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aumenta all'aumentare della differenza di temperatura tra le due
sorgenti.
5. **Importanza storica e pratica**: Anche se il ciclo di Carnot non
può essere realizzato in modo pratico, fornisce un chiaro obiettivo
teorico per l'efficienza delle macchine termiche e ha influito
notevolmente sulla comprensione della termodinamica.
Il lavoro di Sadi Carnot è considerato uno dei fondamenti della
termodinamica e le sue idee hanno aperto la strada a importanti
sviluppi nella fisica, nell'ingegneria e in altre scienze applicate.
Il ciclo di Carnot è un ciclo termodinamico ideale che fornisce un
modello teorico per il funzionamento di una macchina termica. È
stato proposto da Sadi Carnot nel 1824 ed è caratterizzato da
quattro processi:
Espansione Isoterma (A → B):
La macchina assorbe calore (Q1) da una sorgente calda a
temperatura costante (T1).
Durante questa fase, il gas all'interno del cilindro si espande
isotericamente, il che significa che la temperatura rimane costante
mentre il gas compie lavoro sull'ambiente.
Espansione Adiabatica (B → C):
In questo processo, l'espansione continua senza scambio di calore
con l'ambiente (Q=0).
La temperatura del gas diminuisce (da T1 a T2) mentre il gas
continua ad espandersi e a compiere lavoro.
Compressione Isoterma (C → D):
La macchina cede calore (Q2) a una sorgente fredda a temperatura
costante (T2).
Durante la compressione, il gas viene compresso isotericamente,
mantenendo costante la temperatura, mentre cede calore
all'ambiente.
Compressione Adiabatica (D → A):
Anche in questo processo non vi è scambio di calore (Q=0), e il gas
viene compresso ulteriormente, aumentando la sua temperatura da
T2 a T1.
Efficienza del Ciclo di Carnot
L'efficienza η di una macchina di Carnot è data dalla formula:
dove (T_1) è la temperatura della sorgente calda e (T_2) è la
temperatura della sorgente fredda, entrambe espresse in Kelvin.
Questo ciclo rappresenta il massimo rendimento teorico che può
essere ottenuto da una macchina termica funzionante tra due
sorgenti di calore.
Ciclo di Stirling
Il ciclo di Stirling è un ciclo termodinamico che descrive il
funzionamento di un motore Stirling, un tipo di motore termico a
fluido lavorante. Esso operano attraverso cicli di compressione e
espansione di un gas a temperatura costante. Il ciclo di Stirling può
essere descritto in quattro processi principali:
Espansione Isoterma (A → B):
Il fluido lavorante (solitamente un gas) viene riscaldato a
temperatura costante (T1) trasferendogli calore (Qin) da una
sorgente calda.
Il gas si espande, compiendo lavoro sull'ambiente e diminuendo la
sua pressione.
Espansione Isocora (B → C):
Durante il primo processo di espansione, il gas assorbe calore e il
volume aumenta spontaneamente, mantenendo però un volume
costante fino al raggiungimento di un certo punto di temperatura.
Qui il gas all’interno del cilindro viene separato da una parte
scambiando energia termica.
Compressione Isoterma (C → D):
Il gas viene raffreddato a temperatura costante (T2) cedendo calore
(Qout) a una sorgente fredda.
Durante questa fase, il fluido si comprime, e il lavoro utilizza
l'energia accumulata durante l’espansione.
Compressione Isocora (D → A):
Il gas, mantenendo un volume costante, viene ulteriormente
compresso, aumentando la sua temperatura senza attività di
scambio termico.
Efficienza del Ciclo di Stirling
L'efficienza del ciclo di Stirling, seppur simile a quella del ciclo di
Carnot, è più complessa da calcolare in quanto dipende anche dalle