COSTO DELLE SUOLE:
ridurre i costi associati alla detenzione di liquidità. È uno dei costi dell’inflazione.
è un incremento della spesa pubblica che ha come effetto una contrazione del
CROWDING OUT:
risparmio nazionale e quindi un aumento del tasso di interesse reale e una diminuzione degli
investimenti. in via diretta o indiretta. In via
CONTROLLO DELL’OFFERTA DI MONETA DALLA BCE:
diretta: tramite operazione di mercato aperto. In via indiretta: modifiche riserve obbligatorie oppure
attraverso modifiche del tasso di interesse.
è il costo reale atteso derivante dall’uso di un’unità del
COSTO D’USO DEL CAPITALE:
capitale per un anno o per un dato periodo di tempo. Corrisponde alla somma del tasso d’interesse
reale più il tasso di ammortamento.
tendenza di più variabili a muoversi assieme in modo prevedibile durante il
CO-MOVIMENTO:
ciclo economico. consumatore che anticipa le condizioni economiche future e
CONSUMATORE RAZIONALE:
agisce massimizzando la propria soddisfazione.
afferma che un deprezzamento reale aumenta le
CONDIZIONE MARSHALL-LERNER:
esportazioni nette solo se le esportazioni vengono effettivamente stimolate e che il valore delle
importazioni non aumenti a tal punto da annullare il guadagno ottenuto dalle esportazioni
aggiuntive. Vedi effetto j.
rappresenta la relazione tra il risparmio nazionale desiderato e il tasso di interesse reale.
CURVA S:
Ha un inclinazione positiva dal momento che un più alto tasso di interesse ha come conseguenza un
compenso più elevato per le famiglie che le porta a risparmiare maggiormente.
rappresenta la relazione tra l’investimento desiderato e il tasso di interesse reale. Ha un
CURVA I:
inclinazione negativa perché un più alto tasso di interesse reale aumenta il costo di finanziamento
dell’investimento, diminuendone la profittabilità e la desiderabilità.
rappresenta la condizione di equilibrio sul mercato dei beni e descrive la relazione
CURVA IS:
inversa tra reddito e il tasso di interesse reale. Ha inclinazione negativa perché a un aumento del
reddito corrisponde un aumento del risparmio desiderato e, di conseguenza, un più basso tasso di
interesse di equilibrio.
rappresenta la condizione di equilibrio sul mercato della moneta e descrive la
CURVA LM:
relazione diretta tra reddito e il tasso di interesse reale. Ha inclinazione positiva perché a un
aumento del reddito corrisponde un aumento della domanda di moneta che fa crescere il tasso di
interesse reale di equilibrio.
(DOMANDA AGGREGATA): rappresenta la domanda aggregata e descrive la
CURVA AD
relazione inversa tra reddito e livello dei prezzi dal momento che ogni aumento del livello dei prezzi
determina una riduzione dell’offerta reale di moneta e quindi del reddito.
(OFFERTA AGGREGATA): rappresenta l’offerta aggregata e descrive la relazione
CURVA AS
diretta tra l’ammontare di prodotto che le imprese sono disposte ad offrire e il livello dei prezzi. Nel
breve periodo è una retta orizzontale perchè i prezzi sono fissi mentre nel lungo è una retta verticale
a indicare che il sistema raggiunge sempre il pieno impiego, indipendentemente dal livello dei
prezzi. descrive la relazione diretta tra salario reale e quantità di
CURVA DI OFFERTA DEL LAVORO:
lavoro offerta. Ha inclinazione positiva perché quando i salari aumentano più individui sono portate
a cercare lavoro. descrive la relazione inversa tra salario reale e quantità
CURVA DI DOMANDA DEL LAVORO:
di lavoro domandata dalle imprese. Ha inclinazione negativa perché se i salari aumentano alle
imprese conviene ridurre le unità lavorative.
descrive la relazione inversa tra inflazione e modifica nel
CURVA DI PHILLIPS SEMPLICE:
tasso di disoccupazione. Ha inclinazione negativa perché a una riduzione del tasso di
disoccupazione corrisponde un aumento dei prezzi e quindi a inflazione (il tasso di inflazione è
positivo quando la disoccupazione è al di sotto del proprio tasso naturale e viceversa).
descrive la relazione inversa tra
CURVA DI PHILLIPS CORRETTA PER LE ASPETTATIVE:
inflazione non anticipata e modifica nel tasso di disoccupazione; infatti una diminuzione della
disoccupazione (sotto il livello naturale) si accompagna ad un aumento del prodotto (sopra il livello
di piena occupazione) solo se l’inflazione effettiva è superiore a quella attesa.
descrive la relazione esistente tra inflazione e
CURVA DI PHILLIPS DI BREVE PERIODO:
disoccupazione per un dato tasso di inflazione atteso.
