R X
t t
hx | hx |
g (x, y) = yi = x Iy = x y = x y = yi
I I i i
i n
Osservazione 17.1.4. Se e , . . . , e sono i vettori della base standard di , allora
R
1 n ti
e Ae = a
j ij
dove a è il coefficiente in posizione (i , j) della matrice A.
ij
Dimostrazione. Ae è uguale alla colonna j di A, e moltiplicandola a sinistra per
j
ti
e otteniamo il coefficiente in posizione i della colonna j, ovvero a .
ij
114
17.2. MATRICE ASSOCIATA AD UN’APPLICAZIONE BILINEARE 115
t t
×
Corollario 17.1.5. Se A, B sono due matrici n n tali che x Ay = x By per ogni
n
∈
x, y . Allora A = B.
R
Dimostrazione. Basta scegliere x = e e y = e per avere l’uguaglianza dei
i j
coefficienti in posizione (i , j) nelle due matrici. × →
Definizione 17.1.6. Una forma bilineare g : V V è
K
• ∈
simmetrica se g(u, v ) = g(v , u) per ogni u, v V .
• −g(v ∈
antisimmetrica se g(u, v ) = , u) per ogni u, v V .
n,n
∈
Proposizione 17.1.7. Data A , si ha:
R t
⇐⇒
(1) g è simmetrica A è simmetrica (ovvero A = A ).
A t
⇐⇒ −A).
(2) g è antisimmetrica A è antisimmetrica (ovvero A =
A
Dimostrazione. Dimostriamo il primo punto, il secondo è analogo. Sia x =
P P
a e e y = b e . Per bilinearità,
i i j j
i j X X
g (x, y) = a b g (e , e ) e g (y, x) = b a g (e , e )
A i j A i j A j i A j j
ij ij
Siccome a b = b a , ne segue che g è simmetrica se e solo se g (e , e ) =
i j j i A A i j
g (e , e ) per ogni i , j. Questo equivale a dire che a = a per ogni i , j, dove a =
A j i ij ji ij
ti
e Ae = g (e , e ) è il coefficiente (i , j) di A.
j A i j × →
Definizione 17.1.8. Una forma bilineare g : V V è
R
• 6
definita positiva se g(u, u) > 0 per ogni u = 0 in V .
• 6
definita negativa se g(u, u) < 0 per ogni u = 0 in V .
• ≥ ∈
semidefinita positiva se g(u, u) 0 per ogni u V .
• ≤ ∈
semidefinita negativa se g(u, u) 0 per ogni u V .
• ∈ ∈
indefinita se g(u, u) < 0 per certi u V e g(u, u) > 0 per altri u V .
Una forma bilineare g è un prodotto scalare se è simmetrica e definita positiva. n,n
∈
Esempio 17.1.9. Consideriamo una matrice diagonale A = diag(λ , . . . , λ ) .
R
1 n
2 2
2
P . In questo caso A è:
= λ x + . . . + λ x
Allora g (x, x) = λ x 1 n
A i n
1
i i
• definita positiva se tutti i λ sono > 0.
i
• definita negativa se se tutti i λ sono < 0.
i
• ≥
semidefinita positiva se tutti i λ sono 0.
i
• ≤
semidefinita negativa se tutti i λ sono 0.
i
• indefinita se qualche λ è positivo e qualche λ è negativo.
i i
17.2. Matrice associata ad un’applicazione bilineare
Definizione 17.2.1 (Matrice associata ad una forma bilineare rispetto ad una base).
×V →
Sia g : V una forma bilineare e sia α = (v , . . . , v ) una base di V . Associamo
R 1 n ∈
a g la matrice A = [g] la cui componente (i , j) è a = g(v , v ) R:
α ij i j
([g] ) = g(v , v ).
