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Rapporto maturo e tipi di attaccamento
Il rapporto maturo è mediato da richieste verbali, negoziazioni e capricci che permettono di mantenere la presenza della madre; il bambino stabilisce anche un rapporto con figure secondarie. I modelli operativi interni sono rappresentazioni di come i rapporti funzionano e pongono le basi per come l'individuo stabilirà i rapporti nel corso della sua vita. I tipi di attaccamento sono: - Sicuro: si osserva che i bambini sono contenti della presenza della madre, provano dispiacere quando lei non è presente e sono disposti a ricongiungersi con lei quando torna. I bambini sono sicuri dell'affettività materna. - Insicuro evitante: i bambini sono molto vivaci nell'esplorare l'ambiente, quasi dimenticando la madre; si ha l'impressione che il bambino non si fidi della madre. - Insicuro resistente: i bambini reagiscono in modo apprensivo nel nuovo ambiente, tendono a stare vicino alla madre e non accettano l'allontanamento della madre.Disorganizzato: tipico dei bambini abusati, distolgono lo sguardo, assumono posture bizzarre quando li si prende in braccio o sono costantemente depressi.
Sviluppo morale.
Acquistare una norma morale è un processo che comprende almeno 3 dimensioni fondamentali:
- Assumere un significato affettivo ed emotivo: cioè, come l'individuo si deve sentire quando rispetta o viola una norma
- Rappresenta una guida per la condotta: cioè, prescrive comportamenti socialmente desiderabili e ne proibisce o sanziona altri; è studiata soprattutto dalla teoria dell'apprendimento sociale di Bandura che ha privilegiato il ruolo del rinforzo sociale
- Conoscenza delle norme: cioè, rende possibile la comprensione dei significati espliciti o impliciti; ed è connessa allo sviluppo della competenza intellettiva.
Piaget utilizza il metodo clinico attraverso il colloquio clinico per studiare lo sviluppo morale, individuando che:
- 3-4 anni, i bambini sono in un periodo
Premorale caratterizzato dall'assenza di regole - 5-9 anni, prevale il realismo morale (e ci troviamo nel periodo preoperatorio), il bambino acquisisce una vista egocentrica (esempio: il comportamento più grave è quello del bambino che rompe molti piatti aiutando la madre rispetto a quello che ne rompe uno mentre sta rubando un biscotto).
Prevale la morale eteronoma, cioè la validità dei principi morali dipende sia dall'autorità che dalla forza con cui sono fatti rispettare.
Dagli 8 anni, prevale la morale autonoma, cioè l'intenzione e contesto assumono un ruolo importante nella valutazione dell'atto: quali sono le intenzioni dietro al comportamento?
Si sviluppa, poi, il senso di giustizia, in cui vi è il passaggio dall'eteronomia all'autonomia:
- Giustizia retributiva: prevale la morale eteronoma, ci deve essere una proporzione tra meriti e vantaggi e trasgressione e punizione.
- Giustizia distributiva: prevale la
Teoria dei tre livelli di giudizio morale
1° livello: preconvenzionale (<9 anni)
Stadio 1: obbedienza-punizione - l'autorità dà importanza alla norma con premi o punizioni, punto di vista egocentrico.
Stadio 2: individualismo strumentale - è giusto quello che risponde agli interessi propri e degli altri.
2° livello: convenzionale (adolescenza)
Stadio 1: orientamento del bravo ragazzo - è giusto quello che si aspetta il gruppo, agiscono giustamente per il senso di responsabilità, si rende conto che la prospettiva è condivisa con altri, coglie i punti di vista diversi dai suoi.
Stadio 2: mantenimento dell'ordinamento sociale - le norme devono essere rispettate per mantenere l'ordine sociale, assume il punto di vista del sistema sociale dove i ruoli e le regole sono definite.
3° livello: postconvenzionale (>18 anni)
Stadio 1: le norme possono essere modificate tranne quelle
assolute; vi è una prospettiva in cui alcuni meccanismi sociali (accordi) consento l'integrazione di prospettive diverse, sviluppando un punto di vista legale.
- stadio 2: principi etici universali, ai quali si risponde solo attraverso la propria coscienza, ai quali gli ordinamenti sociali devono ispirarsi.
Quali sono i limiti?
- Danno eccessiva importanza al gruppo dei coetanei rispetto alla famiglia
- Scarsa attenzione alla relazione pensiero e comportamento morale.
