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L'AVVISO DI ACCERTAMENTO
Ricordiamo che il procedimento tributario si articola in più fasi:
- Realizzazione del presupposto d'imposta (momento generico di tutto)
- Determinazione dell'obbligazione di imposta riferita al soggetto passivo del tributo, ossia colui che realizza il presupposto stesso
- Fase dichiarativa: assolvimento dell'obbligo formale di dichiarazione da parte del soggetto passivo
- Fase di verifica e accertamento della dichiarazione → È fase molto complessa in cui l'amministrazione finanziaria (Agenzia delle Entrate) utilizza i suoi poteri di controllo al fine di verificare e, eventualmente, ricostruire la capacità contributiva del soggetto passivo.
- Adozione dell'avviso di accertamento: l'amministrazione condensa il suo operato e determina il maggior tributo dovuto.
La fase dell'accertamento ha al suo interno due sub-fasi:
- Fase istruttoria
- Fase provvedimentale
E' caratterizzata
dell'Agenzia delle Entrate riceve una dichiarazione dei redditi da parte del contribuente, essa procede ad effettuare un controllo formale sulla correttezza della dichiarazione stessa. Questo controllo viene effettuato tramite il sistema informatico dell'Agenzia, che verifica la presenza di eventuali errori di calcolo o omissioni. Qualora vengano rilevati degli errori o delle omissioni, il sistema informatico provvede automaticamente a correggerli. Inoltre, il sistema informatico dell'Agenzia è in grado di raccogliere elementi probatori o indiziari che dimostrano la reale capacità contributiva del contribuente. Le norme che regolano questa fase di controllo formale sono gli articoli 36 bis e 36 ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973. Una caratteristica importante di questo tipo di controllo è che, in caso di accertamento di una maggiore imposta da parte dell'Agenzia, non viene emesso un avviso di accertamento, ma viene direttamente iscritto a ruolo il debito fiscale. In conclusione, il controllo formale delle dichiarazioni dei redditi viene effettuato tramite il sistema informatico dell'Agenzia delle Entrate, che corregge eventuali errori o omissioni e raccoglie elementi probatori per dimostrare la capacità contributiva del contribuente.La finanziaria ha raccolto gli elementi che le consentono di procedere, deve anche scegliere la tipologia di accertamento che intende fare verso il soggetto che sta verificando. Esistono varie tipologie di accertamento che dipendono dalle situazioni oggettive e dell'attività che esercita il soggetto passivo.
A questo proposito, la legge compie una distinzione:
Accertamento del reddito delle persone fisiche che NON svolgono attività di impresa e attività di lavoro autonomo (Art. 38 DPR n. 600);
Accertamento del reddito delle persone fisiche o giuridiche che svolgono attività di impresa e attività di lavoro autonomo (Art. 39 DPR n. 600) Michela Sedda
Per quel che concerne le situazioni oggettive si ha all'interno dei due blocchi sopra citati una ulteriore suddivisione a seconda della posizione contributiva del contribuente. Sceglie uno di questi due accertamenti, come? L'azione amministrativa è retta dal principio di legalità.
quindi deve rispettare la legge: entrano in gioco questi elementi oggettivi. Nello specifico l'art. 38 si suddivide in:- ACCERTAMENTO ANALITICO → La dichiarazione nel suo complesso è ritenuta veritiera, ma l'Agenzia- (sulla base di situazioni oggettive) interviene sui singoli punti della dichiarazione.
- Si interviene punto per punto sulla dichiarazione, ma la particolarità è che l'amministrazione finanziaria riconosce per veritiera e attendibile la dichiarazione, ma solo alcuni elementi sono soggetti a rettifica.
- Se l'amministrazione deve correggere una dichiarazione perché ad esempio contesta l'ammontare del reddito di fabbricati, in assenza di altri elementi (sa solo che il reddito di fabbricato dichiarato probabilmente è stato dichiarato in misura inferiore dal contribuente) deve adottare un accertamento analitico oppure l'agenzia non riconosce una particolare agevolazione di cui il contribuente ha beneficiato in
dichiarazione(tipo bonus); Deve effettuare un accertamento in forma analitica solo se ha elementi oggettivi che gli consentono di operare puntualmente su uno degli elementi esposti in dichiarazione → interviene sui singoli punti (redditi) della dichiarazione.
ACCERTAMENTO SINTETICO → Parte dal presupposto che la dichiarazione sia inattendibile nel suo complesso, quindi la mette da parte senza verificarla e tenta di ricostruire sinteticamente il reddito complessivo da attribuire al contribuente procedendo ex novo alla determinazione della sua capacità contributiva. Si basa sul raffronto tra il reddito dichiarato dal soggetto passivo ed il suo tenore di vita (elementi oggettivi di cui dispone l'amministrazione finanziaria).
Esempio: se il contribuente dichiara un reddito di 20.000€, ma l'amministrazione sa che il soggetto passivo ha una Ferrari, questo ci fa notare che il reddito dichiarato è poco rispetto al tenore di vita. Viene definito sintetico.
Perché prescinde dalle singole categorie di reddito; non interessa più correggere una singola voce → si determina sinteticamente la capacità contributiva del soggetto passivo.
