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Il controllo della qualità dell’acqua è essenziale per garantire che rimanga potabile lungo
tutto il percorso, fino al rubinetto dell’utente.
Parametri monitorati:
1. Contaminanti microbiologici:
○ Presenza di batteri, virus e protozoi (es. Escherichia coli, Legionella).
2. Parametri chimici:
○ Livelli di cloro residuo (per la disinfezione).
○ Concentrazioni di nitrati, metalli pesanti o composti organici.
3. Parametri fisici:
○ Torbidità, odore, sapore e temperatura.
Punti di monitoraggio:
● Serbatoi e pompe: per verificare che l’acqua trattata non subisca contaminazioni.
● Rete di distribuzione: per identificare perdite o alterazioni di qualità durante il
trasporto.
● Punti terminali: (es. case o edifici pubblici) per garantire che l’acqua sia conforme
agli standard di potabilità.
Tecnologie utilizzate:
● Sensori automatici lungo la rete, che segnalano in tempo reale variazioni nei
parametri.
● Campionamenti manuali periodici, analizzati in laboratori chimici e microbiologici.
Sfide nella distribuzione dell'acqua
1. Perdite nella rete:
○ In alcune reti obsolete, le perdite possono superare il 30% dell’acqua
trasportata.
○ Causate da guasti, materiali deteriorati o connessioni abusive.
2. Inquinamento lungo il percorso:
○ Crepe nelle tubature possono far entrare contaminanti, soprattutto nelle zone
con pressione negativa.
○ L’acqua può subire alterazioni chimiche se le tubazioni non sono
adeguatamente protette.
3. Garantire pressione costante:
○ Aree collinari o con edifici alti richiedono sistemi di pressione specifici, spesso
complessi da gestire.
4. Equità di distribuzione:
○ È difficile assicurare la stessa qualità e quantità di acqua in zone con
infrastrutture diverse, soprattutto tra aree rurali e urbane.
Soluzioni tecnologiche avanzate
1. Smart Water Systems:
○ Reti intelligenti con sensori IoT che monitorano in tempo reale qualità, perdite
e pressione.
2. Materiali innovativi:
○ Uso di tubature in PEAD (polietilene ad alta densità) per ridurre perdite e
corrosione.
3. Manutenzione predittiva:
○ Tecnologie che analizzano i dati per prevenire guasti prima che si verifichino.
Conclusione
La fase di distribuzione non si limita al trasporto fisico dell’acqua, ma include un controllo
rigoroso della qualità e della quantità. Grazie a infrastrutture moderne e tecnologie avanzate,
si cerca di garantire acqua potabile sicura a tutti, minimizzando sprechi e interruzioni del
servizio. Raccolta delle acque reflue
Le acque reflue sono tutte quelle acque che, dopo essere state utilizzate, diventano
contaminate e vengono scaricate dalle abitazioni, dalle industrie e da altre attività umane.
Queste acque contengono una varietà di inquinanti, che possono provenire da materiali
solidi, liquidi o gas precedentemente utilizzati nei vari processi di consumo. Le acque reflue,
se non trattate adeguatamente, possono avere un impatto negativo sull'ambiente e sulla
salute umana.La raccolta delle acque reflue è una fase fondamentale del ciclo integrato
dell'acqua e della gestione ambientale. Si occupa di convogliare l'acqua usata proveniente
da attività domestiche, industriali e agricole verso impianti di trattamento, dove viene
depurata prima di essere reimmessa nell'ambiente o riutilizzata.
Cosa sono le acque reflue?
Le acque reflue includono:
1. Acque domestiche: Provenienti da abitazioni (docce, lavandini, scarichi delle
toilette).
2. Acque industriali: Provenienti da processi produttivi, spesso contenenti
contaminanti specifici (es. oli, metalli pesanti).
3. Acque agricole: Residui di irrigazione e drenaggio, spesso ricche di pesticidi,
fertilizzanti e sedimenti.
Le acque reflue sono acque che, durante il loro utilizzo, si caricano di sostanze inquinanti e
vengono successivamente scaricate nell'ambiente. Queste acque derivano principalmente
da due fonti:
● Acque nere: Provengono principalmente dagli scarichi dei sistemi igienici, come
WC, lavandini, docce e altre apparecchiature sanitarie. Queste acque contengono
sostanze organiche, materiali fecali, urine, detergenti, prodotti chimici e batteri
patogeni.
● Acque grigie: Derivano da altre attività quotidiane, come l'uso di lavandini, docce,
lavatrici e cucine. Sebbene contengano meno inquinanti organici rispetto alle acque
nere, possono essere cariche di saponi, oli e altre sostanze chimiche.
A seconda dell'uso e delle caratteristiche di provenienza, le acque reflue possono essere
anche acque meteoriche, ovvero quelle che derivano dalla pioggia e da eventi atmosferici
che raccolgono sostanze da strade, terreni o edifici.
Come avviene la raccolta delle acque reflue?
1. Rete fognaria
La rete fognaria è l'infrastruttura principale per la raccolta delle acque reflue. Consiste in un
sistema di tubature e canali che trasportano l'acqua verso i depuratori.
Tipologie di reti fognarie:
1. Rete separata:
○ Acque nere (provenienti da bagni e cucine) e acque meteoriche (pioggia)
viaggiano in tubazioni separate.
○ Più efficiente e meno soggetta a sovraccarichi nei periodi di pioggia.
2. Rete mista:
○ Acque reflue domestiche, industriali e piovane viaggiano insieme.
○ Economica da realizzare, ma rischia di sovraccaricare i depuratori in caso di
piogge abbondanti.