α ij i j
Osservazione 17.2.2. A partire dalla matrice A = [g] possiamo ricostruire l’ap-
α
plicazione bilineare g nel modo seguente. Per calcolare g(u, v) scriviamo u, v come
116 17. FORME BILINEARI E FORME QUADRATICHE
P P
combinazioni lineari degli elementi della base: u = x v , v = y v . Allora per
i i j j
i j
bilinearità X
g(u, v) = x y g(v , v )
i j i j
i,j t y
x 1
1 .
..
X ..
A
= x y a = .
i j i,j y
x n
n
i,j
In altre parole, t
g(u, v) = c (u) [g] c (v)
α α α
×V →
Applicare g : V ai vettori corrisponde ad applicare la forma bilineare associata
R
alla matrice A = [g] alle loro coordinate.
α n,n
∈
Osservazione 17.2.3. Data una matrice A , la matrice associata all’applica-
K
n n
× →
zione bilineare g : nella base stardard è proprio A. Questo segue dal
R R R
A
t
fatto che e Ae = a , dove a è il coefficiente in posizione (i , j) di A.
j ij ij
i 17.3. Cambio di base e matrici congruenti
n,n
∈
Definizione 17.3.1. Due matrici A, B sono congruenti se esiste una matrice
R
t
invertibile M tale che M AM = B.
L’importanza della congruenza tra matrici dipende dalla proposizione seguente.
× →
Proposizione 17.3.2. Sia g : V V una forma bilineare e siano α = (v , . . . , v )
R 1 n
e β = (w , . . . , w ) due basi di V . Allora [g] e [g] sono congruenti. Più precisamente
1 n α β
si ha βα t βα
[g] = ([i d] ) [g] [i d]
β α
Dimostrazione. Basta mostrare che il coefficiente (i , j) delle due matrici è uguale.
Ricordiamo che il coefficiente (i , j) di una matrice si ottiene moltiplicandola a sinistra
t e a destra per e . Inoltre e = c (w ) (possiamo interpretare e come il vettore
per e j j β j j
i t t
colonna delle coordinate di w nella base β) e e = c (w ) . Il risultato desiderato
j β j
i
segue dalla seguente catena di uguaglianze.
t t
βα βα t βα βα
([i d] [g] [i d] ) = e [i d] [g] [i d] e
α ij α j
i t
t βα βα
= c (w ) [i d] [g] [i d] c (w )
β i α β j
t
= c (w ) [g] c (w )
α i α α j
= g(w , w )
i j
= ([g] )
β ij
dove abbiamo usato le formule di cambio di base e il fatto che la trasposta del prodotto
è il prodotto delle trasposte in ordine inverso: t
βα t t βα
c (w ) = [i d] c (w ), c (w ) = c (w ) [i d]
α j β j α i β i
Osservazione 17.3.3. Se A e B sono coniugate tramite una matrice ortogonale, allora
sono anche congruenti. 17.4. FORME QUADRATICHE 117
Dimostrazione. Ricordiamo che A e B sono simili, o coniugate, se esiste una
−1
matrice invertibile P tale che B = P AP. Dire che A e B sono coniugate tramite
una matrice ortogonale significa che P può essere scelta ortogonale. In questo caso
−1 t
P = P e otteniamo la congruenza.
n
∈
Proposizione 17.3.4. Sia A una matrice simmetrica e sia α = (v , . . . , v )
R 1 n
una base ortogonale (non necessariamente ortonormale) di autovettori di A e sia λ
i
α t
l’autovalore di v . Sia M = [i d] la matrice di cambio di base. Allora M AM è una
i st 2
||v ||
matrice diagonale e sulla diagonale ci sono i valori λ .
i i
2
||v ||
λ 0 ... 0
1 1
.. ..
t 2 2
||v || ||v ||
M AM = = diag(λ , . . . , λ )
. . 1 1 n n
2
||v ||
0 ... 0 λ n n t
Dimostrazione. Il coefficiente in posizione (i , j) di M AM è dato da
t t t t t t
(M AM) = e M AMe = v Av = v λ v = λ v v
ij j j j j j j
i i i i
( 6
0 se i = j
t
v = .