Vi è un'interiorizzazione:
- Contesto familiare dove c'è attenzione ai bisogni, c'è calore, giudizio a un determinato comportamento, il bambino capisce se la punizione è adeguata, c'è un controllo autorevole
- Esperienza sociale contribuisce allo sviluppo di comportamenti di cooperazione influisce anche sullo sviluppo dell'empatia.
Lo sviluppo del dominio socio-convenzionale:
- 6-7 anni: le convenzioni sono comprese come uniformità e comporta che si
deve fare in un certo modo perché tutti fanno così e perché ci hanno insegnato così - 8-9 anni: si comprende che le regole possono essere cambiate a seconda del contesto o a seconda delle scelte dell'autorità. - 10-11 anni: prima concezione del sistema sociale. L'aderenza alle regole è basata sulle attese dell'autorità; le norme si collocano all'interno di un sistema sociale basato sulle regole. - 12-13 anni: molto presente l'idea delle regole come arbitrarie e modificabili; le regole sono fondate su delle convenzioni. - 14-18 anni: la società è compresa come sistema sociale - 20 anni: si comprende la funzione delle regole di mantenere il sistema sociale. Lo sviluppo del dominio morale: vi è uno sviluppo meno precisamente delineato, in cui vengono delineate alcune aree di cambiamento evolutivo: 1. Concetto di giustizia: - 7 anni vi è un'idea di uguaglianza rigida - 8 anni non ci devonoessere favoritismi né ingiustizie
Secondo livello A: viene presa in considerazione sia ciò che il bambino ha fatto sia il bisogno del bambino e vengono raggiunti dei compromessi.
Secondo livello B: vengono presi in considerazione gli scopi dell'attività, la sanzione e il contributo dei singoli.
2. Vittime impersonali: è necessario che il bambino abbia concettualizzato la società come un sistema di cui fa parte; se non si riconosce nella società non ci sarà un danneggiato.
3. Danno psicologico non provoca reazioni immediate, ma meno visibili. Per interpretarlo occorre un'interpretazione simbolica degli atti, comprensione delle intenzioni e il comprendere la possibile assenza di conseguenze visibili.
4. Intenzione e responsabilità: cosa viene valutata?
a. valutazione dell'intenzione, che richiede una teoria della mente ben sviluppata
b. valutazione della responsabilità, in cui si valuta la funzione dell'intenzione
con cui l'atto è stato commesso. Esiste una relazione tra giudizio morale e azione morale, questa relazione è data dall'emozione morale (con la comprensione del dolore della vittima) e dall'empatia, dallo sviluppo di un senso di colpa, dall'indignazione davanti a un atto ingiusto e immorale. I domini morali e le convenzioni sociali sono distinti in: a. Esperienza significativa: in ciascun dominio troviamo: - trasgressioni convenzionali a cui seguono reazioni da parte degli adulti - trasgressioni morali a cui seguono reazioni dolorose b. Criteri di categorizzazione: in cui viene valutata la gravità e la relazione tra la trasgressione e l'esistenza o meno della norma. - trasgressioni convenzionali sono valutate negativamente nel contesto - trasgressioni morali sono valutate negativamente universalmente. c. Giustificazioni pertinenti: - trasgressioni convenzionali si riferiscono all'ordine sociale - trasgressioni morali, vi è un malessere.della formattazione del testo utilizzando tag html è quello di utilizzare il tag per separare i paragrafi. Inoltre, puoi utilizzare il tag per evidenziare le parole in grassetto e il tag per evidenziare le parole in corsivo. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:
Le trasgressioni di 1° ordine sono trasgressioni inconsapevoli e involontarie alle norme convenzionali culturali e sociali. Un esempio è il superare il limite di velocità (convenzionale) senza accorgersene (inconsapevole). Vi sono poi le trasgressioni miste che coinvolgono elementi morali e socioconvenzionali. Un esempio è il non cedere il posto a una donna (socioconvenzionale) se è incinta (morale). Le trasgressioni di 2° ordine sono trasgressioni consapevoli e volontarie alle norme convenzionali culturali e sociali con l'intenzione di colpire gli individui che si adeguano alle convenzioni sociali. Ma a cosa servono le convenzioni sociali? Le convenzioni sociali creano e mantengono il tessuto della relazione sociale, sono arbitrarie e relative ai singoli contesti. Invece, le prescrizioni morali si fondano su fattori caratteristici alla tipologia dell'azione e sui fattori relativi alla relazione sociale fra le persone. Non sono arbitrarie, ma sono fondate sull'autorità; sostengono che "fare del male a qualcuno è sempre sbagliato"; e riguardano i diritti umani e la giustizia nel trattamento delle persone. Un altro concetto importante... Livelli di stress