Come fa in concreto a risalire al reddito effettivo? L'amministrazione si trova in difficoltà nella ricostruzione del reddito effettivo partendo da elementi oggettivi. Si è cercato nel corso del tempo di ovviare alle difficoltà che l'amministrazione fin oggettivamente incontra in questi casi.
Concretamente l'amministrazione risale al reddito effettivo attraverso il cosiddetto REDDITOMETRO → è uno strumento normativo (regolamento - decreto del ministro dell'economia) che contiene il reddito riferibile al contribuente in corrispondenza al sostenimento di determinate spese (es: a fronte di una spesa di 50.000€ il reddito minimo dichiarabile deve essere 25.000€). In sostanza, si tratta di una tabella contenente le spese più
significative che un soggetto può sostenere (moto, automobili, cavalli, viaggi) ed i relativi redditi stimati dal Ministero sulla base dei dati macroeconomici che si rinvengono dall'ISTAT.
Il potere del redditometro è stato limitato nella sua applicazione perché violava il diritto alla riservatezza; è utilizzato per gettare un fascio di luce su situazioni oggettivamente non credibili, cioè portare allo scoperto queste situazioni e chiedere al contribuente di giustificarsi rispetto a quanto l'amministrazione sulla base di questi dati è in grado di sapere.
Quando l'amministrazione procede con l'accertamento sintetico, non procede subito all'adozione dell'avviso di accertamento, ma deve, a pena di nullità della sua attività, convocare il contribuente per aprire un dialogo all'interno del procedimento di accertamento in modo da verificare se quello che dice il redditometro è attendibile o meno.
Michela Sedda39
Come si può difendere il contribuente che viene invitato a presentarsi all'agenzia delle entrate?
IPOTESI DIFENSIVE:
- Le spese effettuate per acquistare quei beni particolarmente lussuosi sono state sostenute con redditi pur esistenti ma che non dovevano essere dichiarati (questi redditi sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo definitivo / a titolo di imposta → tutti i redditi di capitale).
- Le spese sono state sostenute con redditi di altri familiari → nucleo familiare come centro di aggregazione delle ricchezze.
- Le spese che ha effettuato sono state sostenute con ricchezze ricevute per successione.
E' obbligatorio consentire al contribuente di difendersi prima dell'adozione dell'avviso di accertamento sennò l'avviso è nullo. Confronto mirato tra agenzia e contribuente → oggi il contraddittorio tra fisco e contribuente è diventato una prassi, ma da un punto di vista strettamente normativo la
previsione di legge è solo per l'accertamento sintetico. Il contraddittorio anticipato è obbligatorio per tutte le liti riguardanti l'IVA. L'amministrazione può ricorrere a strumenti diversi dal redditometro, ad esempio utilizzando delle PRESUNZIONI → Si tratta di prove fondate, sono elementi che una volta acquisiti consentono anche al giudice di fondare sulla prova la sentenza. Il problema della fondatezza è rilevante perché le presunzioni sono un ragionamento mentale che un soggetto compie partendo da un fatto noto (capacità di spesa) per risalire a un fatto non conosciuto, ignoto (reddito). Tale meccanismo, detto ragionamento inferenziale, è disciplinato dal codice civile, il quale afferma che tali prove, per essere ammissibili, devono essere gravi, precise (devono essere tutti indicatori di ricchezza) e concordanti (devono essere più elementi che insieme concorrono a formare il convincimento sul fatto ignoto). LaCorte Costituzionale, però, ha affermato che, nel caso di accertamento sintetico, le presunzioni possono essere utilizzate anche quando sono prive di gravità, precisione e concordanza, di per sé elementi scarsamente attendibili (vantaggio che il legislatore dà all'amministrazione finanziaria). LEZIONE 2/05/2022 L'Agenzia delle Entrate quando si trova di fronte ad un materiale istruttorio che ha raccolto, deve poi scegliere a quale tipologia di accertamento fare ricorso. Se si trova davanti ad un materiale istruttorio che si riferisce a redditi d'impresa o di lavoro autonomo deve ricorrere all'applicazione dell'art. 39 del DPR n 600. L'art 39 venne scritto verso la fine degli anni 60. Attraverso queste norme, lo Stato fiscale stipulava un patto di reciproca correttezza e lealtà con gli imprenditori ed i lavoratori autonomi. Lo Stato fiscale riponeva la sua fiducia nella diligenza e lealtà dei cittadini contribuenti imprenditori elavoratori autonomi, che a loro volta si fidavano delle promesse fatte in questo patto sociale, di responsabilità contributiva. Questo patto consisteva nell'assegnare alle scritture contabili e a tutto l'apparato documentale dell'impresa un'attendibilità presunta. Lo Stato quindi si fidava dell'attendibilità delle scritture contabili, questo a meno che lo Stato stesso non ne dimostrasse l'inattendibilità per la presenza nelle scritture stesse di errori od omissioni gravi e ripetute, tali da far perdere di credibilità quanto in esse registrato. Se i documenti sembravano abbastanza corretti, l'unica cosa che poteva fare l'amministrazione era fare un ACCERTAMENTO ANALITICO, ossia correggere singoli elementi della dichiarazione dei redditi (magari errori di calcolo o di applicazione di una norma, ma non andava a scavare sull'attendibilità perché si fidava). L'accertamento analiticoè regolato dal 1° comma dell’articolo 39. Questo patto di responsabil