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POLITICA DEI DIVIDENDI
Politica dei dividendi --> strategia adottata per distribuire gli utili, riguardante decisioni di
investimento e finanziamento
Il prezzo delle azioni scende quando si comunica di voler distribuire i dividendi
prezzo ex div = prezzo cum div - div annunciato
data di annuncio - data di stacco - data di registrazione - data di pagamento
Lo ‘stacco’ è il tempo concesso ai mercati per allineare i prezzi; solitamente 2 gg prima della data
di registrazione
La politica dei dividendi adottata deve tener conto di una serie di vincoli:
• Normativi --> percentuali di utili da stazionare come riserve (x es quella legale)
• Di liquidità
• Interessi passivi --> dato che incidono sul risultato netto (utili), di conseguenza anche sui
dividendi
• Opportunità di investimento
La scelta di ridurre i dividendi viene presa in base:
• Ad azionisti e mercato
• A quanto costano le fonti di finanziamento esterne
• A quanti fondi sono necessari per i nuovi progetti
Ovviamente la politica dei dividendi adottata dev’essere coerente con l’obbiettivo principale della
finanza aziendale, ovvero la massimizzazione del valore per gli azionisti
• Teoria di Porterfield --> distribuire un dividendo aumenta il valore per gli azionisti
• Teoria di irrilevanza dei dividendi (MM)
o il valore di un’impresa non dipende dalla sua politica dei dividendi
o gli investitori sono indifferenti al ricevere redditi di capitale o dividendi
• Teoria di rilevanza dei dividendi
o gli investitori preferiscono i dividendi alle plusvalenze da capital gain
▪ per certezza
▪ perché i dividendi sono segnali per gli investitori sull’andamento prospettico
della società
▪ perché i clienti influiscono sulla politica dei dividendi (effetto clientela)
Ciò considerato, si può affermare che la politica dei dividendi sia eccome rilevante
Le principali:
• Pay-out costante --> la percentuale di utili da dare
o + : chiaro segnale per gli investitori
o - : vincolo sui fondi che potrebbero essere investiti
• Dividendo nullo --> soprattutto nel breve se c’è bisogno di investire
• Dividendo costante o sempre crescente
o In ogni caso è sempre crescente nominalmente parlando, per contrastare gli effetti
dell’inflazione
Vi sono varie alternative al pagamento in contanti dei dividendi:
• Scrip dividend --> azioni aggiuntive invece dei soldi; solitamente posto come opzione
• Riacquisto (buyback) --> tramite azionisti o mercato; + : meno azioni da più valore
• Dividendi straordinari --> se c’è eccesso di liquidità
• Benefici non monetari --> non è detto che i benefici proposti siano percepiti da tutti i clienti
Solitamente le plusvalenze presentano una tassazione più favorevole rispetto ai dividendi (in Italia
sono entrambe al 26%). Perciò le aziende o li distribuiscono sotto forma di riacquisto di azioni o
non li distribuiscono proprio τ −τ
g
d
Aliquota fiscale effettiva sul dividendo 1−τ
g
Misura l’imposta aggiuntiva pagata per ogni somma di capital gain dopo le imposte che è invece
ricevuto sotto forma di dividendo
In generale, le aliquote cambiano da investitore a investitore per varie ragioni:
• Redditi differenti
• Orizzonti temporali di investimento differenti
• Giurisdizione fiscale diversa da paese a paese
• Per obbiettivi diversi
Modello di crescita dei dividendi (DDM)
Esso ipotizza che l’azione sia mantenuta per tanto tempo e che quindi il dividendo atteso possa
considerarsi quale rendita perpetua
D1
P = ; r tasso di rendimento richiesto, calcolabile con il CAPM
0 r−g
Presenta però dei limiti:
• Trascura apparentemente l’effetto del capital gain
• Assume i dividendi con crescita costante
RISCHIO - RENDIMENTO
̅ 2
∑(R − R
)
→ i
√
RISCHIO σ = n
INDICI DI SOLIDITÀ - LIQUIDITÀ
• SOLIDITÀ
o QUOZIENTE PRIMARIO DI STRUTTURA : MP/AF 0,7/0,8
o QUOZIENTE SECONDARIO DI STRUTTURA : (MP + PASS CONS)/AF 1,2/1,3
• LIQUIDITÀ (>1)
o QUOZIENTE DI DISPONIBILITÀ : ATT CORR/PASS CORR
o ACID TEST (QUICK RATIO) : (LIQ. IMM + DIFF)/PASS CORR
• INDEBITAMENTO
o QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO COMPLESSIVO : DEBITI/MP
o QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO FINANZIARIO : DEBITI FIN/MP
o QUOZIENTE DI AUTONOMIA FINANZIARIA : MP/FONTI
LEVA FINANZIARIA (K < ROI)
d
UTILE NETTO EBIT D
K
ROE = ROI = ROE = [ROI + (ROI - ) ∙ ] (1-T)
d
PATRIMONIO NETTO CAPITALE INVESTITO NETTO E
VALUTAZIONE AZIENDA (EV = E + D - liq)
• METODO PATRIMONIALE SEMPLICE
o EQUITY VALUE = PN CONTABILE ± RETTIFICHE
• METODO REDDITUALE REDDITO i−esimo
o ∑
EQUITY VALUE = + TV --> reddito medio/tasso
i
(1+TASSO)
• METODO FLUSSI FINANZIARI (VAN)
o R R
EQUITY SIDE --> CAPM = + β(R - )
f m f
E D
o K K
ASSET SIDE --> WACC = + (1-T)
e d
D+E D+E
VALUTAZIONE AZIONI div attesi
VALORE AZIONE = DIV CORRENTE + VA DIV FUTURI --> i
(1+tasso)
UTILI
DIV ATTESI = ∙ PAYOUT RATIO
AZIONI
RETENTION RATIO = 1 - PAYOUT RATIO
• RENDITA PERPETUA (tasso di crescita g)
o g = RETENTION RATIO ∙ ROE
DIV
base
o VALORE AZIONE = r−g
WACC E D
K K
WACC = + (1-T)
e d
D+E D+E
(K ∙ E)+(K ∙ PS)+(K ∙ IB)(1−T)+(K ∙ RB)(1−T)+(K ∙ D)(1−T)
e ps ib rb d
WACC = quity+rivileged hares+rredimible ond+edimible ond+ebit
D (1+g) DIVIDENDO
0
K +g K
= =
e ps
P PREZZO AZIONI
0 VAL NOM−PREZZO
RENDIM+[ ]
RENDIMENTO ANNI
K K
= =
ib rb
PREZZO OBBLIGAZ VAL NOM+0,6(PREZZO−VAL NOM)
CALCOLO VALORI CORRENTI
AZIONI : VALORE DI MERCATO = VALORE CONTABILE * PREZZO / 1
OBBLIGAZIONI : VALORE DI MERCATO = VALORE CONTABILE * PREZZO / 100
BETA E D(1−T)
β β β
= [ ∙ ] + [ ∙ ]
a e d
E+D(1−T) E+D(1−T)
E
β β
= ∙
a e E+D(1−T)
E+D(1−T)
β β
= ∙
e a E
FLUSSI ECONOMICI
ricavi
- costi
- amm
± plus/minusvalenze
= EBIT
- imposte
= UTILE NETTO
FLUSSI FINANZIARI
utile netto
+ amm
± minus/plusvalenze
± Δ ccn
= FREE CASH FLOW FROM OPERATIONS
± disinvestimenti/investimenti
= FLUSSI FINANZIARI NETTI