proprio STRUMENTO DI
vissuto emotivo. Promuove la competenza AUTOVALUTAZIONE
emotiva, cioè rileggere i propri vissuti quella situata in ambiente naturale è la più
COME OSSERVARE
emotivi e affrontare i propri nodi irrisolti. adatta.
metodo finalizzato a sostenere l'educatore STRUTTURATA: raccoglie dati riguardanti un
mediante la pianificazione sistemica dell' campo specifico e delimitato da fenomeni sui
osservazione. Il bambino viene posto al quali si pone l'attenzione
OBSERVATION-PROJECT DI
centro. Si osserva un gruppo di bambini
durante il pasto o il gioco, le relazioni tra FONTAINE NON STRUTTURATA: assenza di ipotesi
adulto e bambino. Grazie a questo metodo si specifiche a monte
costruisce un'idea comune di bambino e si
scelgono con maggior cura gli obiettivi. NON PARTECIPATA: l'osservatore non è
TIPI DI OSSERVAZIONE
L'OSSERVAZIONE, parte integrante della realtà
LEGGERE I BISOGNI
strumento che promuove la collaborazione PARTECIPATA: l'osservatore si inserisce nel
tra nido e genitori. Sono una serie di contesto
REALI DEL BAMBINO
domande che indagano e i genitori ed OSSERVAZIONE ETOLOGICA: obiettivo di
educatori rispondono si, no, a volte, non so individuare comportamenti e schemi di
per quanto riguarda le capacità acquisite del azione nati nelle diverse specie (etogramma).
bambino in diverse aree dello sviluppo. TAVOLE DELLO SVILUPPO DI Al nido è efficace in quanto si studiano i
KUNO BELLER - TAVS comportamenti dei bambini direttamente sul
permettono ai genitori di capire cosa campo, in modo da accogliere la
osservare nel figlio, agli educatori di spontaneità. L'osservatore deve mantenersi
condurre un'osservazione attiva del bambino, distaccato, usando le video-registrazioni per
a entrambi di osservare per adeguare l' evitare di condizionare i bambini.
ambiente al bambino. Promuove maggiore
obiettività. metodo informale per la registrazione di dati
nell'osservazione partecipante. La prima
studio del comportamento del bambino e del APPROCCIO ECOLOGICO DI registrazione può avvenire con carta e
suo sviluppo all'interno dell'ambiente in cui BROFENBRENNER matita. Permette di prendere in analisi
vive situazioni sulle quali non si hanno ancora le
idee ben chiare.
REGISTRARE I DATI PROTOCOLLO OSSERVATIVO Per stenderlo bisogna inserire il nome dell'
osservatore, cosa si intende osservare e
perchè, data e ora di inizio e fine. Deve
descrivere le criticità emerse.
capacità di agire nel contesto in cui si è AGENTIVITA'
inseriti e trasformarlo
Le sorelle Agazzi hanno visto il giardino
come un luogo di vita, uno spazio IL GIARDINO
coinvolgente che deve essere progettato
con cura. In giardino i bambini sono liberi di
correre, esplorare, sfogarsi.
per bambini dai 24 mesi o comunque da
quando camminano. Si da a un gruppo di I primi servizi per l'infanzia avevano come
bambini in un ambiente controllato, una modello di riferimento gli ospedali e
GIOCO EURISTICO
quantità di oggetti diversi con contenitori di risultavano essere ambienti finalizzati alla
varia natura con i quali giocare liberamente tutela della salute e del benessere fisico del
senza l'intervento dell'adulto. bambino. Oltre alla custodia, lo scopo era
quello di limitare la diffusione delle malattie e
diffondere una corretta igiene e nutrizione. I
bambini venivano vestiti con delle divise
Per bambini di 7-8 mesi o comunque da uguali e pulite, e venivano divisi in base allo
LA STORIA
quando stanno seduti in modo autonomo sviluppo alimentare in lattanti, divezzi e semi-
fino a quando si muovono. E' un cesto divezzi. C'erano gruppi di 30-40 bambini in
CESTINO DEI TESORI
ampio, capiente, con al suo interno materiali un'unica stanza con max 3 persone che li
naturali di recupero che i bambini possono accudivano. Veniva presa in considerazione
afferrare ed esplorare. Si mettono 2/3 la sicurezza dei bambini, infatti usavano
bambini intorno al cesto. arredi per impedire loro di farsi male, come
LE CORNICI box e girelli, i quali però impedivano la
corretta esplorazione. L'arredamento
EDUCATIVE, SPAZI appariva freddo e poco curato.
Viene definito come EDUCATORE INVISIBILE,
dove educatore, ambiente e bambino FISICI E SIMBOLICI
crescono insieme in una relazione dinamica e
si influenzano a vicenda. Si pone attenzione rapporto tra bambino ed educatore si
al contesto, all'organizzazione degli LEGGE 1044/71 abbassa e si inizia ad immaginare un
strumenti, arredi e materiali. I contesti ambiente più adeguato al bambino.
devono agevolare gli apprendimenti e i
percorsi di scoperta e conoscenza ma sono il bambino viene visto come attivo e
da connotarsi come cornici di significato. CAMBIAMENTI competente fin dalla nascita. i nidi vengono
CAMBIAMENTO CULTURALE trasformati in ambienti educativi.
Non è mai neutro, esso comunica,
suggerisce, vieta e determina. Ruolo dell'ambiente più ampio
NASCONO 2 FILONI
1. Deve garantire un uso autonomo, Ha approfondito anche le caratteristiche
accessibile, fruibile. degli edifici scolastici.
2. Il bambino diventerà indipendente solo e
se lo spazio gli permette di essere tale e di
agire senza l'aiuto dell'
adulto.
3. Lo spazio deve essere differenziato,
leggibile e riconoscibile. Nelle sezioni devono
essere presenti zone con una specifica
valenza educativa e affettiva per il bambino.
4. Bisogna garantire la privacy, spazi in cui il
bambino può isolarsi per volontà sua.
5. deve rispettare il senso estetico, perchè il
bambino ha diritto al bello, e lo spazio deve
essere tale.
6. sono importanti i confini; spazi troppo
ampi e aperti disorientano, sono iper LO SPAZIO
stimolanti. Tutto deve essere a misura di
bambino. I tappeti e impediscono i movimenti
e non dovrebbero