è un retta verticale in corrispondenza del tasso
CURVA DI PHILLIPS DI LUNGO PERIODO:
naturale di disoccupazione poiché nel lungo periodo la disoccupazione eguaglia il tasso naturale
indipendentemente dall’inflazione.
rappresenta tutte le combinazioni tra tasso di interesse reale e reddito di pieno
CURVA FE:
impiego tali che il mercato del lavoro è in equilibrio. È un retta verticale in corrispondenza del
reddito di pieno impiego perché il mercato del lavoro non è influenzato dal tasso di interesse reale.
rapporto tra il pil nominale e il pil reale, è l’indice di prezzo a pesi
DEFLATTORE DEL PIL:
variabili che include tutti i beni e servizi finali prodotti nell’economia e indica il prezzo medio dei
beni finali prodotti in economia.
indica l’ammontare dell’indebitamento a cui ricorrono le amministrazioni pubbliche
DEFICIT:
ogni anno e si verifica quando le uscite eccedono le entrate.
spesa pubblica, esclusi gli interessi sui debito, meno le entrate statali
DEFICIT PRIMARIO: ci dice quanto aumenterebbe il deficit a parità di politica
DEFICIT DI PIENA OCCUPAZIONE:
fiscale e di spesa corrente in vigore, se l’economia stesse operando in condizioni di pieno impiego e
quindi non dipendesse dalla fase particolare del ciclo economico.
valore totale dei titoli emessi dalle amministrazione pubbliche per far
DEBITO PUBBLICO:
fronte a coprire il fabbisogno finanziario statale e detenuti dai soggetti privati in qualsiasi instante di
tempo. si intende una variazione negativa dei tassi di cambio ovvero diminuisce il
DEPREZZAMENTO:
numero di unità di beni stranieri che posso acquistare con unità di beni nazionali. È un operazione
che si verifica come conseguenza del mercato.
quando il tasso di cambio flessibile diminuisce, si dice che la
DEPREZZAMENTO NOMINALE:
moneta ha subito una riduzione del prezzo della moneta interna in termini di moneta estera.
quando il tasso di cambio flessibile diminuisce, si dice che la ci
DEPREZZAMENTO REALE:
sia una riduzione di prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri.
è la disoccupazione che si verifica in seguito a variazioni del
DISOCCUPAZIONE CICLICA:
ciclo economico. Si manifesta soprattutto nelle fasi di recessione economica, quando la domanda di
beni e servizi è bassa, per cui le imprese riducono la produzione e quindi anche l’occupazione ne
risente, deviando il tasso di disoccupazione dal suo livello naturale.
si ha quando il prodotto Y si trova in corrispondenza del
DISOCCUPAZIONE NATURALE:
proprio livello di pieno impiego Y*, dove la disoccupazione è solo frizionale e strutturale.
forma di disoccupazione irriducibile che deriva dal fatto
DISOCCUPAZIONE FRIZIONALE:
che le imprese e i lavoratori cercano rispettivamente un unità lavorativa e un lavoro in grado di
soddisfare le loro richieste ed esigenze. Ogni lavoratore cerca infatti un posto di lavoro particolare e
ogni impresa cerca un lavoratore particolare.
forma di disoccupazione irriducibile che deriva dallo
DISOCCUPAZIONE STRUTTURALE:
squilibrio tra il numero di lavoratori con particolari qualifiche e il numero di posti di lavoro che
richiedono quelle particolare qualifiche. Ci sono 2 forme di squilibrio: 1) numero di lavoratori non
specializzati è maggiore dei posti di lavoro che richiedono particolari qualifiche, 2) i settori che
scompaiono lasciano in eredità lavoratori che difficilmente troveranno un altro lavoro.
rappresenta il numero di lavoratori che
DOMANDA AGGREGATA DI LAVORO:
complessivamente le imprese e lo Stato vorrebbero impiegare, in un certo periodo, ai diversi salari
reali. è il numero di lavoratori che imprese vogliono occupare per
DOMANDA DI LAVORO:
massimizzare la produzione. I fattori che influiscono sulla domanda di lavoro sono il salario reale e
la produttività marginale del lavoro.
è costituita dalla quantità di attività monetarie come il circolante e i
DOMANDA DI MONETA:
conti corrente che gli individui scelgono di detenere nel loro portafoglio. Le determinanti della
domanda di moneta sono P, Y, i^m, i. è la quantità domandata di moneta misurata in termini di
DOMANDA DI MONETA REALE:
beni che si possono comprare con quelle quantità di moneta.
misura la domanda di moneta in termini di valuta.
DOMANDA DI MONETA NOMINALE:
illustra in che modo le esportazioni nette reagiscono nel tempo a un deprezzamento
EFFETTO J:
reale. Nel breve periodo le esportazioni nette diminuiscono perché i consumatori non reagiscono al
tasso di cambio e domina l’effetto delle importazioni più care. Nel lungo, invece, i consumatori
reagiscono e le esportazioni superano le importazioni.
è la tendenza dei consumatori a risparmiare di più in seguito ad
EFFETTO DI SOSTITUZIONE:
un aumento del tasso di interesse reale, sostituendo il consumo corrente con quello futuro. Inoltre,
per effetto di una maggiore remunerazione, i lavoratori offriranno più lavoro rinunciando al tempo
libero. è la tendenza dei consumatori a risparmiare di meno e a offrire meno
EFFETTO DI REDDITO:
ore di lavoro, aumentando il tempo libero a seguito del miglioramento delle proprie condizioni
economiche. è una teoria economica che suggerisce come, in assenza di
EQUIVALENZA RICARDIANA:
vincoli all’indebitamento, aumentare la tassazione corrente presente oppure lasciarla stabile e
aumentarla nel futuro, non produca alcun effetto né sul risparmio nazionale, né sugli investimenti,
né sul tasso di interesse reale. Quindi la scelta di finanziare le spese governative attraverso il debito
piuttosto che con un aumento delle tasse non abbia influenza sul livello della domanda.
esprime la relazione tra la quantità di output ottenibile e
FUNZIONE DI PRODUZIONE:
l’ammontare di lavoro impiegato, utilizzando una data quantità di capitale e lavoro. Y = Af (K,N).
inclinata positivamente ma ha un andamento decrescente.
si intende la spesa da parte delle imprese in nuovi beni capitali e
INVESTIMENTO (LORDO):
alla variazione delle scorte. L’investimento è finalizzato alla produzione di un