Materiali delle tubature:
● PVC o polietilene per condotti più piccoli.
● Cemento armato o ghisa per i collettori principali.
Struttura della rete:
● Collettori secondari: Raccoglie l’acqua reflua da singole abitazioni o edifici.
● Collettori principali: Trasportano grandi volumi d'acqua verso il depuratore.
● Pozzetti di ispezione: Permettono il monitoraggio e la manutenzione delle tubature.
2. Pompe e stazioni di sollevamento
In aree con terreni pianeggianti o dislivelli sfavorevoli, le acque reflue non possono fluire
naturalmente.
Soluzione: Utilizzo di pompe e stazioni di sollevamento.
● Pompe centrifughe: Spingono l'acqua attraverso la rete fognaria.
● Serbatoi di accumulo: Raccolgono temporaneamente l’acqua per evitare
sovraccarichi.
● Funzione delle stazioni: Mantengono un flusso continuo verso il depuratore.
3. Raccolta delle acque industriali
Le acque industriali possono contenere contaminanti specifici (es. metalli pesanti, oli,
sostanze chimiche).
Trattamenti preliminari obbligatori:
● Pre-filtrazione o sedimentazione in loco per rimuovere i contaminanti più pericolosi.
● Impianti dedicati all'interno delle industrie stesse, prima di convogliare l’acqua nella
rete fognaria pubblica.
4. Raccolta delle acque agricole
Le acque reflue agricole, provenienti dall’irrigazione e dal drenaggio, vengono convogliate
tramite:
● Canali di drenaggio: Strutture aperte che raccolgono l’acqua superficiale.
● Reti di tubazioni sotterranee: Raccolgono l’acqua in profondità, riducendo i
ristagni.
● Serbatoi di accumulo: Utilizzati per raccogliere l'acqua in eccesso e ridurre il rischio
di inondazioni.
5. Gestione delle acque meteoriche
Quando piove, grandi quantità di acqua superficiale (ruscellamento) si mescolano con
sostanze inquinanti presenti sulle strade (oli, polveri, rifiuti).
Come vengono raccolte:
● Tombini e caditoie stradali: Convogliano l’acqua verso la rete fognaria.
● Vasche di laminazione: Riducono il rischio di allagamenti, accumulando
temporaneamente l’acqua in eccesso.
Sfide nella raccolta delle acque reflue
1. Inquinamento da scarichi abusivi:
○ Alcuni scarichi industriali o agricoli non trattati possono contaminare la rete
fognaria.
○ Necessari controlli e sanzioni per evitare violazioni.
2. Reti obsolete:
○ In molte città, le reti fognarie sono vecchie e soggette a rotture o perdite.
○ Richiedono manutenzione costante e costi elevati di ammodernamento.
3. Aree rurali:
○ Mancanza di infrastrutture per raccogliere e trattare le acque reflue.
○ Soluzioni alternative: fosse settiche o impianti di fitodepurazione.
4. Clima estremo:
○ In caso di piogge intense, le reti miste possono sovraccaricarsi, causando
allagamenti o scarichi non trattati nei corpi idrici.
Obiettivi della raccolta delle acque reflue
1. Tutela ambientale:
○ Impedire che l’acqua contaminata raggiunga direttamente i fiumi, i laghi o il
mare.
2. Salvaguardia della salute pubblica:
○ Evitare la proliferazione di malattie legate a contaminazioni dell’acqua (es.
colera, epatite A).
3. Recupero e riutilizzo:
○ Consentire il trattamento e il riciclo delle acque reflue per irrigazione, usi
industriali o ricarica delle falde.
riassumendo…
La raccolta delle acque reflue è una fase cruciale per la gestione sostenibile dell'acqua e la
protezione dell'ambiente. Un sistema ben progettato garantisce che le acque inquinate siano
convogliate in modo sicuro verso impianti di trattamento, minimizzando i rischi per la salute e
l’ambiente.
BOD e COD come indicatori di inquinamento organico e biodegradabilità
Quando si tratta di monitorare la qualità dell’acqua e il livello di inquinamento organico
presente, due parametri fondamentali sono il BOD (Biochemical Oxygen Demand, Domanda
Biochimica di Ossigeno) e il COD (Chemical Oxygen Demand, Domanda Chimica di
Ossigeno). Entrambi sono indicatori utili per valutare l'inquinamento organico e la capacità
dell’acqua di decomporsi biologicamente, ma si differenziano nei loro metodi di misurazione
e nei tipi di inquinanti che rilevano.
1. BOD (Biochemical Oxygen Demand)
Definizione:
Il BOD è un parametro che misura la quantità di ossigeno disciolto nell’acqua che viene
consumato da microorganismi (principalmente batteri) durante la decomposizione di
materiale organico presente nell’acqua. Indica quindi quanto è "biologicamente attivo"
l’inquinamento organico: più alto è il BOD, maggiore è la quantità di ossigeno necessaria per
decomporsi e più inquinato è l’ambiente.
Misurazione:
Il test BOD viene eseguito incubando un campione di acqua in condizioni controllate
(temperatura di 20°C) per 5 giorni, durante i quali si misura il consumo di ossigeno da parte
dei microorganismi. Questo periodo di incubazione è chiamato BOD5 (BOD a 5 giorni).
● BOD5: È la misura della domanda di ossigeno in 5 giorni. Viene usata per
rappresentare la quantità di ossigeno che i microorganismi consumano per
degradare il materiale organico presente nell’acqua.
Interpretazione:
● Alto BOD: Un valore elevato di BOD significa che l’acqua contiene una grande
quantità di materiale organico facilmen