Ora basta osservare che v j
i 2
||v || se i = j
i n,n
∈
In particolare abbiamo dimostrato che se A è simmetrica, allora A è
R
congruente ad una matrice diagonale. ×V →
Osservazione 17.3.5. A lezione abbiamo osservato che se g : V è una forma
R
{v }
bilineare simmetrica e α = , . . . , v è una base g-ortogonale di V , allora [g] è
1 n α n
∈
una matrice diagonale. Quindi per dimostrare che una matrice simmetrica A R
è congruente ad una matrice diagonale, non serve prendere una base di autovettori,
basta una base g -ortogonale. Vedere lavagne lezioni.
A 17.4. Forme quadratiche
Definizione 17.4.1. Un polinomio omogeneo è un polinomio (in più variabili) in
cui tutti i monomi hanno lo stesso grado. Una forma quadratica è un polinomio
omogeneo di secondo grado (o più precisamente è la funzione definita da un tale
polinomio).
Esempio 17.4.2.
2 2
• 5x + 3xy + 4y è una forma quadratica.
2 2
• 5x +3xy +4y +2x +3 non lo è perché non tutti i monomi che vi compaiono
hanno grado 2. x a ... a
! !
1 11 1n
. . . ∈
Proposizione 17.4.3. Se x = è una n-upla di variabili e A =
.. .. ..
x a ... a
n n1 nn
n,n , allora
R X
t
x Ax = a x x
ij i j
ij
è una forma quadratica. n,n
∈
Proposizione 17.4.4. Data una matrice A esiste una ed una sola matrice
K
n,n t t
∈
simmetrica B che definisce la stessa forma quadratica, ovvero x Ax = x Bx
K
n
∈
per ogni x .
K
118 17. FORME BILINEARI E FORME QUADRATICHE
Dimostrazione. Sia A = [a ]. Per trovare una matrice simmetrica che definisce
ij
t
la forma quadratica x Ax basta sostituire ciascuna coppia di coefficienti a , a fuori
ij ji
dalla diagonale con la loro media (a +a )/2. Il contributo complessivo al coefficiente
ij ji
del monomio x x non cambia.
i j 2 2
−3y
Esempio 17.4.5. La forma quadratica 5x +4xy può essere espressa nei seguenti
modi equivalenti, uno simmetrico, l’altro non simmetrico:
x x x x
2 2
5 2 5 1
−
5x )t
+ 4xy 3y = ( ( ) = ( )t ( )
y y y
y −3 −3
2 3
. Il vantaggio della forma simmetrica è che possiamo usare il teorema spettrale per
diagonalizzare la matrice. Questo è utile per dimostrare il seguente risultato. C
Teorema 17.4.6. Sia q(x , . . . , x ) una forma quadratica e consideriamo la curva
1 n
di equazione q(x , . . . , x ) = c. Esiste una trasformazione ortogonale che trasforma
1 n 2
P
C in una curva definita da un’equazione della forma λ x = c.
i
i i
2 2
Esempio 17.4.7. Consideriamo la forma quadratica 3x + 4xy + 6y = 10. Trovare
2 2
un cambio di variabili che permetta di scrivere la quadrica nella forma aX + bY = 10
e in base ai segni di a, b determinare se si tratta di un ellisse o di una iperbole.
3 2
Svolgimento. Sia A = ( ). La quadrica si può scrivere nella forma
2 6 t x
x ) = 10
) A (
( y
y
Il polinomio caratteristico di A è 2 − − −
p (λ) = λ 9λ + 14 = (λ 7)(λ 2)
A −2 ∈ V e
Gli autovalori sono 2 e 7 e come autovettori possiamo prendere u = 2
1
−2
1
12 ∈ {u, }
v = ( la matrice
) V . Sia α = v la base degli autovettori ed M =
7 1 2
α . Se x, y rappresentano le coo
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